Recensione Prodigium

Mi sto poco a poco riprendendo; sapete, alla mia età, si fanno passi da giganti. Bene, vi segnalo oggi un articolo uscito sul giornale Ponte di Nona (accanto), firmata da Sanja, e la recensione di Prodigium apparsa su FantasyMagazine:
Per il resto, sono in chiusura di Estasia3, e presto vi darò qualche dettaglio, insieme al famoso racconto per Sanctuary e ai progetti del 2009.
Buona giornata, più o meno.

Segnalazioni a singhiozzi

A casa malato. Quest’inverno si preannuncia molto lungo, che palle.
Sarò breve, che ho la gola in fiamme. Ringrazio innanzi tutto Kiachan per essere venuta alla presentazione di domenica scorsa a Grosseto, allego anche una foto.
Il prossimo evento è dedicato agli amici romani, e sarà sabato 13 dicembre alla libreria Giunti al Punto (ex Melbook, Pza SS. Apostoli). Vi darò dettagli prossimamente.
Nel frattempo, vi segnalo anche una piccola intervista sul sito la Zona Morta.
Come sapete, infine, si è concluso il concorso per Sanctuary, potete leggere la situazione qui.
Prossimamente sarò chiamato a esprimere un mio giudizio sugli ultimi 5 finalisti, ma ho chiesto che i racconti mi arrivino senza titolo né autore (la rete, ahimè, è troppo piccola).
Per adesso è tutto, speriamo di risollevarsi da questa caduta fisica ;(

Il mestiere dello scrittore

Valberici, Naeel e anche Gamberetta hanno espresso recentemente la loro opinione sul tema scrittura come principale e unica fonte di lavoro. In particolare Gamberetta, fautrice del sacrosanto diritto di fruizione gratuita della cultura, riportò un esempio di un autore che, dopo essersi dedicato esclusivamente alla scrittura, non riuscì a mantenere il livello qualitativo delle sue produzioni. Su questo punto mi trova d’accordo, e spiegherò in seguito il perché.
Donc, riporto a proposito il mio particolare punto di vista che, tengo a precisare, è assolutamente soggettivo e deriva dalla mia breve esperienza. Un altro autore potrà dire l’esatto opposto, perché la sua crescita è stata magari diversa dalla mia.
1. Mantenersi economicamente con la scrittura è un’impresa alquanto difficile in Italia, specie nel fantasy che è un genere di nicchia. Non giriamoci tanto attorno, tutti noi a fine mese abbiamo mutui da pagare, bollette, condomini, assicurazioni, varie ed eventuali. Le percentuali sul guadagno dei libri (le famose royalties) sono in genere basse, per cui se l’unica fonte di reddito fosse la scrittura occorrerebbe una vendita di diverse decine di migliaia di copie per anno.
2. Se la scrittura fosse un lavoro, cambierebbe totalmente il mio rapporto con essa. E’ un concetto che ribadisco spesso durante le mie presentazioni. Attualmente interpreto la scrittura come un hobby (per quanto tremendamente impegnativo) e questo mi permette di viverla con sincera passione. Mi dà la possibilità di non scendere a compromessi, e anche di rifiutare offerte di case editrici intenzionate a stravolgere il mio libro pur di farlo rientrare in una loro paticolare (e discutibile) concezione editoriale (per chi ha apprezzato Prodigium, sappiate che mi riferisco proprio a lui. Se lo leggete così com’è, è proprio perché non sono sceso a compromessi). Se la scrittura fosse la mia unica fonte di reddito, sono sicuro che si trasformerebbe in un incubo, perché sarei costretto a fare di tutto pur di vendere una dannata copia. No, non mi voglio ridurre così, non lo accetto.
3. Adoro il mio lavoro. Ho studiato per 6 anni all’università, faticando non poco per avere una laurea in ingegneria, e non voglio mandare tutto a monte. D’altro canto, adoro il mio lavoro. Mi completa, mi realizza, mi soddisfa.
4. La scrittura è alienante. Scrivere non solo è faticoso, ma implica spesso la necessità di isolarsi dal mondo circostante. Io, di natura, sono un gran rompiballe. Ho bisogno di sfogarmi con gli altri, e di essere mandato puntualmente a quel paese. No, non posso vivere senza il contatto con i colleghi e Virgola, mi spiace dirlo, non sopperisce a questa necessità.
5. L’ispirazione è un fattore aleatorio. Se la scrittura fosse un lavoro, dovrei stabilire un planning di produzione, un po’ come ci racconta King nel suo famoso “On writing“. Bene, io non ne sono capace. Preciso che creo sempre uno storyline prima di iniziare la prima stesura, ma le idee migliori arrivano sempre “on the fly”, spesso sconvolengo lo scheletro che mi ero costruito a priori. L’ispirazione, la famosa lampadina accesa, arriva nei momenti meno aspettati. Mentre corro in palestra, mentre sono imbottigliato nel raccordo anulare. Se mi metto davanti un foglio bianco, vi assicuro che non scriverò una solo concetto sensato. Infine, non posso stabilire se la mia attuale “capacità di trarre ispirazione dal mondo” potrebbe subire cambiamenti o evoluzioni in futuro.
6. La scrittura necessita di tempo. Questo è il lato negativo di avere un lavoro che ti occupa per 8 ore al giorno, in quanto mi costringe a scrivere dalle 21 alle 2 di notte. Me ne accorgo in seconda stesura già dalle prime righe del capitolo, capendo se quella particolare sera mi ero “costretto” a scrivere seppur stanco e poco ispirato. La cosa più ovvia, direte voi, sarebbe quella di non mettersi fretta e scrivere solo quando si è realmente “in forma”. Beh, vi assicuro che è impossibile. Non tanto per un discorso tempistico (non crolla il mondo se il libro successivo esce dopo due anni invece che uno) il problema è la perdita di coerenza. Se la scrittura di un libro occupa un periodo troppo lungo, si incorre nel rischio di “dimenticare” particolarità della trama e dei personaggi, rendendo la storia disomogenea e trasformando la seconda stesura in un vero dramma.
Donc, non fate caso al fatto che nel 2008 (e probabilmente anche nel 2009) sono uscito con due libri. I tempi di pubblicazione non sono mai quelli di scrittura: Estasia 1 è stato scritto parte nel 1990 parte nel 2005, Estasia 2 nel 2006, Prodigium nel 2007 e Estasia 3 nel 2008.
7. Il processo migliorativo si evolve negli anni e nei libri. Un libro, per un motivo puramente ispirativo, necessita minimo 8 mesi per completarsi. Come dicevo nel punto precedente, l’ispirazione non arriva davanti a un foglio bianco. Se dovessi scrivere un libro in due mesi, la trama sarebbe qualcosa di insulso e piatto. Spesso infine c’è la necessità di documentarsi, Wikipedia aiuta ma non sempre è sufficiente.
Il processo migliorativo segue quindi un’evoluzione negli anni e nel tempo. E’ necessario un gap temporale per prendere atto dei propri errori, decidere le “strategie” successive, rischiare nuove sperimentazioni.
Beh, credo di aver espresso (quasi) tutto sull’argomento.

Prodigium in ristampa

Giornata plumbea e uggiosa, rischiarata da una splendida notizia che potete leggere sul sito Asengard.
Ebbene sì, con grande piacere ecco l’annuncio della ristampa di Prodigium. Anche se sapevo della cosa da qualche giorno,  non mi aspettavo che Prodigium andasse in ristampa dopo neppure 15 giorni dall’uscita in libreria, visto la consistente tiratura iniziale non me lo aspettavo. Non posso che esserne felice, spero solo che i lettori di Prodigium siano rimasti soddisfatti.
Nella news di Asengard (a parte Sanctuary di cui vi parlerò nei prossimi giorni con qualche altra piccola notizia sul concorso e sul mio racconto), si legge anche di un contest legato a un booktrailer muto, dedicato principalmente a chi ama la musica e fa musica. 
Insomma, l’avete capito anche dai miei libri. Adoro mischiare fantasy, arte e musica (e, come dice Mirtilla, anche l’archiettura :p).
Presto pubblicheremo maggiori dettagli sul concorso, il nome del “creatore” del booktrailer (che non sarà Mario Labieni, lo anticipo), ma soprattutto un’idea rivolta a tutti coloro che hanno letto il libro.
Insomma, preparatevi perché ho intenzione di coinvolgervi in modo diretto. Tremate e, nel frattempo, schiaritevi la voce.
Fra l’altro, vi comunico che sia Prodigium che Estasia sono al 20% di sconto su IBS, con spese di spedizione azzerate per ordini >39€,  più buoni sconti di 15€. Un’ottima occasione per chi deve ancora leggerli o fare i regali di Natale.
A sinistra vedete una foto di me e Emiliana, durante il Lucca Comics. Grazie mille per la mail e l’incoraggiamento!
Infine, altra cosa importante, vi segnalo la recensione della perfida Mirtilla. Donc, ho ricevuto alcune recensioni, e ho letto i vari punti di vista spesso discordanti (come è giusto che sia, del resto). Fra pochi giorni vi dirò cosa ne penso, per adesso leggetevi l’opinione della Mirty, che apprezzo perché mette in luce i punti positivi e negativi secondo il suo gusto.

Prodigium: presentazioni e altro

Eccoci qua, con lo splendido inizio di una settimana all’insegna di scioperi, caos e strade invase da un esercito di lamiere.
Ma resistiamo stoici, noi ultimi della razza umana, che dobbiamo fare?
Presentazioni, per esempio. La prossima sarà a Grosseto, domenica 16 novembre alle ore 16.30, alla Libreria Mondadori. Modera l’incontro uno scrittore grossetano, Edoardo Marzocchi, autore del libro “Fuori Corso”.
Sempre dalla penna di Edoardo Marzocchi, vi segnalo l’articolo su MaremmaMagazine.
A Roma l’appuntamento è fissato per il 13 dicembre, ma vi farò sapere più in là se ci saranno slittamenti.

Sul versante Prodigium, vi segnalo la pseudo-recensione di Valberici, che mi è piaciuta molto.
L’ho definita pseudo-recensione perché non si incentra sulla trama, sui personaggi, criticando qualche passaggio o evidenziando quelli che meglio funzionano, ma si focalizza sulla sensazione che il libro gli ha trasmesso  a fine lettura (per me, come sapete, questo è ciò che più conta).
Nel frattempo abbiamo anche la confessione di un personaggio di Prodigium, di nome Lady Naeel. Un outing molto particolare, come deve essere per una signora atipica che indossa pelliccia bianca, rossetto rosso e smalto viola.
That’s all,
Buona lettura!

Video da Lucca

Augurandovi un buon fine settimana, vi lascio un piccolo video delle presentazioni di Lucca con Massimo Bianchini, Marco Davide, Mario Labieni e Cecilia Randall, con l’introduzione di Mario Pasqualotto.
Enjoy!