Neve a Roma, come si legge un po’ ovunque. Evento raro, così come accadeva a Grosseto, circa una volta ogni 10 anni. Un’imbiancata deliziosa, che rende piacevole il freddo perfino a me, anche se durerà solo qualche ora e poi tutto tornerà come prima. Con qualche incidente stradale, perché i romani non sono ovviamente abiutati.
Ancor meno io, che mi sono fatto una decina di Km in moto sotto la bufera. Velocità massima 10 Km/h, tempo quasi un’ora. Congelamento: totale.
Ma ridiamoci sopra, visto che è venerdì.
Leggo un interessante articolo su Panorama: Anne Rice si dà al video libro, un racconto sui vampiri che scrisse qualche anno fa. Il formato, tanto per rimanere sul tema ebook e nuove tecnologie, sarà il vook ossia:
un vook è una sorta di ipertesto, un file multimediale che integra la parola scritta, video, audio e social network.
Leggere un vook è come leggere un romanzo su facebook, durante la narrazione compariranno filmati che integrano la storia, e man mano che si prosegue nella lettura è possibile condividere commenti e impressioni con altri utenti connessi al network. Se davvero l’iPad cambierà il modo di leggere romanzi, questo sarà anche dovuto al fatto che dopo secoli l’esperienza di lettura smette di essere un’esperienza puramente individuale per diventare un’esperienza “condivisa” in tempo reale.
Una sorta di digibook. Trovo l’idea (già usata da altri autori) interessante e all’avanguardia, capace di invogliare anche i lettori più pigri e rivoluzionando il concetto di libro.
Cosa ne pensate?
Lo scrittore dovrà evolvere: dovrà essere anche coreografo, montatore, costumista 😛 Oppure avvalersi di valenti collaboratori e in tal caso dovrà saper scegliere a chi affidarsi. Insomma, sarà un regista. Lo era anche prima, si può dire, dato che in un qualche modo sceglieva/creava l’ambientazione dove far svolgere l’azione e poi coordinare i personaggi. Questo è molto semplificativo, ma è per rendere l’idea. Con il vook dovrebbe coordinare anche persone.
Mi ricorda un pò certi giochi rpg per pc tipo Baldur’s Gate 🙂 Tuttavia, non mi convince: non tanto per l’idea in sè, che mi pare accattivante, quanto per una mia personale difficoltà a farmi coinvolgere leggendo al pc.
diciamo che forse occorre fare delle distinzioni. Un libro rimane un libro: carta, romanzo e immaginazione.
Un digibook è qualcosa di molto diverso, una commistione di elementi multimediali dove la scrittura è solo una componente.
Trovo comunque l’idea interessante, visto che sono un po’ geek 😉
Come idea può essere buona, se viene considerata come la trasposizione di racconti: non la vedo invece per opere lunghe. Forse può essere considerato una sorta di cortometraggio, tanto per rendere l’idea.
Fighissimo. Datemi un programmatore iPhone e vi solleverò il mondo. Non necessariamente il nostro… 😀