Prima di scrivere un libro impiego minimo un paio di mesi per definire il plot del romanzo. Scaletta dettagliata, capitolo per capitolo. Per Muses, che ha avuto una genesi particolare, non sono stati un due mesi ma due anni. Scrivere un libro non è però matematica: la scaletta serve per mantenere il ritmo di scrittura, per sapere con certezza la scena che andrò a narrare. Capita di frequente che alcune parti debbano essere modificate, capitoli eliminati, altri aggiunti. Quando si entra nel vivo della storia è normale che qualcosa debba essere modificato. In seconda stesura idem, possono capitare anche dei piccoli stravolgimenti.
Ciò che non cambio mai, e non è mai successo in tredici libri, è l’inizio e la fine di un libro. Per questo motivo, durante i sei mesi – più o meno – di prima stesura, mi capita spesso di ragionare sull’epilogo. Immagino proprio la scena, i dialoghi, gli avvenimenti che sciolgono la trama o ci portano al cliffhanger finale. Così è successo anche per il finale di Muses 1, amato o odiato da molti di voi.
Ed è un gran divertimento. Ci siamo, sono giunto agli ultimi quattro capitoli che costituiscono il finale di Muses 2. Se avete detestato quello del primo libro, sappiate che è stato un gioco in confronto a quello del sequel.
Mancano due giorni all’annuncio di Netface. Oggi un altro piccolo indizio QUI. Netface e Muses sono quindi legati tra loro. Seguite gli sviluppi, molti di voi saranno felici di partecipare all’iniziativa.