Abemus Ignem

Finalmente oggi è giunto il mio Giubileo, con addosso la targetta Italgas. L’era del fuoco è arrivata anche a casa mia, sinonimo per me di estasi (senza la -a) totale. Un bagno CALDO con idormassaggio, una pasta cotta con i fornelli e non con le piastre elettriche… E’ proprio vero: le comodità della vita, anche le più semplici sono oramai troppo sottovalutate e date per scontate. Questi 2 mesi senza gas mi hanno fatto ricredere circa le conquiste dell’uomo. Ergo, in un clima di totale gioia e festa, concedetemi un po’ di sano scazzo.

Sul blog dell’amico Kris, ho trovato una simpatica applet Java. Praticamente fornisci la tua foto e il programmino trasforma l’immagine modificando i lineamenti. Potete diventare un manga, cambiare i connotati in giapponese e molto altro. Cosa potevo scegliere io? Ovvio, alla mia GIOVANISSIMA età, (21 da 10, 31 quasi 30, insomma fate voi) ho voluto sorridere pensando a me vecchio (vecchio? ma che parola è? E’ ancora contenuta nel libretto di Zio Zanichello? Bah! Ripudio, vade retro…). Donc, a lato trovate due simpatiche immaginette: Frengho di oggi e Frengho a 80 anni (ah! che lunga meta, pensate quando con quella faccia grumosa vi scassero ancora i co… hum… balùn con Estasia 82: il trisavolo Martine). Hum, sbarùm. Divertitevi su questo sito. Hostate le vostre foto nei commenti, voglio vedere i vostri musi hantihizzati come le tejere di Rossella O’Hara. E poi, sotto un simpatico giochino con FollettoEstasio. Una cosa: se clicchi START vinci il livello di deficienza Estasia5 (ancora più devastante del Mach3),Id est sei più grullo di me .

Estasia: Historia

Nei giorni in cui tutti fanno ritorno alle proprie città, colgo l’occasione per dedicare un post alle immagini, colori, inchiostri e suoni che hanno accompagnato Estasia da dicembre 2006 a oggi.

Il sito di Estasia nacque per l’uscita del libro ononimo, il 20 novembre 2006. I primi di dicembre vide le origini del blog abbinato, inizialmente concepito solo come un "diario di bordo", dove tracciare tutti gli eventi dedicati al libro. Come tutte le cose premeditate, questa prima forma durò ben poco (e lasciatemi dire, per fortuna). Dalle case di ogni angolo del nostro paese, il blog iniziò a essere frequentato ogni giorno sempre di più: visitatori silenti, altri interattivi.  I post man mano si trasformarono in disussioni vivaci e divertenti. Le cose cambiarono quindi in modo naturale, furono gli stessi frequentatori del blog plasmarono la sua forma.

Non ho mai voluto creare un blog di intellettuali, così ho alternato post strettamente legati a Estasia e alla sua genesi (12 – 3 – 4 – 5 – 6 – 7 – 8 – 9 – 1011 – 12), con altri meno aulici, di puro divertimento e delirio (12345 6 –7) se non dedicati alla mia vita personale, spesso segnata dalla mia consueta imbranataggine e… sfiga (1 23 – 4 – 56 ). Alcune volte invece sono stati toccati temi profondi e scottanti, che hanno acceso interessanti dibattiti senza scadere mai in offese o flame (1 23 – 45 – 6 – 7  – 8), altre volte ho condiviso con voi gocce d’arte (123 – 456 –7 –8). Forse sono stato fortunato, ho trovato persone capaci di esprimere pareri opposti pur rispettando l’opinione altrui. E non cambierà nel futuro, perchè la vita è fatta così, un’altalena di attimi tristi e gioiosi, senza mai scordarsi che l’ironia è il motore per una vita serena.

Per tutto ciò che è strettamente legato al libro "Estasia", come sapete esiste la sezione "Multimedia", zeppa di interviste (fantasymagazine, per esempio) e video (sezione youtube), con molti filmati delle presentazioni e dei trailer realizzati da Mario.

E per il futuro? Come vi avevo preannunciato, a Ottobre concluderò la promozione di E1 per dedicarmi hundredpercent a Estasia2, conclusione di Profiel e a progetti paralleli che avete letto nella sezione spoiler. Vi assicuro, le novità non mancheranno

Bardica 2007: Trailer

Su YOU TUBE ho messo un filmato per BARDICA!
Incredibile lo so…mi meraviglio di me!
Ho dovuto abbassare la qualita’ del video per ovvi motivi
anche se non ho capito alla fine quanto peso potevo permettermi…
Per questo la frase iniziale di Marguerite Yourcenar si legge pochissimo!
Una cosa per volta insomma….

MareDiSera

Dopo ferragosto…

…si ritorna a lavorare. Un ferragosto in totale relax, in una splendida spiaggia a Castel Gandolfo. Un po’ di sole, un buon libro da finire, nel completo riposo. Ci voleva una giornata così per ricaricare le batterie. A proposito, lascio la recensione del libro appena terminato.

Cecilia Randall e il suo Hyperversum è stata senza dubbio una piacevole scoperta. Inizio subito con una notazione: chi è convinto si tratti di un fantasy/fantastico "puro", cambi idea. Non troverete magia, elfi, draghi, creature fantastiche. Seppur annunciato come un "fantasy storico", a mio avviso è un libro di narrativa per ragazzi di genere avventuroso/storico. Non per questo di minor valore, anzi.
L’unico spunto fantastico del romanzo è l’incipit in cui i protagonisti vengono scaraventati nell’anno 1214 grazie a un videogioco di nome, per l’appunto, Hyperversum. Allora, semplicizzato così potrebbe far rabbrividere qualcuno. Del resto, l’espediente della realtà virtuale per farsi un bel viaggio nel tempo è stato ampiamente sfruttato negli anni 80, in Timeline di Crichton, così come l’ingresso "reale" in un videogioco quotato a tal punto da scadere addirittura in pessimi film horror di serie B.
Tuttavia, quando ho iniziato il libro, non mi sono curato affatto di questo aspetto, già intuivo essere una trama secondaria, un semplice espediente utilizzato da Cecilia per piazzare protagonisti "moderni" in un’ambientazione medioevale.
E ci è riuscita brillantemente: i ragazzi del ventunesimo secolo riescono a tenre vivo il romanzo, senza farlo scadere in un malloppo medioevale di paggi e dame, con dialoghi assurdi al limite della rima poetica. L’effetto è proprio l’opposto: la freschezza dei dialoghi, la spontaneità dell’azione dei protagonisti ci lasciano immedesimare e immergere sunito in un’atmosfera lontana da noi 800 anni.
Come al solito non vi parlerò della trama, la potete leggere tranquillamente qui. Invece, da semplice lettore, vi dico che il libro merita davvero la nostra attenzione: la trama avvincente, ben strutturata e corente fila via senza incepparsi mai nè concedere alcuna incertezza. Si denota subito uno studio approfondito della Randall sugli usi e costumi della Francia/Inghilterra nel Medioevo e su quel particolare periodo storico. Ciò, seppur non scontato, è indispensabile per gettare fondamenta solide allo svolgimento dei fatti. La stessa Cecilia ci avverte in appendice del confine tra la realtà e il suo creato; confine che, grazie alla sua bravura, risulta impercettibile. Il tutto condito con uno stile efficace, descrizioni puntali ma non pompose e un editing impeccabile.

Un libro perfetto quindi? Beh, la perfezione nella scrittura non esiste, e sarebbe sorprendente trovarla in un’opera prima di un esordiente; ergo, qualche appunto occorre farlo. I personaggi non sono riusciti tutti alla meglio: ho notato una caratterizzazione e un approfondimento psicologico di Ian ben curati, sia nel suo modo di agire e pensare, che nei dialoghi. Al contempo la concentrazione dell’autrice su questo personaggio va inevitabilmente a incidere sull’efficacia dei coprotagonisti: Daniel, per esempio, seppur caratterialmente meno forte dell’amico, a volte non convince affatto e le sue battute si rivelano deboli e fuori luogo.
A parte questo dettaglio un po’ fine, il vero punto dolente di Hyperversum è la sua mole: 770 pagine. Premetto che non sono un amante di libri lunghi, già quando sforano le 550 pagine inizio a storcere il naso. Non è un preconcetto, semplicemente ritengo impossibile mantener viva l’attenzione del lettore e convincerlo per 800 pagine, specie in un romanzo. E’ un’impresa titanica. Ho trovato infatti scene totalmente opzionali, senza le quali i personaggi non sarebbero caduti nel superficiale, nè la trama compromessa. Il mordente invece sarebbe apparso più costante. Quindi, perchè non tagliarle e lasciare libera la narrazione su vicende nodali?

Concludendo, a parte questi "peli nell’uovo" personali e opinabili, il libro d’esordio di Cecilia Randall (che a dispetto dello psudonimo è italianissima), è assolutamente da leggere. Ritengo un bene uscire dai canoni fantasy/fantastici e addentrarsi in nuove contaminazioni della letteratura italiana. Complimenti quindi all’autrice per la sua opera; aspettiamo quindi curiosi il seguito di Hyperversum per Ottobre.

Il Televideo

Ieri sera, mentre ero alle prese con un nuovo capitolo di Profiel, mi vedo recapitare una mail da un amico. La apro e trovo l’allegato che vedete a lato: una foto scattata al televisore. La cosa mi è parsa talmente assurda da verificare di persona l’esistenza della pagina 567 del Televideo Rai. Una sensazione davvero strana leggere l’incipit di Estasia sul televisore; s’intende, niente di sconvolgente visto che nella rete si trovano molte recensioni, critiche e commenti sul mio libro.  La cosa insolita è stata proprio trovarla in un "mezzo" che credevo di aver dimenticato: il Televideo. L’ultima volta che ne sentii parlare era forse durante gli anni dell’Università, quando il professore spiegò in dettaglio come venivano inviati e interpretati i dati sulle varie pagine.
Che strano, come passa il tempo.
Oramai nell’era di internet e videofonini, pensavo che il Televideo fosse andato in pensione. E’ invece eccolo là, dietro i canali televisivi, ricco di informazioni a caratteri (ehm, pixel) cubitali. E anche con qualche povero disgraziato pronto a aggiornarlo. Forse le nostre nonnette o genitori non troppo avvezzi alla nuova tecnologia sono sempre affezionati a questo canale informativo? Chissà.
Subito mi è tornato in mente un piccolo flash, una diapositiva ingiallita rimasta nascosta nei meandri della memoria. Ricordo quando mio padre comprò un nuovo televisore, diversi anni fa, a tubo catodico (non esisteva neppure l’ombra degli LCD/plasma) di 32". Un gioiello della tecnologia di allora. Ricordo anche la prima domanda che fece alla signorina del negozio: "Ha il televideo, vero?". Già, trascorreva intere domeniche incollato al Televideo per leggere in tempo reale i risultati delle partite di SerieA, con la cronaca sparata nelle orecchie dalla radio.
I vinili, le musicassette e presto i CD… tutto questo sarà storia fra qualche anno. Il lato assurdo della tecnologia, seppur costituita da diodi, metalli e un intrigo di conduttori freddi, è il calore del sorriso di un lontano ricordo.

Un week end con la Virgola

Un nuovo week end nel grossetano, questa volta con il bebé Virgola, che vedete qua a lato. Incredibile, mi pare che cresca ogni giorno di più. Per il resto, due giornate tranquille, all’insegna del riposo e del relax, finalmente. Lato editoriale il fermento cresce. La preparazione di Bardica continua, così come l’evento del giorno precedente a Crema. Riguardo all’autrice con cui presenterò alla Mondadori di Crema, mantengo ancora il silenzio, nell’attesa di una conferma definitiva. Sto leggendo il suo "malloppo" e per ora lo trovo molto interessante. Agosto inoltre è un mese di particolare ispirazione nella scrittura. Sarà forse la tranquillità totale, ma ieri sera sono riuscito a confezionare un capitolo intero di nove pagine. Profiel ha un taglio diverso da Estasia, per questa scena ho speso ben due ore per documentarmi su armi medioevali. Per fortuna la rete e Wikipedia sono fonti inesauribili.
Vi lascio infine un simpatico video, Bolak e Virgola in singolar tenzone per un premio alquanto anomalo. Povero Bolak, Virgola non gli ha lasciato un attimo di respiro…

Aggiornamenti vari

Pian piano ci stiamo avvicinando a Ferragosto, la fiacca si sente e anche Roma incomincia a parlare più piano. La prossima settimana sarà veramente l’esodo e potrò finalmente godermi la città nella completa tranquillità. Anche qui sul blog si batte la fiacca, molti di voi del resto non sono neppure in Italia.
Ma io imperterrito continuo a scrivere. Allora, piccolo aggiornamento lato Librando: come sapete mi sto dedicando a qualche lettura sugli autori fantasy italiani. Ho appena concluso "L’Enigma di Gaia" di Giovanni del Ponte, e ne sono rimasto molto soddisfatto. Un libro per i più piccoli, con intenti educativi. Non vi svelo la trama che potete leggere sicuramente su Anobii, ma vi dico solo il tema su cui è incentrata l’avventura degli Invisibili: l’inquinamento e la salvaguardia dell’ambiente, argomento che più volte ho trattato su questo blog e a cui ho dedicato un intero capitolo di Estasia. Giovanni, tra finzione e realtà, porta nuovamente in auge questo tema scottante e sempre più attuale, affinché anche i più piccoli vengano sensibilizzati al problema. Un punto favorevole è la capacità con cui riesce a intrecciare la polemica e l’accusa alle major in una storia per ragazzi, dove non manca suspance e azione. Divertente anche la vena informatica con cui ha ricamato la storia, probabilmente attingendo dalle proprie conoscenze (Giovanni è un informatico, quindi ha conoscenza approfondite sull’argomento). Unica pecca del libro, a mio modesto avviso, è la caratterizzazione dei personaggi che non sempre riesce a farsi strada tra le pagine del libro. E’ altresì vero che ho letto solo il 5° capitolo della sua saga, quindi mi sono perso un po’ troppa roba. E’ come se al 5° libro di Estasia ancora delineassi le caratteristiche di Bolak, risulterebbe un ridondante infodump per gli affezionati lettori
Lato presentazioni, Bardica 2007 procede spedita. Oggi è apparso anche un articolo su FantasyMagazine (LINK) che vi consiglio di visitare almeno per vedere i bellissimi loghi made by Mario Labieni.
Per Crema inoltre mi sto muovendo per una piccola sorpresa, ma sarò in grado di darvi i dettagli  solo a fine mese. Come sapete adoro attorniarmi di donne…. fantastiche. Dopo Licia Troisi e Chiara Guidarini, un’altra autrice potrebbe affiancarmi in una grande doppia presentazione… Su, un po’ di brio, provate a indovinare .