E’ Lunedì. Il che non è proprio una notizia positiva.
Notizie rapide: sopra il primo post del blog trovate i topic che usciranno nei prossimi giorni. Presto novità interessanti anche per G*.
Leggevo stamani un articolo su Fantasymagazine, una carrellata dei libri fantasy 2009 italiani e stranieri. Una citazione anche per l’ultimo di Estasia, Nemesi.
Io, invece, ho appena finito Esbat di Lara Manni. E’ difficile farne una recensione, anche perché l’autrice mi sta molto simpatica e il giudizio sarebbe poco oggettivo. Parto da una premessa: non amo l’ambientazione giapponese. Non sono mai stato né sarò un manga boys. Forse seviziato quando ero piccolo da Topolino, non sono mai stato uno sfegatato dei fumetti, eccezion fatta per la Marvel. Il che non è molto popolare, lo scrittore fantasy deve per forza essere un appassionato di fumetti. Ma non è il mio caso. Ho sempre preferito i libri ai fumetti.
Torniamo a Esbat, che ho letto con piacere a prescindere dall’ambientazione. Il punto forte di Lara è senza dubbio lo stile di scrittura: secco, preciso, immediato. Via gli orpelli, via perifrasi pesanti. Dritto al punto. Pecca negativa, come fa notare Luca Centi, a volte anch’io ho trovato difficoltà nel capire il soggetto della scena, perché la telecamera si sposta di paragrafo in paragrafo in modo troppo repentino. Se ti distrai sei fregato.
Intriganti anche gli sbalzi temporali e la gestione della struttura narrativa, nonché i riferimenti precisi alla Wicca e le citazioni della letteratura/musica moderna. Ciò che mi è più piaciuto in questo libro? Non il Giappone. Non la fanfiction. Non Hyoutsuki. La figura della Sensei, in primis, ma anche quella di Ivy. Un’umanità che trapela nelle righe del romanzo, senza che l’autrice si sia sforzata a sottolinearla. Un’intimità complessa che rende tridimensionale la protagonista pagina dopo pagina, rendendo plausibile ogni sua ossessione.
Il lunedì è sempre critico, pesante, come un macigno sulla schiena.
Lo scrittore fantasy deve essere appassionato di fumetti? So che è un pensiero che molti hanno, ma è limitativo perchè ognuno è fatto in modo diverso, ha le sue caratterisitche. E’ quel genere di etichetta che non va presa in considerazione; ognuno è solamente sè stesso.
Che si legga quello che si voglia, purchè piaccia e arricchisca: le classificazioni lasciamole a chi ha tempo da perdere per catalogare 😛
Propio oggi su FM c’era un articolo che affrontava per l’ennesima se Tolkien era da una parte o dall’altra. Son cose che non si possono schematizzare, come la vita: troppo ampie.
Sì vero, però molte volte mi sono sentito un po’ fuori luogo perché, oltre a non essere un appassionato, la mia cultura fumettistica è molto scarsa, lo ammetto.
Mica tutti devono esserlo 😛 Però capisco come ci si sente quando ci si trova in situazioni simili: anche se non sei un esperto, parlare con chi è appassionato può essere un arricchimento. Il fumetto è una forma d’arte, certo dipende dall’apporccio sia dell’autore, sia del lettore e da che cosa cerca.
Ci sono fumetti come Devilmen che come aspetto grafico non saranno il massino (dato che è di tanti anni fa) ma che come profondità e temi sono di una maturità che pochi libri raggiungono; stessa cosa si può dire per Berserk, con una grafica però a dir poco sublime. Poi c’è Deathnote, che denota un lavoro serio e approfondito: l’autrice ha fatto un lavoro meticoloso sul folclore del suo paese e sulla mentalià dei serial killer (non si è improvvisata: occorre uno documentazione che sa di studio).
E c’è SlamDunk, che trasmette le emozioni di appassionati e giocatori di basket, come lo è nella realtà.
Questo per fare esempi. Se ne esce arricchiti.
Come tu puoi arricchire altri con quello che hai letto e che magari loro non hanno letto. E’ un bello scambio 🙂
Indubbiamente ma, oltre che parlare, dovrei decidermi a iniziare a leggere qualcuno dei fumetti che hai citato. Bersek mi ispira molto.
Prima o poi lo farò, il problema è sempre il solito: il tempo. Quando mi rilasso, cedo alla lettura di un libro e non di un fumetto.
Potrei consigliarti di cominciare con Devilmen: sono cinque volumi e non portano via molto tempo. Sempre che la storia possa interessarti(comunque molto bella, ricca e toccante). Berserk merita e te lo consiglio fortemente, ma sono 33 volumi della serie collection e la storia non è ancora finita. Se un giorno però vorresti qualcosa da leggere in fumetto, ma che sia anche da collezione, punterei su questo manga.
Anch’io ti consiglio Berserk, per me è un vero capolavoro, in certi momenti paragonabile all’ Iliade. 🙂