Stasera tornerò a Roma. Sfrutto questi 5 secondi liberi per postare gli auguri di compleanno (32 anni, o millenni) all’illustratore di Estasia, Mario Labieni!
London fog
Un nuova trasferta di lavoro. Questa volta la temperatura è più clemente, stiamo attorno ai 10 gradi di giorno. Ma non c’è luce. C’è solo Nebbia.
Londra.
Grigia come sempre. Ammantata di una fuliggine perenne, tale da lasciare il sole un ricordo lontano. Una metropoli caotica, pullulante di gente che corre. Sinapsi che sfrecciano per le strade, visi che si incontrano e non si rivedranno mai più. Pioggia. Cade lenta, soffice, invisibile. Pronta a cadere nell’oblio, a rendersi anch’essa parte di un mondo immobile e pur così vivo. Uno dei centri nevralgici del nostro universo.
Arrivo in questa Londra con due ore e mezzo di ritardo, dovuto alla lenta agonia dell’Alitalia. Mi rincuoro pensando che al ritorno avrò la British. Di regola, non dovrebbe sgarrare un secondo, mi cadrebbe un mito. Un meeting lungo, piacevole, frizzante. Lo Smartphone Show di Symbian. Ovvio, dall’altra parte della città, rispetto al mio albergo. Ma i mezzi pubblici a Londra funzionano. Esiste una metro che ti porta ovunque. Non sono a Roma dove la scusa dei reperti archeologici è solo uno dei tanti modi per ingrassare sulle poltrone. Domani mi aspettano altre otto ore di meeting, quindi un altro incontro giovedì prima del rientro.
Fagocitato in questo mondo senza sole, respirando i fumi di Londra.
London fog
Un nuova trasferta di lavoro. Questa volta la temperatura è più clemente, stiamo attorno ai 10 gradi di giorno. Ma non c’è luce. C’è solo Nebbia.
Londra.
Grigia come sempre. Ammantata di una fuliggine perenne, tale da lasciare il sole un ricordo lontano. Una metropoli caotica, pullulante di gente che corre. Sinapsi che sfrecciano per le strade, visi che si incontrano e non si rivedranno mai più. Pioggia. Cade lenta, soffice, invisibile. Pronta a cadere nell’oblio, a rendersi anch’essa parte di un mondo immobile e pur così vivo. Uno dei centri nevralgici del nostro universo.
Arrivo in questa Londra con due ore e mezzo di ritardo, dovuto alla lenta agonia dell’Alitalia. Mi rincuoro pensando che al ritorno avrò la British. Di regola, non dovrebbe sgarrare un secondo, mi cadrebbe un mito. Un meeting lungo, piacevole, frizzante. Lo Smartphone Show di Symbian. Ovvio, dall’altra parte della città, rispetto al mio albergo. Ma i mezzi pubblici a Londra funzionano. Esiste una metro che ti porta ovunque. Non sono a Roma dove la scusa dei reperti archeologici è solo uno dei tanti modi per ingrassare sulle poltrone. Domani mi aspettano altre otto ore di meeting, quindi un altro incontro giovedì prima del rientro.
Fagocitato in questo mondo senza sole, respirando i fumi di Londra.
Lucca Comics e altri eventi
Post di servizio per comunicare i due prossimi incontri.
Presenterò "Estasia" al Lucca Comics, Lucca, il giorno sabato 3 novembre alle ore 10. Introdurrà Mario Pasqualotto. Beh, sono sicuro molti di voi andranno alla famosa fiera del fumetto, spero di avere l’occasione per conoscervi di persona.
Altra presentazione a fine mese, giovedì 25 Ottobre alle ore 10, nella scuola di CastelVerde (Roma). Saranno presenti 12 classi dell’istituto. Sabato 27 Ottobre mi fermerò qualche ora all’evento "Festa della Parola", per firmare autografi. L’evento è gestito dall’associazione no-profit GenitoriScuolaInsieme, maggiori info sul sito.
Polvere di Stelle
Ieri sera ho visto Stardust. Insomma, quando c’è un film fantasy o horror al cinema non me lo lascio sfuggire, così come Resident Evil, già programmato per la prossima settimana.
Allora, Stardust. Inizio subito con una considerazione: il film è tratto liberamente dal libro di Gaiman. Premessa necessaria per non cadere nel solito discorso "mi aspettavo qualcosa di diverso dopo aver letto il libro". E siccome Gaiman è uno dei miei autori preferiti, lo shock era inevitabile. In primis, perchè il film ha poco dell’atmosfera di fiaba con cui Neil ha scritto il libro, secondo perchè appaiono personaggi che il romanzo non cita (uno fra tutti, Capitan Shakespeare, con un Robert De Niro meraviglioso. Ma sinceramente, dopo aver letto Stardust, trovarsi al cinema un capitan pirata amante dei travestimenti un po’ sconvolge…). Per il resto, il regista ha saputo creare un film nel complesso buono e godibile. Ha sicuramente voluto alzare il target, anche se ogni tanto un granello della fiaba si percepisce ancora. Sottotono la Stella, magnifica e sorprendente Michelle Pfeiffer, sublime nella recitazione, affascinante come non mai anche alla soglia dei 50 anni. Insomma, siamo alle solite. Come ho detto al Romics, il grande potere della lettura sta nel fatto che di per sé è incompleta e spinge a trovare il complemento nell’immaginazione. Così, se andremo al cinema con l’intento non di trovare una trasposizione di Gaiman ma un buon film, non ne rimarremo delusi. Effetti speciali ben realizzati, a volte un po’ demodè ma sapientemente ricostruiti. Bella anche la fotografia e alcune scelte visive. Insomma, un film che vi consiglio di vedere assolutamente.
The War and The Quest
Riporto sotto una lettera spedita dalla nostra Elena. Sinceramente mi ha lasciato sorpreso, è strano ma al contempo interessante vedere come dopo qualche mese dalla lettura di "Estasia", di sua sponte abbia deciso di porsi alcuni interrogativi. Questione a mio avviso per nulla scontata, specie per chi si accinge a scrivere una storia fantasy su un foglio bianco. In un certo senso, ha capito il messaggio intrinseco in Estasia: la quest. Ma il punto sta in cosa si intende per "ricerca". C’è la versione più semplice e immediata, ossia il viaggio di Danny Martine alla ricerca delle Nove Luci della Corona Incantata, e un viaggio con sfumature diverse. Un percorso dall’età del bambino a quella dell’adolescente, dal sogno con cui vive i primi capitoli, al dubbio interiore successivo. E’ la riscoperta del nostro mondo, in un viaggio che porterà proprio a discernere il suo opposto (Palazzo dell’Inverso). Sono felice che Elena l’abbia sottolineato. Sia ben chiaro, non pretendo assolutamente nulla dal lettore. Ognuno è libero di leggere e interpretare come desidera.
Pensavo al fantasy in generale e al valore che questo genere tende a voler esprimere, cioè la vittoria del bene sul male. Pensavo che il modo più “semplice” per poter affrontare questa questione, per poter far risaltare il valore di un personaggio fosse quello di metterlo in una situazione estrema come potrebbe essere una guerra.
…
Inutile dire che sono rimasta un po’ delusa, perché anche se è vero che questo può dimostrasi “l’espediente” migliore per far risaltare doti come il coraggio e la bontà d’animo dei personaggi, è anche vero che è molto lontano da ciò che la vita del nostro secolo propone a noi giovani in paesi di pace. Leggere le gesta di cavalieri ed eroi è senza dubbio avvincente e dà al romanzo un ritmo diverso, ma ci possiamo immedesimare fino in fondo nei sentimenti di un personaggio che affronta una cosa così lontana da noi? La vera guerra che gli uomini vivono al giorno d’oggi è una guerra quotidiana, fatta di piccole battaglie, della difficoltà di vivere e di ricercare una condizione mentale, fisica e sociale migliore. Pensando queste parole mi sono fermata un attimo sul termine più importante: “la ricerca”.
È stato in quel momento che mi è venuto in mente un altro romanzo fantasy che però, una volta tanto, non parla di guerra, ma di ricerca.
Non ci ero arrivata ancora a questo livello di lettura.
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Il vero eroe è colui che intraprende una ricerca, anche se non è consapevole dei rischi che affronterà. Un eroe che si muove sì contro un nemico più grande e potente, ma che nella sua avventura non affila doti di spadaccino, o capacità di comunicare con bestie mitologiche, ma semplicemente apre gli occhi sulla realtà che lo circonda.
Insomma mi verrebbe da dire che Estasia è un fantasy-contro-fantasy. Mi spiego, il messaggio del libro era chiaro fin dall’inizio, ma per come lo vedo adesso sembra che sia stata aggiunta una postilla: mentre tutti viaggiano nei loro mondi lontani fra draghi, cavalieri e bacchette magiche, la realtà si allontana sempre più e gli eroi quotidiani che potrebbero intraprendere la loro ricerca di una vita migliore, sognano di essere altrove. Insomma credo che lo rileggerò per confermare questa mia tesi.
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Estasia2 ci sia una guerra. Nooooooooooooooo
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Elena