Come vi avevo accennato qualche post addietro, ho terminato la lettura del libro di Sandrone Dazieri, “E’ stato un attimo”.
Il romanzo ci spiazza fin dall’inizio, il protagonista Santo Denti si sveglia dopo un brutto colpo alla testa e si accorge di non trovarsi più nel 1991, bensì ai giorni nostri. Inizia quindi un susseguirsi incalzante di vicende e scene a dir poco bizzarre: cosa è accaduto in questo vuoto temporale di 15 anni? Santo a quell’epoca era uno squattrinato, un pusher che spacciava per rimanere a galla nella società. Adesso non è più così, è un pubblicitario di successo, attorniato da splendide donne e con le tasche gonfie di soldi. Ma cosa è successo in quest’abisso temporale? Il lettore lo scopre passo dopo passo, assapora lo stupore di Denti nell’accorgersi di come sia cambiata la Milano in questo lasso temporale. Sandrone Dazieri tesse con encomiabile maestria l’incredulità del personaggio di fronte ai progressi tecnologici, ironizzando su tutte le innovazioni superflue e rimanendo di stucco nello scoprire come i grandi mali ereditati dagli anni 80 – e.g. AIDS, cancro – dilagano ancora indisturbati. A quanto pare, l’attenzione della scienza e tecnologia ha pensato di rivolersi a lidi più fruttuosi.
Così ci troviamo a sorridere davanti al plasma 50 pollici, all’iPod che fa tendenza, ai misteri di Internet e dei cellulari, alle scemenze che ci propinano i media, alle idiozie dello stesso mondo pubblicitario. E, nello stesso tempo, non mancano accenni al mondo odierno, come al razzismo e alla sindrome terrorismo. “Impara:…” è uno slogan che si ripete accendendo improvvisamente i fari su ogni sfaccettatura che Denti, l’alieno del passato, impara poco a poco a conoscere. Ma Dazier ci guida come un burattinaio tra le sue pagine: così come il protagonista non si riconosce in questa veste di riccone cinico, così anche il lettore prende le distanze verso gli inutili agi dei nostri anni e, quasi per osmosi, recepisce un senso pessimistico del progresso in cui il tempo si altalena. Ma una cosa non cambia mai nel tempo: l’avidità delle persone. Così, l’autore spinge poco a poco la narrazione verso un’ambientazione decisamente più noir: Saint Denti sarà accusato di un omicidio che ovviamente non può ricordare. Siamo propensi subito a credere che l’amnesia abbia rimosso questo “piccolo” particolare dalla mente di Saint, ma scopriremo la verità solo nelle ultime pagine. Un romanzo che vi consiglio vivamente, non solo perché è un noir benfatto, ma per il tono polemico con cui l’autore Dazieri dipinge la società odierna, ritraendola con uno stile fresco e diretto che incolla i nostri occhi sulle pagine.
Un libro che ho sentito subito appartenermi, proprio perché dietro l’atmosfera noir cela dei precisi messaggi, velati di ironia e pungente sarcasmo. Del resto è il mio stesso modo di scrivere, seppur nella veste del fantastico.
Per il prossimo libro torno senza mezzi termini al tema fantasy: sarà “La rocca dei Silenzi” di Andrea D’Angelo.
mi piace francesca mapelli, me la presenti? è sposata?
grazie
Paolo
X Paolo: oddio… questa richiesta è davvero fuori dal comune… ehm.. uhm… urp! Diciamo che non ho questo potere contrattuale con la Sig.na (i.e. signorina) Mapelli. Lato mio posso dirti che è una bravissima editor…
PS: è uno scherzo vero? 😀
Senti ora che diventerai sempre più famoso e amplierai le tue amicizie altolocate…mi presenti Brad PITTTTTT???????!!!!!!
mmm a dirti la verità non è che proprio mi interessi più di tanto conoscere Bradd pitt… se mi capita te lo giro stile email ok? 🙂
Prima di partire e andarti ad ammazzare su quel ponte là……….potresti anche passare sul mio blog!!
quando sei famoso conosci tutti, anche se non lo vuoi..quindi..datti da fare!!!!!!!! 😀
Ciao Francesco! Ho trovato il tuo blog per caso su internet!
Bella recensione, mi hai invogliato a leggerlo.
Per estasia, complimentoni l’ho quasi finito!
Ricca