Non sono Verne o Da Vinci, però qualcosa lo azzecco. Ricordate cosa era Netface in Muses – La Decima Musa? Un anno fa così lo raccontai:
Ray sistema Sophie nella culla, mi raggiunge e scruta il monitor. — Allora, un giorno me lo spiegherai come funziona questo Netface?
— È un sito di social writing. Conosci Twitter, no?
— Sì. Be’, non lo uso… ma sono iscritto. Serve per far sapere i cavoli tuoi a gente che racconta anche di quante volte va al bagno.
Scoppio a ridere. — Più o meno. Ma sei costretto a usare solo 140 caratteri. In Netface c’è una piccola somiglianza. Tutti gli iscritti possono scrivere 140 parole di una storia, di cui ho tracciato una breve sinossi qui — gli spiego cliccando su una pagina.— Un incipit semplice, che lascia molto all’immaginazione e alla creatività. In modo random, il sistema di Netface sceglie un utente, che ha un’ora per proseguire la narrazione scrivendo le sue 140 parole.
Ray borbotta qualcosa. — Una specie di romanzo scritto da migliaia di persone, quindi?
— Esatto, questo è il cuore di Netface. Non si sa mai come può evolversi la storia. Nei momenti di noia arrivo io e ci infilo un colpo di scena. A parte questo giochetto, Netface è un mezzo per radunare un sacco di utenti. Basta puntare sul loro ego, fargli credere che stanno scrivendo il romanzo del secolo, e che le loro 140 parole sono davvero… Wow! Comunque, la cosa funziona. Siamo quasi a un milione di contatti in pochi mesi. Con un bel blog seguitissimo. Dove, ovviamente, posso postare solo
io.
— Quindi? — mi domanda poco convinto.
È chiaro che ha capito la metà di quello che gli ho detto. Con il puntatore del mouse gli segnalo dei simboli in fondo a ogni post.
— Questi servono per sharare i contenuti e l’avanzamento del romanzo di Netface sui social network come Twitter, Tumblr, Facebook, eccetera. Insomma, pubblicità virale in pochi secondi. Mi alzo dalla sedia, controllo l’orologio. Mancano dieci minuti. — Posso spiegarti meglio, comunque…
Non finisco la frase. Ray mi abbraccia d’improvviso, spiazzandomi.
Bene, da qualche mese è attivo un sito (www.20lines.com) che fa praticamente la stessa cosa, seppur con qualche differenza. Chiamatemi veggente, ma del resto il social writing era qualcosa che prima o poi doveva accadere.
Comunque, ieri ho postato su 20lines un finale alternativo di Muses – La decima Musa, l’ho chiamato Muses – Anime Gemelle. Lo trovate qui.
Avrete 20 giorni per scrivere le vostre storie, secondo il funzionamento di 20lines. Quando poi le 6 storie saranno scelte (a seconda dei like del sito), di questi 6 proseguimenti del mio incipit sceglierò 2 vicitori. Il primo vincerà una copia di Muses – La Decima Musa, il secondo una copia di #greyproject (il mio prossimo romanzo, che uscirà a maggio 2014).
Allora, buon divertimento con il social writing!