Muses – il Film (2/3)

Qualche lettore a volte crede che l’autore sia una specie di Padreterno. Oneri e onori, responsabile del testo (e fin qui nulla da recriminare), ma anche di aspetti che non gli competono e sui quali può esprimere solo la sua opinione (spesso non ascoltata) come la scelta della copertina, brossura, font, prezzo e persino colore/spessore della carta. Un factotum, che pensa, scrive, stampa il libro e lo vende porta a porta.

Ovviamente – e per fortuna aggiungerei – non funziona così. Ognuno ha le sue competenze e professionalità. Lo scrittore scrive. Se gli va – ma nessuno lo obbliga – presenta il libro ai lettori. Dietro c’è un team di persone, ossia l’editore. Editor, correttori di bozze, art director, illustratori, stampatori e via dicendo. È vero, sono tutti ruoli fondamentali, specie in un’epoca in cui una copertina ha un peso così importante per un libro young adults. Mia modesta opinione, continuo a pensare che un romanzo possa avere anche una copertina bianca immacolata, ciò che conta sono le parole contenute al suo interno.

Tutto questo preambolo per dire che, in merito al film su Muses, non sarò io a scegliere il cast, cucire i vestiti, comporre la colonna sonora, fare  l’attore, lo scenografo e  il doppiatore. Non saltellerò sul set come una scheggia impazzita. Non mi compete, non ne ho l’esperienza e – onestamente – non è ciò che voglio fare. Ognuno, come dicevo, ha la sua professionalità.

Ciò che invece farò per la trasposizione cinematografica di Muses sarà parte della sceneggiatura. Parte, come ho detto, perché saremo in due persone. Voglio dire, il mio curriculum lo conoscete tutti. Ho scritto alcuni libri, di diverso genere, come piace fare a me. Ma non ho un’esperienza da sceneggiatore, inutile vendersi per ciò che non sono ma per ciò che potrei essere, con tutta la buona volontà di imparare ad allargare le mie capacità. E le sfide, nell’ambito dell’editoria e non, le ho sempre accolte a braccia aperte.

Quindi sì, scriverò anch’io la sceneggiatura di Muses, farò il possibile per rendere “trasformabile in immagini” ciò che ho narrato nel romanzo. Quello che mi interessa lo sapete bene. È tirare fuori l’anima nera di Muses, la sua essenza. Quella che molti di voi hanno colto e apprezzato.

A domani con l’ultima news in merito al film su Muses e gli auguri di Pasqua.

 

 

 

 

3 Commenti

  1. “continuo a pensare che un romanzo possa avere anche una copertina bianca immacolata, ciò che conta sono le parole contenute al suo interno.”
    Assolutamente d’accordo. Certo che se l’autore avesse possibilità di intervenire alle volte non sarebbe male, così da evitare, come in certi casi, copertine che hanno poco a che vedere con il testo.
    L’importante nella realizzazione del film, è che si mantenga l’anima del libro. Ma essendo parte del team che lavora sulla sceneggiatura, penso che sarà così 😉 . Speriamo che poi la regia sia all’altezza.

  2. Vero, per l’appunto ognuno ha i suoi oneri e onori 😉
    Sai, credo alla fine dipenda molto dal target. Per i libri per adulti la copertina non ha la stessa importanza, specie se l’autore è già conosciuto. Pensa alla Sellerio, che ha comunque splendidi libri.
    Mantenere l’anima del libro intatta è mia intenzione così come quella dell’altro sceneggiatore, che stimo molto. Sono molto fiducioso.

  3. sono molto d’accordo con M.T!!! 😀
    Francesco devo dire che hai un grande talento e che hai saputo come sfruttarlo…io ho un compagno di classe molto bravo a scrivere e indovina un po’…si chiama Francescooo!!! 😉

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