Prima nota: Prodigium ebook è disponibile anche su IBS (QUI), per gli affezionati di questo store.
Felice e orgoglioso di Asengard Editore, per aver messo tutto il suo store online. Alla faccia di chi vende fuffa.
Ieri ho visto la videorecensione dell’Aurora sul sito di Living for Books. La trovo magnifica, anche perché è la prima volta che un mio libro viene “videorecensito”. Guardatela, è davvero interessante. Trovo che colga i punti salienti del libro, io non saprei dirlo meglio.
Anzi, ne sono proprio lontano anni luce. Durante le presentazioni c’è una domanda che mi mette a disagio. Anzi, mi correggo, che mi terrorizza.
“Francesco, puoi dirci di cosa parla il tuo libro?”
Ecco, direte voi, che sei scemo? Non sai raccontare la trama del libro che hai scritto? Ma che scrittore sei? E poi a seguire una valanga di insulti.
Ottimo, avete ragione. Dovrei esserne perfettamente capace. Oddio, a essere sinceri in forma scritta mi riesce. La famosa sinossi. Già. Ma dal vivo no. Non lo so perché, parto forse dal presupposto che devo essere sintetico e mettere in evidenza i punti principali del mio romanzo e questo mi crea una gran confusione. Temo di essere troppo prolisso, noioso, di non riuscire a trasmettere in poche parole il “cuore” del libro. Se vedo uno che sbadiglia in platea mi blocco, cosciente di aver detto una marea di cazzate che non hanno convinto nessuno. Eppure, cristo, ci perdo due mesi per la costruzione della trama. Giuro che è movimentata… Vabbè, mi fermo.
Bene, tanto ormai sono in vena di autolesionismo, c’è anche un altro problema. Forse più grave. Quando faccio una presentazione può passare anche un anno da quando ho siglato con la parola “fine” la prima stesura. Sembrerà incredibile, ma mi dimentico alla velocità della luce cosa ho scritto. Vergognoso, ok. Terribile. Anche ignobile. Forse ho la memoria del pesce rosso. Direte voi:
“E come fai a scrivere il seguito di un libro se non ti ricordi neppure il primo? Che ti fumi, caro?”
Lo rileggo, ovvio (altra operazione sadica, detesto leggere i miei libri. Trovo mille cose che vorrei cambiare. Il che mi innervosisce alquanto). Oppure rileggo la decina di files che mantengo aggiornati su Scrivener, come la sinossi, scheda personaggi, plot/storyline, ambientazione, setup. Insomma, cerco di coprire le mie… lacune?
Bene, per fortuna sono un caso cronico isolato. Invece, Marika è bravissima a raccontare la trama dell’Aurora nella videorecensione.
E se l’assumessi? :p
Mmm, sottoscrivo ogni parola del primo punto che ti terrorizza… °_°
Non ti preoccupare del pubblico, di cosa penserà, se si annoierà o non capirà ciò che dirai: tu lascia fluire senza porti obiettivi o punti da raggiungere. Vedrai che il risultato sarà buono: tu soddisfatto e così pure i tuoi ascoltatori 😉
Sul secondo punto la cosa è più difficile: ricordarsi tutto nei minimi particolari è arduo, ma l’ossatura principale sì. Ma forse c’è un modo per ovviare alla questione: se ti fanno una domanda specifica, chiedi che ti leggano il pezzo a cui si riferiscono. Così non solo sembrerai attento e disponibile verso chi ti ha fatto la domanda, ma avrai una piccola pausa per fare mente locale e trovare una risposta che soddisfi 😉 Sarai molto professionale 🙂
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Francesco, mi risollevi il morale. Pensavo di essere l’unico che non si ricorda una benamata di quello che ha scritto e ogni volta deve ristudiarsi tutti gli appunti su Scrivener e viene preso dallo sconforto più totale…
Stai a vedere che invece è una cosa diffusa 🙂
Per me non ci sono problemi per l’assunzione xDDD