I Social Newtork, tra cui Facebook e Twitter, hanno una grande forza. Terribile e devastante, per quanto diretta, senza alcuna interfaccia mediatica pilotata dai giornali.
Ieri, dopo il terremoto che ha colpito l’Emilia, è stato un susseguirsi di messaggi. Status, richieste di aiuto, aggiornamenti. Lettori, amici, scrittori e conoscenti che raccontavano la loro terribile esperienza durante lo sciame di terremoti. Poi i media. I telegiornali, gli articoli online. Come sempre, le solite accuse per la mancanza di prevenzione, che puntualmente scappano fuori solo dopo che il disastro è avvenuto. Case, fabbriche ed edifici che sono stati costruiti nel nostro paese in modo illegale, senza rispettare le norme vigenti che assicurano la sicurezza per le persone e i lavoratori.
Le solite polemiche, che fanno parte dell’onda mediatica ogni qual volta succede un disastro del genere. La richiesta di annullare il viaggio del Papa e la parata del 2 giugno, eventi fuori luogo e molto costosi, fondi che si potrebbero utilizzare per aiutare gli sfollati. Tante belle idee e iniziative, che rimbalzano nella rete in queste circostanze, e che poi scemano con il passare dei giorni fino a diventare solo un ricordo. Così è accaduto per l’Aquila e per tutte le altre sciagure.
In silenzio, un abbraccio a tutti coloro che soffrono.
Salve Francesco,
sono una tua futura lettrice (ancora non ho letto nulla ma ho trovato recensioni splendide, per cui nel prossimo futuro….!)
il problema del terremoto (abito a finale emilia) non è stato tanto la mancanza di misure adeguate nella costruzione degli edifici, ma il fatto che NESSUNO si ricordava di eventi precendenti. è stato fatto l’accatastamento della zona a rischio sismico zero e questo è stato il vero disastro. Un disastro autorizzato dallo stato.
Sono passati più di 2 anni, e tanto è ancora da fare, a tanta gente è stato detto “arrangiati” (io fra questi, solo perchè non è venuto giù nulla, ma i danni ci sono) mettete a norma ora con le nuove disposizioni a spese vostre.
Se per caso ti avanza una rotativa per la stampa degli euro, beh… la ritiro volentieri e ti sgombro la cantina!!!
in un giorno di riposo, un sabato, un giorno infrasettimanale, venite a visitare i paesi colpiti e fate la spesa, quella della settimana, tante verdure a km zero, un gelato…. Voi fate un giro, le aziende di zona vendono due cocomere in più. A voi non costa nulla, x ki abita in zona è un piccolo aiuto, concreto, per arrivare a fine mese un po meglio senza intaccarne la dignità.
Non lo suggerisco per me (faccio l’impiegata, a 40 km da casa, avendo chiuso l’attività), ma per i commecianti e gli abitanti di queste zone, sperando che una goccia portata da ognuno di voi possa fermare l’esodo di tutti i giovani che se ne vanno a cercare un lavoro lontano, visto che qui la crisi e il terremoto tingono il futuro di un bel grigio piombo…