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Jacqueline

Piccola J.

Ho atteso e riflettuto molto prima di rendervi partecipi di una cosa a me molto cara!
Ho atteso perche’ non sapevo fino a che punto avrei potuto spingermi in un blog
aperto a tutti, soprattutto quando si tratta di immagini di minori.
Non sapevo fino a che punto vi coinvolgessero argomenti non necessariamente riguardanti libri o fantasy.
Adesso che ci conosciamo meglio mi sento piu’ sicuro e posso fidarmi di tutti voi che condividete
questo spazio con Francesco, Fabio e Me da un po’ ormai.. rendendo questi appuntamenti  incontri maturi, senza preconcetti, liberi e sempre piacevoli.
Jacqueline e’ una bambina brasiliana del Mato Groso do Sul che ho in adozione da 3 anni ormai, e anche se ho in adozione tutta la famiglia ,perche’ le persone non si comprano ma si aiutano, posso dire di sentirla un po’ figlia mia ormai.
Impossibile non provare tale presuntuosa sensazione quando mi scrive lettere di pugno ( poi tradotte ) e quando mi invia foto nuove ogni volta!
(…Ecco..anche adesso ho gli occhi lucidi…)!
La localita’ in cui vive non ha turismo vicino, non ha voli vicini…, ed il sistema postale sopravvive grazie
alla volonta’ di associazioni come questa che oltre ad essere estremamente trasparenti ed onesti
forniscono informazioni dettagliate sul loro operato che i Tuoi soldi rendono concreto.
Jacqueline e’ stata anche bocciata a scuola ed io…..Io mi sono pure arrabbiato un po’
con maestre che non conosco..di un sistema che non conosco…di una scuola che ignoro!!!!
Ho voluto condividere con voi questa cosa, mi fara’ un piacere immenso ascoltare i vostri punti di vista perche’….Perche’ io ogni tanto muoio dalla voglia di stringerla e tenerla con me…ed e’ questo che  a volte ci rende vulnerabili e  prede di associazioni senza scrupoli che lucrano sul mondo importantissimo delle adozioni.
Jacqueline ti presento gli amici del Blog…ragazzi…Lei e’ per una piccolissima, infinitesima egoistica  parte…anche Figlia Mia!

(    Occhi lucidi     )!!!

 

MDS

Recensione su Terre di Confine

Dopo una mega doccia e prima di fiondarmi al Mare Magnum per gustarmi una mega splendida paella (cacchio ce l’ho fatta a farvi salire un po’ d’invidia?), vi lascio due link di Terre di Confine, una rivista elettronica sul mondo fantasy e fantascienza. Cliccate sui link sotto, poi sotto l’anticipazione c’è il download dell’articolo completo.

RECENSIONE ESTASIA

INTERVISTA

Bolak a Barcellona!

Un saluto al volo da Barcellona! Con grande sorpresa, Bolak è conosciuto anche in Spagna, tanto che Gaudì ha preso da lui fonte di ispirazione… Un grazie infine a Kiachan per la sua recensione (QUI).

Pronti per Barcellona…

Prima di volare a Barcellona, due righe per salutarvi tutti e ringraziare tutte le persone che sono venute stasera alla presentazione di Marina di Grosseto. Non mi immaginavo un’affluenza così numerosa, è stato un vero successo! Ringrazio in particolare GnorilGrande e Kiachan che ogni tanto postano in questo blog, Giacomo-Jack per l’eterno supporto, e la mitica Eugenia che sono felice di rivedere e salutare ogni volta che riesco a organizzare una presentazione in Maremma. Grazie ancora a tutti!
Cercherò domani mattina di postare qualche foto, sempre mia sorella si ricordi di mandarmele prima che io parta. Un grazie anche a Federico per l’ospitalità nel suo stabilimento balneare e a Benedetta per avermi intervistato.
Qualche postilla conclusiva a riguardo: come spesso capita la parte più divertente delle presentazioni sono le domande del pubblico. Quando Benedetta ha chiesto chi volesse intervenire, ha alzato la mano un ragazzino (mio coetaneo, ovviamente, come sempre ). La sua domanda è stata semplice e secca.

"E’ un vulcano questo disegno in copertina?" chiede con estrema curiosità.
"Esatto! Devi sapere che…" e inizio con una mitragliata di cose sul significato del simbolo e sulla Trilogia del Triadema. Dopo qualche minutino mi accorgo che la sua espressione facciale è rimasta immutata, neppure un muscolo ha reagito alla mia storia. Ok, sono stato un tantino complicato. Ci riprovo, non demordo.
"In realtà è tratto dal prologo. Danny Martine che vola in mezzo al cielo e poi fionda dritto dentro un vulcano."
A quelle parole, il ragazzino improvvisamente si sveglia e sgrana gli occhi con interesse, poi il tono si fa quasi di speranza: "E muore????"
"Ah…Hum…" rispondo io sorpreso dalla sua vena sadica. "E’ solo un incubo, negli incubi non si muore. Tranne in Nightmare, ma tu sei troppo piccolo e non lo conosci. Appunto, altre domande?"

Ecco le foto di ierisera, c’è anche Eugenia, Kichan e Gnori ๐Ÿ˜‰


Marina di Grosseto

Un post al volo, un saluto a tutti coloro che stanno sudando a lavoro e mi penseranno mentre ozio al mare.

Ne approfitto per fare gli auguri di buon compleanno a fabio per i suoi 26 anni! Per tutti quelli che sono in zona, ricordo stasera la presentazione a Marina di Grosseto, stabilimento balneare moderno, alle 21.

Ciao! -Frengho-

Maratona Non-Stop

Eccoci, di nuovo qua, nella nuova puntata della love story tra la BuroCartica Romana e Frengho.

Caso Telecom: Mi sveglio alle 730, con circa 5 ore di sonno alle spalle. Non so da voi, ma qua a Roma si bolle. Mi guardo allo specchio, metà emisfero celebrale salmodia un rito musulmano, l’altro uno voodoo. Alle 830 arriva il tecnico telecom, per l’installazione della linea telefonica. Primo colpo di scena della giornata: i fili tornano tutti, il numero di telefono è attivo in meno di mezz’ora. Chiamo allora il 187 per l’attivazione dell’ADSL, ed ecco il primo smacco: sembra che la centrale sia isolata e non sia possibile connettere nessun tipo di ADSL. Abbasso la cornetta alquanto demoralizzato, e mi collego a internet tramite il cellulare. Il sito di Alice accetta il mio numero telefonico, anche se solo per una 4 Mega (scusate volevate pure 20 Mega? Esosi…). Ergo la domanda: chi dice la bugia? L’omino 187 o la signorina digitale del sito di Alice? Ai posteri l’ardua sentenza.
Caso
Italgas:
Scappo di casa alle 9.30 e corro in moto dalla parte opposta di Roma per prendere il famoso PDR (ah, ho scoperto che non è Pomodori Datteri e Ravioli ma semplicemente Punto di Riconsegna. Mi esaltano gli acronimi e a voi?). Per la cronaca questo mitico PDR l’ho avuto tramite un collega di lavoro, che conosceva uno all’azienda del Gas. Divertente il fatto che una conoscenza abbia risolto in un quarto d’ora un problema che l’assistenza aveva in mano (senza esiti positivi) da circa 15 gg. Di nuovo in sella, verso l’azienda costruttrice del mio palazzo, dove lascio le carte da compilare da parte loro. Sì perchè al mondo d’oggi allacciare il gas è un’impresa titanica, e servono 10.000 fogli da redigere, una specie di scarica barile l’uno sull’altro. Insomma, se dovessi scoppiare in aria, sarà impossibile risalire al responsabile. Quindi avrò questi incartamenti giovedì prossimo e, una volt spediti, spero di avere il gas per metà agosto. Ai posteri l’ardua sentenza.
Caso Municipio VIII: Torno a casa, mi abbevero com un cammello visti i 35’670 gradi che bruciano Roma e corro al Municipio VIII. Sono le ore 12.30, c’è già la fila fuori per l’apertura delle 14.30. Per fortuna c’è solamente una persona davanti a me per il cambio di residenza, gli altri sono per pratiche diverse. Nel frattempo, il piccolo popolo degli sfigati cittadini nelle mani della burocrazia si auto-organizza segnano numeri di precedenza su foglietti di carta, per mantenere una parvenza d’ordine quando arriverà l’omino consegna numeri (vedere post precedente. Esatto, quello guercio). Insomma, gente civile che non vuole montarsi addosso per prendere un cazzo di numero, mi pare legittimo e sensato. L’omino consegna-numeri arriva tuttavia alle 13.45, con un ritardo di 45 min rispetto a quanto detto. Avete presente Evita sopra il balcone della casa Rosada o il Papa la domenica a San Pietro? Ecco l’effetto è proprio quello, la calca s’ammutolisce nella speranza che il sogno di avere il numero si avveri. Purtroppo le parole del guercio non sono affatto auliche come quelle del papa o di Evita, ma esordiscono con un "Non me ne frega nulla del vostro ordine, si fa come dico io oppure chiudo." Basta questo per scatenare il caos globale e rompere il precario equilibrio che i neocivilizzati avevano costruito con tanta fatica. La folla avanza come un’onda inferocita, ma io non posso perdere questa chance. Pausa domanda: secondo voi cosa ha fatto Frengho, ce l’ha fatta? Si accettano scommesse.
Ok era facile, su. Ovvio, ho utilizzato le tecniche bolakkiane pià subdole. Prima mi sono mimetizzato nella parte scivolando così verso l’entrata, quindi mi sono appiccicato al mura strisciando e volteggiando alla Matrix a mezz’aria, poi appiattito in pochi centimetri per raggiungere la metà. Cacchio, se ho inventato Bolak ci sarà un perchè. Morale della favola: numero 2, un successo stratosferico.
Ergo, da oggi sono ufficilmente un cittadino romano. (ma con i globuli rossi assolutamente, indissolubilmente, indefinitamente toscani ).

sCOMUNEcato

Sveglia alle ore 7.30 per il fatidico cambio di residenza. S’intende, le 7.30 durante le ferie per me è sinonimo di notte fonda. Faccio una colazione rapida, mi lavo con la solita acqua gelata (sono sempre in attesa dello spirito santo dell’Italgas, ma si sa, la via crucis per espiare i miei peccati è ancora lunga, per cui la mattina mi martorizzo con un po’ di ghiaccio sulla pelle), quindi mi vesto e prendo la moto. Grazie alla voce demente del navigatore satellitare arrivo al benedetto Municipio, pronto per il cambio di residenza. Ho mille carte in mano, ancora una volta sono fichissimo e inattaccabile. Guardo l’orolkogio soddisfatto: sono le 8.30 in punto, l’anagrafe ha appena aperto.
Ecco la prima sorpresa: davanti a me trovo una fila enorme di extracomunitari, intenti a sbraitare e far valere le proprie ragioni in un perfetto italglish. Quindi arrivo allo sportello informazioni e una signorina con scritto in volto "Non mi frega una cippa di quello che vuoi" mi indica una sala laterale, dove avrei potuto prendere il magnifico numerino.
Mentre tutto gasato mi appropinquo alla suddetta sala, una vocina sottile mi raggiunge dalle spalle "Se hanno sempre i numeri…". Non me ne curo, faccio finta di nulla. Anzi, il mio cervello cancella subito quella frase che potrebbe insinuare qualche dubbio funesto.
Arrivo alla sala dei numerini, mi guardo attorno. In un angolo trovo la fatidica macchinetta, ma pare non funzionante. Non demordo, accanto vedo un uomo robusto dal viso paonazzo sorridermi compiaciuto.
"Salve, sono qui per un cambio di residenza, sa dirmi dove trovo la macchina dei numeri?" "Sono io."
"Ah, strana come macchina. Comunque, vorrei il numerino per il cambio di residenza."
"Nulla, i numeri sono finiti."
"Finiti? Come è possibile, sono le 8.35."
"Appunto, facciamo solo 30 numeri al giorno."
"30 e basta?!? Ma è una pazzia, e poi il Municipio ha appena aperto."
Un nuovo sorriso mi beffaggia.
"Il Municipio sì, ma c’era già una fila enorme per i cambi di residenza."
"Merd… Ma scusi, a che ore dovrei venire per prendere ‘sto santissimo numerino?"
"Alle 7."
"Alle 7 e voi aprite alle 830?"
"Certo, magari si prende un cappuccino nel frattempo."
"Come no, anche 2 o 3 grappini per iniziare bene la giornata."
"Che le devo dire, è così" poi mi guarda da un occhio mezzo sbilenco. "Vede, io per una visita oculistica mi sono presentato alle 4 di mattina, ed ero già il quarto."
"Come no, la prossima volta mi organizzo: vado a ballare e poi in comune. Arrivederci."
Ovviamente tralascio gli aggettivi coloriti che volteggiavano nelle mia mente, non è carino riportarli. Siete curiosi di saperli? Bene, andate in  cucina e date una megatestata allo spigolo di uno sportello, vi verranno in mente esattamente le mie stesse parole.
Torno dalla stronza…. ehm… nella stanza dell’ingresso.
"Ma le pare possibile alle 835 non possa più fare il cambio di residenza?"
"Così va."
"Così va un corno. Esiste un altro municipio, comune, parlamento, pentagono dove fare questo cambio?"
"No." E sorride. L’istinto omicida iniazia a salire.
"Le pare normale?"
"No, ma il sistema anagrafico è in tilt in molti municipi di Roma. Di più non possiamo fare."
E sorride.
"Con la faccia gonfia saresti più carina. Stronza" lo penso, ma non lo dico.

Bene, che qualcuno mi organizzi un after hour, così mi preparo per andare sbronzo al Municipio domani mattina, alle 7 in punto, con un gallo in mano.