Buon anno!

Vi auguro uno strepitoso ultimo dell’anno e un inizio 2012 con i… botti!

Come ultimo regalo, un’immagine che “parla” del mio prossimo libro.

Buona serata!

Intervista su FantasyMagazine

Post flash anche oggi, solo per segnalarvi un’intervista apparsa oggi su FantasyMagazine per Evelyn Starr: LINK.

Ovviamente le risposte sono “co-firmate” con Luca Azzolini.

Bene, tornate al vostro lavoro, gozzoviglia o panico regali. Ci risentiamo per gli auguri.

Intervista Radio Citta Fujiko

Nuovo inizio settimana, l’ultima prima delle ferie di Natale. Quindi, post brevissimo, solo per segnalarvi una mia intervista su Radio Cittร  Fujiko, per Mad for Madonna.

Ecco il link: {filelink=8}

Buon ascolto e buona settimana!

La classificazione dei fantastici lettori, recensori e giornalisti

Di nuovo. Ci risiamo.

Certo, per un argomento del genere servirebbe tanto spazio, una bella lista di link, tanto tempo per riflettere. Lo ammetto, a volte mi scoraggio.

Perchรฉ quando leggo l’articolo che mi ha segnalato Andrea Cattaneo su Il Fatto Quotidiano, firmato Thomas Mackinson, arriva il nuovo scoramento.

Di nuovo, si scrive con tanta fretta. Il link dell’articolo riporta “pensione” e non “passione” come ย suggerisce (in modo piรน o meno allusivo) il titolo. Forse รจ un segno divino, in molti casi per alcuni andare in pensione รจ una liberazione per tanti. Ma non siamo nei tempi giusti, cosรฌ ci insegna il Governo. O ci avverte.

Comunque, la frase da leggere con attenzione รจ la seguente:

“Tutto per via di quella passione per il fantasy che ha coltivato fin da ragazzo e diffuso attraverso riviste, libri, cicoli, siti e forum online.”

Eccoci. Dunque, che ogni articolo su Casseri parli del suo legame con il mondo fantasy รจ ovvio e scontato. Fa parte della sua biografia. Spero che se fosse stato un appassionato-sfegatato di noir avrebbero dato la colpa non a Tolkien ma a Lucarelli, Ellroy, Scerbanenco. O forse non sarebbe accaduto, chissร .

Ci risiamo, ancora. Mille volte ci sgoliamo a sdoganare il fantasy, che per devastante ignoranza per molti รจ e sempre sarร  per bambini, che il fantasy non รจ di proprietร  dei nazisti e della destra (mi trovate d’accordo con quanto scritto e sintetizzato da Licia Troisi) e poi ti accorgi che per diecimila volte i giornalisti continuano a fare le loro associazioni. Il fantasy รจ per bambini, alienati, psicotici. E pure nazisti.

Figuriamoci. Ricordo ancora il Fantasio Festival di qualche anno fa, durante il quale una scrittrice e giornalista mi chiese se la mia passione per il fantasy derivasse da qualche mia sociopatia non dichiarata. Se me lo chiedesse oggi, che mi girano i cosiddetti, le risponderei con un secco: sociopatica sarร  la su’ sorella. E vada pure a ‘fanculo.

All’epoca provai a far capire cosa รจ il fantastico. Di cosa parla. Pagine, autori, esempi. Scomodando ancora una volta (e che palle, lasciatemi dire) Calvino. Eppure, quello รจ fantastico. Eppure si insegna persino a scuola. Per poi sentirsi dire: ah, ma quella รจ letteratura. Giร . Proprio di questo si parla. Il punto รจ capire cosa significa quella.

Ed erano quattro anni fa.

Ribadiamolo ancora, anche se non servirร  a nulla. Il fantastico non รจ nazista, razzista, omofobico, per ragazzi sociopatici e persone incapaci di relazionarsi con la realtร .ย Nรฉ tantomeno appartiene solo alla letteratura per bambini.

E’ un genere che, guarda caso, parla proprio della realtร . Velandola, a volte, spesso neppure con troppe metafore. Ed ecco la classifica di chi parla di fantastico:

A – chi il fantastico non lo conosce. Al massimo ha sentito parlare di un film dove c’era un drago, un maghetto sulla scopa o un vampiro che sbrilluccica.

B – chi il ย fantastico lo ha letto, ma non lo capisce. Proprio non ci arriva.

C- chi usa il fantastico perchรฉ รจ un mezzo per sentirsi intellettualmente superiore agli altri.

Ora, il punto รจ infilare questi recensori, giornalisti, lettori nei tre barattoli A,B,C. In molti casi queste persone andrebbero spezzate in tre parti, per non far torto a nessuno dei loro unici 3 neuroni.

Meno Libri, Meno liberi

La bugia inizia direttamente dallo spot pubblicitario. “Ogni anno piรน fiera”, si legge. Invece, chi c’รจ stato, ha notato bene che ogni anno รจ sempre meno fiera del libro a Roma. Due anni fa, di sabato, si faceva fatica a camminare. L’anno scorso si passeggiava tranquillamente. Quest’anno si poteva correre. Sabato, ieri. Non so come sia andata oggi, ma ho i miei dubbi.

Una vera tristezza. Perchรฉ la seconda bugia sta anche in quel bollino che proclama l’anniversario dei dieci anni. C’era da aspettarsi un battage pubblicitario straordinario, una grande festa. Invece si respirava aria di qualcosa che sta per chiudere, come giร  si ventilava online (link).

A questo punto ci sarebbe da chiedersi il motivo. Certo, un periodo di profonda crisi, veniamo da un governo che ci ha messo in ginocchio, siamo giร  pronti per la prossima bastonata Monti. Quando c’รจ da tagliare, รจ naturale che si tagli in beni accessori (per molti, non per me) come i libri.

Oppure, piรน probabile, รจ la gestione della fiera che proprio non va. La sua stessa natura. Mi chiedo, c’รจ davvero bisogno di una fiera della piccola e media editoria a Roma, eventi che si trovano in tutta Italia? Perchรฉ un lettore dovrebbe pagare 6 euro del biglietto d’ingresso, non trovare nessun autore o evento importante, e pagare i libri allo stesso prezzo della libreria (o di piรน, in confronto agli store online)?

Nessuno. Ecco perchรฉ il deserto.

Forse, chissร , il prossimo anno non ci sarร  ย Piรน libri Piรน liberi. Meglio che vederlo scomparire in agonia. Perchรฉ sรฌ, quest’anno era davvero un evento agonizzante. Forse, mio parere, la capitale si merita una fiera del libro generalista, come il Salone del Libro di Torino, ben sei mesi dopo, a ridosso del Natale.

Forse รจ arrivato il momento di cambiare.

Spillolando

Continua il blog in modalitร  pillole.

– La signora Ciccone si รจ vista leakkata un’altra canzone, la soundtrack di W.E., film di cui รจ regista. “Masterpiece” si intitola la demo. Di nome e di fatto, uno dei suoi migliori lavori nell’ultimo decennio. Canzone che, posta accanto a Give me all your love, destabilizza. C’รจ un abisso.

– Ho letto “Pensavo di scappare con te” di Francesco Gungui. Un libro davvero piacevole, si legge in un soffio. Alcuni espedienti come la “sindrome frontale” di Alice che le impone di dire tutto ciรฒ che le passa per la mente sono davvero ben riusciti. Un libro per ragazzi, che perรฒ sottende argomenti affatto banali. L’ipocrisia, se vogliamo, ma anche la difficoltร  nell’avere genitori divorziati, il divario tra le incomprensioni di un rapporto tra adolescenti e la crisi della coppia adulta. Lo consiglio vivamente, un ottimo mix di sorrisi e riflessioni.

– A proposito di “sindrome frontale”, ecco la nuova misura varata dal governo. O quasi. Non ho parole, dalla padella alla brace. E continuiamo a vedere le caste intoccabili che bivaccano spensierate, mentre noi facciamo conti con l’ICI e tanto altro. La sindrome frontale mi spingerebbe a dire tante parolacce. Ma tante. Le dico, tanto voi non le sentite.