Bene, oggi un puro delirio, tanto per non andarci con il sottile. Volevo presentarvi i miei amici più cari, Cri & Cri (nessuna parentela con le “mami” VJ di MTV).
Cri&Cri è un abbreviativo di Criceto e Criceta, ossia i miei due scoiattoli. Non chiedetemi perché ho chiamato due scoiattoli così, e non facciamoci troppi problemi, alla fine sono tutti topi con la coda. Bene, questi due simpatici animaletti vivono con me, perfettamente felici e ambientati in una gabbia che ho costruito appositamente per loro (1mx1mx40cm, decisamente spaziosa se paragonata agli spazi di casa mia). Spero presto di potervi postare una foto, non è pigrizia la mia, solo che Cri&Cri non sono molto affini con l’obbiettivo e non c’è “cheers” che tenga.
Per il resto cosa fanno le simpatiche creature? Il finimondo. Si rincorrono come ossessi nella gabbia, litigano e si picchiano come pochi, copulano da anni senza generare prole, mangiucchiano in continuazione gettando le carcasse del loro pasto assolutamente fuori dalla gabbia, con una precisione maniacale, mordono il legno e perforano ogni angolo masticabile, trasportano ogni sementa all’interno dei graziosi loculi di legno, dove poi li mangiano con calma, incuranti di far pulizia. Ovvio che una volta ogni sei mesi devo svuotare i loro giacigli, specie quando il livello dei resti arriva ad un punto per cui non è più possibile per loro entrare nei dormitori. Non aspettano altro che il disgraziato ospite di turno che dormirà in sala, per svegliarsi alle 3 di notte (scoiattoli svizzeri, ve lo giuro) e iniziare un party senza precedenti. Clangore a go no go. Fantastici. Li adoro quanto i miei ospiti li odiano.
Ma devo dire la verità, Criceta, la scoiattolina magra, ha un carattere decisamente acido. La mattina, quando appena sveglio mi trascino in stato confusionale per la sala (ehm… errata corrige… intendevo la parte della casa con sembianze di sala) sbatacchiando le ginocchia su ogni spigolo e frantumando tutti i suppellettili che sembrano moltiplicarsi come la polvere sulle mensole, appena mi vede scappa a velocità supersonica dentro la casetta di legno. Rimango inebetito qualche secondo, vado davanti allo specchio cercando di capire se effettivamente faccio così paura. Ok, barba un po’ cresciuta durante la notte, occhi pesti, fiatina al vago sapore di cadaverina… ma resto comunque basito per la reazione isterica dell’amica. Ma non me la prendo, le donne sono così, ci vogliono anni per conquistarle.
Per fortuna c’è Criceto che mi tira su di morale. Cicciottello e goffo si muove tra i vari ripiani per nulla intimorito dalla mia scomoda presenza. Alza il capetto, annusa l’aria e attende speranzoso lanciandomi occhiate che ricordano vagamente il gatto di Shrek. I miei minuti la mattina sono contati: ogni mossa segue un preciso piano insindacabile, e qualsiasi imprevisto conduce rovinosamente al ritardo. Ma non posso rimanere impassibile a tale richiesta. Apro il frigo, taglio un pezzo di mela e glielo passo nella rete. Cri si avvicina, una leccatina per assicurarsi che non lo stia fregando (bah, dopo due anni ancora non si fida!) lo infila tutto in bocca gonfiando le guance a tal punto da deformare il muso in un’espressione improbabile, quindi consuma il pasto con una foga da far impallidire il terzo mondo. Un’arruffatina rapida alla peluria, tanto per non apparire demodé di fronte alla snob Criceta, quindi dritto dentro la tana.
E arrivederci a domattina.