Bardica 2007: i finalisti

Ieri ho avuto il piacere di ricevere per mail i racconti dei finalisti al concorso Bardica 2007. Beh, diciamo che sui 100 arrivati, c’è stato un grosso screening da parte della prima giuria di valutazione. Vi dico la verità, sono rimasto molto sorpreso da ciò che ho letto.Ho data una sbirciatina veloce a lavoro, preso dalla curiosità, quindi li ho letti con più calma a casa.
Due racconti in particolare mi hanno colpito, tanto che sono molto indeciso su quale incoronare come migliore. Ovvio, il mio giudizio è solo una voce nel coro dei cinque della giuria finale, quindi ogni risultato può essere tranquillamente ribaltato.
Ma questi due racconti, sono veramente belli.

Rimango tuttavia perplesso sul tipo di fantasy che è pervenuto, o almeno quello dei finalisti. Ho notato un taglio volto soprattutto al surrealismo e al dark fantasy, spesso cadendo nel macabro e violento. Il che non è assolutamente un lato negativo, s’intende.
Nessun fantasy di stampo classico/tolkeniano, nulla di fantastico, niente di fiabesco. Tuttavia questo, a essere sinceri, ha reso un po’ monocorde la tipologia di racconti in finale.

Una precisazione doverosa. Ritengo il 500 Gocce un concorso difficilissimo. Riuscire a condensare una storia a effetto, creare un’ambientazione capace di trasmettere un’emozione e far respirare un frangente astruso da una storia, è un’impresa  dir poco titanica. Con tutta sincerità, io non credo di esserne in grado. Inoltre, non stiamo parlando di un volume di 500 cartelle, ma solo di 500 parole. Ergo lo stile deve essere pefetto e curato nei minimi dettagli, alla virgola.
Quindi, un plauso a tutti i partecipanti e ancor più alla rosa dei finalisti. Credo sia un ottimo risultato.

Bene, lascerò fermentare i voti per qualche giorno, quindi li prenderò in mano e li leggerò di nuovo per capire se l’impressione a caldo è rimasta ancora impressa nelle pagine.

Allora, siete curiosi di sapere i finalisti? Leggete allora l’articolo di Luca Azzolini: ARTICOLO

A Virgola Life: Lost in the afternoon

Torno a casa verso le 19. Inutile dire che sono a pezzi, a seconda della giornata pure incacchiato. Parcheggio sotto casa, oramai Virgola riconosce il rumore della moto.
"Alla buon’ora. Si batte la fiacca?" mi guarda dalla terrazza e inizia a scodinzolare. Entro nelle scale, apro la porta facendo il minor rumore possibile. La situazione è critica, So bene che Virgola mi assalirà schizzando sul pavimento per l’emozione. L’unica salvezza eè fiondare in terrazza e annaffiare la sua felicità sul pavimento esterno. Ahimè, il rumore delle inferriate mi tradisce. La belva mi vede da lontano, ha un sussultò, muove tutto il corpo in una danza arabica. Mi assale, morde, mugola e… piscia.
"Ops! Che è successo?" annusa un secondo, poi di nuovo all’attacco.
– Virgola, dammi tregua. Devo andare al bagno!
Mi rinchiudo al bagno, cerco di concedermi un minuto di pace catartica ma sento raschiare insistentemente alla porta.
"Ci siamo addormentati sulla tazza?"
– Uhm…
Vado in terrazza, so cosa mi aspetta. L’uragano Virgola è passato senza pietà. Raccolgo qualche escremento, pulisco qua e là. Un vaso rotto, una pianta sradicata, una candela distrutta.
"Eh sì, mi stavo annoiando un po’ oggi."
– Uhm…
"Che vuoi, hai un sacco di robaccia in terrazza, ho fatto un po’ di pulizia."
– Uhm…
" Muoviti, sennò ti piscio qui."
Mi cambio, pronti per il parco. Basta prendere le chiavi in mano, il suono è oramai chiaro e limpido alle sue orecchie. Arriviamo, la sciolgo. Satana si impossessa di lei. Una breve pisciatina, poi si contorce sull’erba, corre come avesse un peperoncino nella zona posteriore, e io dietro come uno spastico.
– Virgola, qua!
"Scordatelo, mammolo. Ho altri 55 minuti, non scassarmi."
– Uhm…
Arriviamo in fondo, dagli "Amici del Parco", un simpatico gruppetto di zona che si riunisce tutte le sere al Parco. I cani la vedono, abbassano la testa e si preparano all’attacco.
Sono tutti meticci, ma alcuni pesano più di 30 kili.
– Ehm… Uhm… ciao cara! – e mi sposto dietro un angolo.
"Ahi, quelli mi puntano"
Poi, partono all’attacco. Virgola inorridisce


Next Soon: A Virgola Life: Lost in the Park

Il silenzio di una dignità

Devo impormi di non leggere più le notizie online.
Devo impormi l’ignoranza.
Devo impormi l’omertà.
Devo imporre l’eutanasia alle mie sinapsi.
Leggete QUI.

Allora, chi mi conosce bene sa che sul tema vita e morte sono abbastanza rigido. Così come sono totalmente contrario alla pena di morte, storco il naso di fronte a un aborto o a un’eutanasia. Ma distinguiamo i casi, per carità.
Sull’aborto, grande conquista del 1978, non vorrei essere frainteso. Sono favorevole alla sua ammissibilità legislativa, ma sono contrario al modo in cui lo stato e le istituzioni educano i cittadini a riguardo. Mi è capitato di conoscere ragazze poco sopra i vent’anni aver subito 2-3 aborti. La legge te lo consente, la demenza ancora di più. Non si può giocare con la vita così, abortire come fosse una passeggiata solo perché i neuroni cozzano fra loro. Ma è legittimo che si pensi all’aborto nel caso di uno stupro oppure quando i genitori non si sentono in grado di crescere un bimbo menomato. Anche qui qualcuno potrebbe obiettare suggerendo di dare in adozione i figli, cosa anch’essa giusta. Io credo che si debba dare la massima libertà alle persone, ma anche educarle affinché comprendano cosa significhi stroncare una vita cercando di non prendere alla leggera l’aborto.

Stesso cosa per il tema eutanasia. E’ senza dubbio un discorso complesso, viscerale, in cui è difficile prendere una posizione. Poi, tac, apri una pagina della Repubblica e trovi il tedesco che ti liquida in tre parole. Cavolo, sono io il deficiente che si arrovella sul tema? Possibile sia così banale? Certo, la persona "ha una dignità" ed è in vita grazie "alla somministrazione di acqua e cibo anche per vie artificiali". Semplice no?
Semplice un cazzo. Che il tedesco parli un po’ con le madri che hanno figli in stato vegetativo da anni, oppure che hanno davanti solo 6 mesi di sofferenza prima di una morte certa. Non credo che dopo queste sparate vedremo di certo scendere le percentuali di aborto, no? Allora che il tedesco stia zitto se non può per motivi religiosi dire altro, grazie. Saremo tutti più felici. Ci parli della dignità nel far soffrire le persone, perché siamo tutti martiri in questa terra.
E ribadisco, io SONO per la VITA, per cogliere con ottimismo anche la più piccola possibilità. Ma con giudizio, senza ridurre un problema in 3 parole di una semplicità disarmante.
In tal caso l’unica dignità sta proprio nel silenzio.

Intervista con Marina Lenti

Ho sempre adorato la saga di Harry Potter, nei suoi pregi e difetti. Mi sono innamorato subito dell’immaginario della Rowling e del mondo che è riuscita a creare, reinventando topos e elementi fantastici e puntando dritto al cuore dei giovani. Aspetto con ansia di leggere l’ultimo libro della saga, annunciato con il titolo di "Harry Potter e i Doni della Morte".

Per questo, sono stato felicissimo di rispondere alle domande di Marina Lenti, bravissima autrice del saggio "L’Incantesimo di Harry Potter" sul tema HP.

Trovate l’intervista qui. 

Update

Il post di ieri, o meglio lo sfogo delirante di mezzanotte, ha sortito l’effetto sperato. Lo scazzo mi ha un po’ smosso, e stamani mi sono messo in moto. Prima news: l’amico Fabrizio è stato circuito (non so quanto spontaneamente) per apportare il suo aiuto, grafico e flashista, al sito. Ovvio, una sua defezione da oggi in poi è accettabile solo su carta bollata. Ergo, visitatevi il suo sito per vedere le capacità di questo ragazzo che abita sulle sponde del Po. Ho pranzato con Mario e abbiamo parlato a lungo del musical e delle scenografie, quindi ho sentito il regista per un appuntamento la prossima settimana. Insomma, la macchina ha incominciato a muoversi.

Fermenti frementi

Come alcuni di voi hanno subito – uhm – fatto notare, ultimamente mi è sempre più difficile aggiornare il blog con cadenza giornaliera. Non è che manchino gli argomenti, badate bene, spesso mi capita di pensare "ne potrei fare un post!", quasi fosse una mania morbosa. Forse è semplicemente la malattia del bisogno di raccontare. Comunque, Il problema è sempre lui, il tempo. Poi, lo sapete anche voi, quando le cose tendono a complicarsi, trovano il modo di mettersi sempre d’accordo. Al lavoro, ci sono dei progetti che mi occupano totalmente (a proposito, vi dovrei parlare anche del mio lavoro, quello che mi permette di pagare le bollette, ogni tanto. Fra l’altro, con notizie anche attuali e interassenti, specie per chi ha visto il sole 24ore di oggi). Quando torno a casa, Virgola impone giustamente la sua presenza. Fino alle 20.30 al parco, perchè i cuccioli devono socializzare, e soprattutto deve passare minimo un’ora all’aria aperta a correre e divertirsi. E’ suo diritto e mio dovere. Cena (ah sì, era una cena? Beh, quella roba là), poi Profiel.
Sì, assolutamente Profiel. Non solo per finirlo in Settembre, ma perchè è salito l’istinto omicida, perchè sento vibrare quell’ispirazione degli ultimi capitoli di Estasia2 e non posso lasciarmela sfuggire tra le mani. Quando arriva, va colta al volo, e seguita di getto nelle pagine. Il finale di un libro deve seguire la passione, la ragione busserà solo alla seconda stesura. Almeno per me, non funziona se non così. Ci sono talmente dentro che in alcuni momenti della giornata le scene dei capitoli passano nella mia mente come fossero tratte da un film, frementi d’esser tradotte sulla carta con prepotenza. Sulla moto, quando mi prendo un attimo di pausa al caffè, in qualsiasi altro momento inaspettato. Così arrivo la sera sul pc, non devo far altro che descriverle sparandomi nelle orecchie una "Lux Eterna".
Nel frattempo, la revisione del GDR è slittata a Ottobre, adesso proprio non ce la faccio. C’è da progettare un sito, nella speranza Fab possa essere di vitale aiuto. Infine, il musical ha la priorità sui progetti satellite, come potete vedere anche Fabio si è messo all’opera, ci sono scadenze irrinunciabili per Fantasio 2008.
E da Ottobre, si riparlerà di Estasia 2, con tante novità.