e a me mi pare una Maremma amara
l’uccello che ci va perde la penna
io ci ho perduto una persona cara
sia maledetta Maremma Maremma
sia maledetta Maremma e chi l’ama
sempre mi trema il cor quando ci vai
perché ho paura che non torni mai
Una canzone triste ripresa anche dalla senese Gianna Nannini. La bonifica Leopoldina a fine 800 ha sfrattato la zanzara anofele dalla maremma, rendendo così la terra vivibile e abitabile. Ancora oggi la Maremma resiste al cemento e all’invasione barbarica dell’edilizia, regalando ai turisti spiagge splendide e selvagge (Alberese, Cala Violina) , parchi incontaminati (Parco dell’Uccellina), panorami mozzafiato (Monte Argentario), località vip piene di divertimenti e attrazioni (Castiglione della Pescaia, Punta Ala), campeggi e agriturismi. Ma se vi addentrerete nell’entroterra maremmano, i piccoli paesi vi sveleranno le magie degli albori etruschi (Sovana, Sorano, Pitigliano, Vetulonia) o terme il cui nome è famoso fino a Roma (Saturnia). I confini della Maremma si sono quindi estesi, tanto dal centro grossetano si è estesa nei confini limitrofi assumento la denominazione di Maremma Senese, livornese/pisana e laziale (stupenda anche questa, basti ricordare Vulci – ricordate il laghetto di Tre uomini e una gamba? – e Tarquinia). A contorno, un clima mitigato dal mare concede un inverno tollerabile e un’estate fresca.
Ecco, proprio in questi giorni in cui sto per prendere residenza a Roma, mi assale una nostalgia tiranna. Mi sento stonato e triste, è un po’ come cancellare il mio luogo natale, tradirlo per un’altra città. Per carità, Roma rimane una delle città più belle al mondo, compreso il pacchetto di difetti e di stress per il caos e il traffico soffocante. Ma non posso non ringraziare Roma per avermi accolto, fatto conoscere persone stupende, dato un lavoro, permesso di scrivere un libro. Rimango combattuto dal senso di riconoscenza per la capitale e di tristezza per quella terra che ha plasmato la mia identità, la mia voce, i miei colori, il mio modo d’essere. A volte i ricordi si affollano e si fanno spazio nella mia mente. Guardo al passato con malinconia, tenerezza, con quella lacrima che non vuole uscire, perché nella vita si è costretti sempre a guardare avanti, a scorgere qualche bagliore nel baratro dell’incertezza che ci aspetta. Così sfoglio quelle foto ingiallite, vedo volti, luoghi, fotogrammi indelebili nella memoria, indissolubili con la mia esistenza, pilastri di una sicurezza e di un affetto granitico.
Ma forse non importa, se le carte denunceranno che sono un romano, nel mio cuore è stampata solo una parola: Maremma.
Cosa importa cosa c’è sulle carte?
Alla fine è come dire “cosa importa cosa c’è sulla pelle?” L’anagrfe, il colore della pelle, le carte, non fanno la persona, non fanno il bene di una persona, nè i sentimenti di una persona.
L’importante è quello che c’è nel cuore, quello che siamo, il senso di riconoscenza rimane ovunque andremo.
E in più tu, in quei posti, puoi tornarci più o meno quando vuoi!
😉
Bacio
Sì questo è vero, ma le sensazioni che si provano non sempre si possono razionalizzare così facilmente. A Roma mi sento comunque un ospite, ed è dove vivo, mentre la maremma sta diventando una meta di vacanza o di week end. Incomincia a essere diversa la forma mentis, non so se mi sono spiegato.
Si credo di si, intendevo dire che non devi essere triste, ma sorridere per quello che hai, le possibilità che hai e, sopratutto, per quello che tieni nel cuore!
Ci si prova, ma la nostalgia è fatta apposta per distruggere il sorriso 😉
Anche essere cittadini del mondo ha il suo prezzo, Fra…
Fab
ahahah Fab, riesci sempre a dare una spintarella al mio pessimismo cronico 🙂
DOH!
No, non volevo buttarti giù!
Dai, che venerdì c’è il festone!!
Fab
già, il festone 🙂
E io che manco avevo mai sentito parlare della Maremma in senso geografico… però mi hai fatto venire voglia di visitarla. Ok, altra meta da aggiungere all’infinita lista dei luoghi da visitare 😉
Comunque, su con la vita… in qualche modo dobbiamo sempre lasciare un luogo o un ‘qualcosa’ che amiamo e che rimpiangiamo sempre… l’importante è ricordarsi ciò che questo comporta, e soprattutto di ricordarsi e basta, secondo me ^^
Ciao, un abbraccio
Ivy
Beh, ti consiglio di venirci. Se ti accontenti di campeggi o agriturismo è anche economica. Grazie donnarodriga per l’incoraggiamento 😉
Ormai sei de roma…nun fa’ er vago…magni bevi cag..i e rompi a roma.
Artro che sta’ maremma co e zanzare..c’aavemo pure noi e zanzare che te credi…ce sta a zanzara trasteverina e quella bo rgatara…quella pariolina e quella daa roma sfegatata.Li campeggi c’aavemo pure quelli…pieni de zingari mbe’?….stamo in europa no?…la Zingaria fa parte…!Se er core tuo ancora nun e’ pronto a fa sta vita tu prendi ‘na chitara ( co na ere se no e’ erore ) e sonate na serenata ar tramonto de roma…lei sa come s’accarezza la malinconia…
Roma mia!
Bravo fratello M!
X Mare: tradotto in italiano? L’unica zanzara famosa di Roma, specie zona Magliana. è la “zanzara tigre”. Siete dei tipi aggressivi allora.
Sono stato in zona giusto qualche settimana fa ( in maremma livornese, ma non si chiama anche versilia? ). Mi sono innamorato delle spiagge, la gente e la cucina incredibile! Poi Populonia, Piombino e l’Elba sono posti indimenticabili.
Ciao Stefano,
hai perfettamente ragione, anche per me quella è la Versilia (la Maremma livornese è per chi ama estendere la maremma un po’ ovunque).
L’Elba è meravigliosa, anche se troppo affollata in questo periodo. Ti consiglio CalaViolina, è stupenda e anche l’isola del Giglio.
A presto!
Fra
Se potessi ci tornerei anche subito, ma purtroppo vivo ( studio ) a Torino, e la distanza non aiuta di certo! Comunque complimenti per il blog e per il libro. Mi è piaciuto tantissimo! Se hai voglia di leggere qualcosa di mio, passa pure da me.. mi farebbe un enorme piacere! Ciao.. 😀