London fog

Un nuova trasferta di lavoro. Questa volta la temperatura è più clemente, stiamo attorno ai 10 gradi di giorno. Ma non c’è luce. C’è solo Nebbia.
Londra.
Grigia come sempre. Ammantata di una fuliggine perenne, tale da lasciare il sole un ricordo lontano.  Una metropoli caotica, pullulante di gente che corre. Sinapsi che sfrecciano per le strade, visi che si incontrano e non si rivedranno mai più. Pioggia. Cade lenta, soffice, invisibile. Pronta a cadere nell’oblio, a rendersi anch’essa parte di un mondo immobile e pur così vivo. Uno dei centri nevralgici del nostro universo.
Arrivo in questa Londra con due ore e mezzo di ritardo, dovuto alla lenta agonia dell’Alitalia. Mi rincuoro pensando che al ritorno avrò la British.  Di regola, non dovrebbe sgarrare un secondo, mi cadrebbe un mito. Un meeting lungo, piacevole, frizzante. Lo Smartphone Show di Symbian. Ovvio, dall’altra parte della città, rispetto al mio albergo. Ma i mezzi pubblici  a Londra funzionano. Esiste una metro che ti porta ovunque. Non sono a Roma dove la scusa dei reperti archeologici è solo uno dei tanti modi per ingrassare sulle poltrone. Domani mi aspettano altre otto ore di meeting, quindi un altro incontro giovedì prima del rientro.
Fagocitato in questo mondo senza sole, respirando i fumi di Londra.

4 Commenti

  1. Che birba! Vedi se a Westminster c’è ancora quell’arciprete magro con quelle sopracciglia enormi e la faccia più cordiale di quella di santa claus…e se i corvi della torre sono ancora embriaghi come li ho visti io anni fa! Enjoy the fog.

  2. …E beato te però! Sempre in giro per il mondo! …Come ti invidio, sigh! 🙁

    Buona nebbia! 😉

    Francesca*

  3. Buon meeting e, per favore, non dire che animale hai mangiato in quelle terre barbare. Che qui sul forum magari ci vengono anche i bimbi e si impressionano.

    😀

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