Sondaggio e nuovi propositi

Ripreso da Lucca, un po’ meno dall’operazione al dente. Novembre è giunto, periodo di somme e nuovi propositi.

Ragionando, mi sono accorto che nell’ultimo periodo mi sono concesso troppe distrazioni, perdendo spesso il focus. Ecco, questo non accadrà più in futuro, per cui ho preso delle decisioni. Non parteciperò più a forum, ma seguirò solo questo blog e interverrò raramente in quelli altrui, se non per particolari motivazioni. Pulizia dei feed, via la monnezza alla Gamberetta &Co, via la noia e l’inutilità. Lasciamo solo le notizie che mi interessano davvero. Mi spiace, ma il mio tempo è finito. Quello che rimane, si chiama vita privata.

 

Poi, risultati sondaggio. In ordine di vostro gradimento, come ho anticipato a Lucca Comics&Games:

Nemesis: sì, ci sarà un seguito, che uscirà il prossimo anno. Questo è il secondo mese che sto sopra il plot e lo studio di nuovo materiale che mi servirà per la stesura.

Prodigium: ho molte idee in mente, ma non sarà un semplice seguito. Non posso fornirvi delle date precise

L’Aurora delle Streghe: ovvio, dovrà esserci un seguito visto il finale aperto, ma non è ad oggi una priorità immediata

Gothica: no, non ha senso proseguire. E’ un romanzo sociale, non una saga fantasy, per chi ancora non l’avesse capito

Estasia: niente seguiti. Ma mi andrebbe di farne una cover tra qualche anno. Vedremo.

 

A presto e buon week end!

19 Commenti

  1. Sono una perdita di tempo quelli con gli interlocutori che vogliono farti perdere tempo, perché troppo impegnati a rimanere aggrappati alla propria cattedra. A me piacciono i fatti, non la fuffa e le chiacchiere 🙂

  2. Seguito di Prodigium: Evviva!
    Seguito di Nemesis (che ho appena finito di leggere, peraltro): uh, mi piaceva come era finito questo libro…

  3. Postato da: Francesco FalconiSono una perdita di tempo quelli con gli interlocutori che vogliono farti perdere tempo, perché troppo impegnati a rimanere aggrappati alla propria cattedra. A me piacciono i fatti, non la fuffa e le chiacchiere 🙂

    Ingegneraccio 😛

    (Hai pienamente ragione… avrai pure diritti a una vita, dopo lavoro e scrittura, no? Tanto poi se ci sono notizie o articoli davvero interessanti, fanno rapidamente il giro del web e ti arrivano lo stesso 🙂 )

  4. Lavori assiduamente nel produrre opere, avendo diverse uscite quasi contemporanee. Un ritmo simile non ti pesa, mi sembra di capire seguendo quanto scrivi: non hai pensato di rallentare il ritmo? Con questo non intendo scrivere meno o meno assiduamente, quanto cercare di concetrarti in un’opera sola e andare in profondità sempre maggiori, un superare il limite.

  5. Ormai non seguo più forum, l’unico in cui sono entrato è il forum che a Liz… per ovvi motivi (eh eh XD).

    X-Bye

    p.s.: ma quando c’è la fiera del libri a Roma? E’ solo per gli addetti al settore, o ci possono anche venire i normali mortali come me?

  6. Postato da: Francesco Falconi@tanabrus – Esatto 😉
    Ma dai, già finito Nemesis? Praticamente in 3 gg?

    In realtà l’ho cominciato giovedì, che ho dovuto aspettare per un’oretta un appuntamento a Milano. Poi la sera mi ha preso abbastanza, e tra la sera e la mattina di venerdì me lo sono finito. 😀

    Non c’è che dire, la scrittura era scorrevolissima e il libro si lasciava leggere che era un piacere 🙂
    Finché continui a migliorare di libro in libro come stile, a me va benissimo 😉

  7. @M.T. – Ciao Mirko, in realtà come ho spiegato altrove il concentrarsi di alcune uscite è puramente editoriale e non corrisponde con i miei tempi e periodi di stesura. La “fatica” e il perdere tempo per certi blog o forum, dove ormai regna solo l’insulto, la parolaccia e il cattivo gusto è a prescindere dai miei impegni. E’ rispetto verso me stesso. Gli altri sono liberi di scrofare come vogliono.

    Dunque, in realtà cerco sempre di “andare a fondo e superare i limiti”, nel senso che cerco di migliorarmi ed eliminare i miei difetti. Io penso proprio l’opposto, ossia che questo superare le barriere e gli scogli sia possibile solo se affronto storie profondamente diverse da loro: se mi fossi fossilizzato in 9 libri di Estasia o Prodigium, non sarei cresciuto.
    Ogni libro mi ha fatto crescere e maturare, perché in ciascuno di essi ho affrontato sfide diverse.
    Infine, la mia concentrazione adesso è sullo studio della Qabalah e su Nemesis2

  8. Non mi riferivo certo al seguire e scrivere su blog e forum; l’osservazione che fai è condivisibile e perdere tempo dietro cose che non servono a nulla non ne vale la pena. Le polemiche sterili non servono (anche se più si strepita e più i toni sono derisori e si sbeffeggia, più si è seguiti. Ma questa è l’Italia, non solo i blog e forum che parlano di libri. Se usassero toni diversi, alle volte hanno anche argomentazioni valide, ma così le rovinano. Parentesi nella parentesi, mi si perdoni, ma certe cose hanno stancato anche me, non condividendo i toni, certo, però non posso dare torto quando ci sono critiche contro case che pubblicano scrittori giovanissimi che hanno realizzato opere a dieci, undici anni, lodandoli ed esaltandoli: le prese in giro non sono gradite.)
    La questione era appunto sui tempi dettati dall’ambito editoriale. Non ti toglie spazio, costringendoti a concentrare più le forze quando invece vorresti far espandere il lavoro?
    Era questo a cui mi riferivo, non all’affrontare temi e storie differenti (si sa che variare aiuta a trovare vie nuove). Te ne avevo già parlato quando ti scrissi su Gothica; se avere certe limitazioni di tempo e spazio non limitava la realizzazione dell’opera.
    Non so se tu pianifichi un progetto, lo proponi e se accettato lo sviluppi, oppure se lo realizzi e una volta terminato lo proponi, comunque stiano le cose, se prendendoti il tempo che vuoi, potresti dare di più invece che avere tempi prefissati. Fare le cose senza queste limitazioni pensi che potrebbe aiutare le tue opere a essere più maturare? Non intendo dire che sono mancanti, ripensa al discorso che ti feci su Gothica.

    Sulla kabbalah. Attento a non perderti: è un argomento affascinante, ti prende e ti porta via :). Qualche anno fa , in maniera molto superficiale, precisiamo, mi misi a studiare l’alfabeto ebraico: dovetti smettere perché rischiava di diventare il centro di tutto. Ma davvero era tanta roba 🙂
    Un saluto, ל וו י ח !

  9. @M.T. – Oggi come oggi, pianifico, scrivo qualche capitolo e propongo. Ma non è quello il punto: Gothica è “venuto fuori” proprio come lo volevo, nei limiti di spazio (e non di tempo) dettati dalla collana Verdenero. Ricordiamoci che Gothica non rispetta i canoni della letteratura fantasy perché è un romanzo sociale, il cui scopo è parlare di un problema sull’ambiente. Problema (OGM agricoli e clonazione) che ho ampiamente sviluppato. Tutto il resto, come la descrizione più accurata della città di Gothica, per me era OT. Per alcuni lettori no, ma quando pubblichi un libro è sempre così: accontenti alcuni, non del tutto altri.
    In tutta sincerità, non ho mai avuto scadenze stringenti che mi hanno affrettato nella stesura di un libro. Gothica, per esempio, è stato pianificato una volta che gliel’ho consegnato.
    Nemesis 2 è programmato, molto a spanne, per ottobre dell’anno prossimo. Tempo ce n’è.
    Idem la biografia: consegnata ma si deve ancora decidere il periodo d’uscita.

  10. Non erano le scelte che intendevo, mi riferivo proprio ai tempi e agli spazi e capire come interagire con essi.
    Il fatto di scrivere alcuni capitoli e proporli, è un modo per capire se l’idea che hai in mente può trovare riscontro nella realtà (leggasi: accolto dal mondo editoriale)?

  11. Hai notato differenze tra i due modi di agire? Hanno funzionato entrambe, i fatti parlano, ma c’è una predilezione da parte degli editori o delle agenzie per una delle due? Nessuna?
    Oppure questo è il tuo modus operandi e che vada bene o no agli altri, vai avanti così 🙂 ?

  12. Preferisco il secondo metodo perché passa del tempo tra la stesura dei primi capitoli e quelli successivi, così ho un maggiore distacco dal testo. Poi, non tutte le idee proseguono, esiste il famoso cimitero dei setup. Posso sempre decidere poi di sviluppare Alcune idee a cui credo particolarmente, anche se non hanno trovato un editore o una collocazione. Come quel progetto reputato troppo forte e violento. scrivo solo libri sui quali credo fermamente.

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