Corpo e anima nella seconda stesura del mio prossimo romanzo, il blog continuerà a singhiozzi e pillole, in perfetto stile web 3.0, almeno fino a metà dicembre. Qualche segnalazione:
– Leggete questo articolo riassuntivo sulle ultime mosse Amazon, con l’uscita del Kindle in Italia di ieri. A me l’accoppiata “Amazon” e “casa editrice” fa rabbrividire
– Finito di leggere “I Regni di Nashira” di Licia Troisi, mi è piaciuto molto. Se e quando riemergo, ve ne parlo su Urban-fantasy. Sto leggendo “Pensavo di scappare con te” di Francesco Gungui, una lettura davvero piacevole. E anche un paio di romanzi inediti, con qualche spunto niente male.
– Mentre la Regina del Pop si sarà rinchiusa in qualche scantinato di NY a capire come mai i suoi fan hanno stroncato quell’aborto di demo, è uscito l’album di Tiziano Ferro. Niente male, in perfetto stile ferriano, nessun nuovo sound ma qualche perla.
– La Asengard annuncia l’acquisizione da parte del gruppo Castello. Noto due dati dal sapore tragicomico: quanti commenti ci furono sulla sua morte, quanti pochi sulla sua rinascita. Ed evito di commentare. Da parte mia, un grosso in bocca al lupo.
– Adoro il blocco del traffico a targhe alterne. Dovrebbe essere un’istituzione.
– Mi sono un po’ allontanato dalla rete. Una sbirciatina, solite cose. Polemiche pompate, qualche scrittore che si incensa sul palco. A volte si respira meglio, lontano dalla fuffa.
A presto e buon week end.
Su Amazon/casa editrice sono noioso e ripetitivo: sempre una questione di soldi.
Su Asengard: niente da aggiungere sul tuo commento, se non rinnovare l’augurio che ho già fatto sui suoi lidi 🙂
Sì, ok per Amazon, anche se la mia posizione è un po’ diversa da quella che spesso si legge in giro. Yes, l’accoppiata Amazon-editore non mi piace affatto, così come non sono mai stato entusiasta di realtà come Lulu o Iltuolibro. Entusiasta, sottolineo, ma non sono affatto contro. Se una persona desidera autopubblicarsi, senza credere che sia un trampolino di lancio, fa benissimo.
Ora, Amazon è un colosso, vediamo se cambierà le carte in tavola. Per adesso ne dubito, valuteremo le mosse.
Su Asengard invece era una piccola provocazione. Ho notato lo stupore, i retweet, gli shared su facebook quando fu annunciata la sua morte. Non solo, qualche sito si dileggiava a fare statistiche e spiegare con accuratezza il perché stava chiudendo.
Invece, l’annuncio della sua riapertura ha suscitato molto, molto meno interesse.
O c’è un amore viscerale per la necrofilia, oppure si è chiusa la valvola di sfogo per qualche frustrazione di troppo. Who knows.