Sul blog dell’amica Licia lessi un po’ di giorni fa dell’impossibilità per un blogger di essere totalmente sincero, dell’obbligo di autocensurarsi per non offendere nessuno. E’ vero, non si può prescindere da questo, specie se non siamo i soliti anonimi celati da un corposo IP. Ma ci sono anche dei vantaggi. Scrivere quello che ti passa per la testa, perchè il blog è la tua testa. Delirare senza problemi. D’accordo o non d’accordo, sono le mie idee. Non ti va bene? Conta i siti agganciati alla rete, hai un oceano di possibilità. Non ti fermare allora a guardare questa goccia.
Je t’adore. A 22 anni da 8 tante cose non si possono più dire, l’autocensura va oltre il blog. Viviamo in una società che spinge a considerare banali le cose più semplici, i sentimenti più genuini e veri. Finchè a 8 anni si parla di amore, famiglia, amicizia è tutto concesso, seppur relegato nei confini della Disney. Ma quando si cresce, siamo obbligati a ripudiare queste emozioni e rivolgerci verso più alti lidi. Devi parlare di politica, leggere grandi saggi, scoprire i grandi pensatori del passato e del presente. Infilarsi in discussioni eteree, senza capo nè coda. Più sei di sinistra, più sei acculturato. E compratelo ‘sto cacchio di cartellino e mettitelo nella tasca di sinistra. Fa un sacco pendant. Devi rifuggire il più possibile da ogni accento di una presunta banalità. Devi cercare l’originalità se vuoi emanciparti. E quindi? Quindi via tutti i film e libri che parlano semplicemente d’amore. Sono smielati e demodè, visti e rivisti. Via tutte le cose più semplici della vita, con cui siamo cresciuti. Via i libri fantasy per ragazzi, i ragazzi non capiscono un ciufolo, non hanno il raziocinio complesso degli adulti. E i libri per ragazzi sono banali. Ah, stai leggendo un libro fantasy invece di cimentarti nell’ultimo saggio aulico di Augias? Vergogna, il fantasy è di classe B, sciocco e insipido. Chiudilo all’istante, perchè il fantasy è banale. Cosa stai facendo? Ti sei perso in qualche sogno, con la coscienza che mai si potrà avverare? Fermati, pazzo, non evadere. Fantasticare è banale. Non ti puoi fermare a guardare la luna. La luna è banale. Non puoi provare un brivido di sincero affetto per un genitore. Se lo provi, non lo dare a vedere. L’affetto è banale. Non puoi parlare di quanto sia importante l’amicizia. L’amicizia, quando si è grandi, è scontata, superata. E’ banale. E non ti azzardare a provare qualche emozione su argomenti vecchi come il cucco, saresti banale. Non dire ciò che ti passa per la mente, perchè i pensieri meno elaborati, quelli più veri, sono sempre i più semplici. Ed Essere semplici è banale. E non puoi permetterti di adorare qualcosa che piace a tutti, ti mischieresti nella massa. E mischiarsi significa essere banali.
Lo sapete che vi dico? Andate tutti a quel paese. Io adoro la banalità. E se guardi il profondo del tuo animo, scoprirai che è di una banalità assoluta. E allora, ci sei arrivato grande genio del 21esimo secolo? Ti ci sei mandato da solo, a quel paese.
Banalità, Je t’adore.