Fantasy Camp

Periodo complicato come sempre, ultime battute di Mad for Madonna, stesura di un nuovo libro.

Poi.

Ci sarà una novità per quanto riguarda Anobium. Ricordate? Il racconto per Sanctuary di quasi due anni fa. Vi saprò dire credo a fine mese/inizi aprile.

Poi.

A fine marzo ci sarà il Bookfair di Bologna. All’interno di questo evento è previsto anche il FantasyCamp, potete trovare i dettagli qui. Purtroppo il Bookfair di Bologna è aperto solo agli “addetti”, ossia editori, autori, giornalisti, agenzie etc…, ma il dibattito sarà online sul sito di FantasyCamp nei giorni successivi.

Tagli alla cultura

Come sempre, qaundo c’è da tagliare la sanità e la cultura sono alle prime posizioni. Ecco un’altra spiacevole notizia, in merito al Festivaletteratura di Mantova, un evento a cui partecipai qualche anno fa, anche se solo come visitatore. Un festival che è uno dei più importanti in Italia, e che purtroppo finisce anche lui nella rete del taglia taglia.

Non servirà forse a nulla, ma qui c’è la possibilità di firmare un appello.

Event Flowers

Dlin Dlon!

Stavolta un post prettamente pubblicitario. Riguarda la nuova attività di alcuni miei amici – Fabio Labieni, Mario Labieni,  Francesca Quaresima-, cioè Event Flowers. Qui trovate il sito, ancora in costruzione. Non dimenticate anche la pagina facebook, aggiornata con le ultime foto degli eventi. La mail: info (at) eventflowers.it. Sotto, infine, la locandina.

Lo strillo recita: Allestimenti Floreali Matrimoni, Feste- Congressi- Mostre, Progettazione e Stampa Partecipazioni, Menu, Segnaposto, Realizzazione su progetto di Tableau, Bomboniere e Sacchetti coordinati, Vetrinistica personalizzata.

Chiaro no? Personalmente ignoro metà delle sopracitate argomentazioni, ma non fate caso a me.

Insomma, se siete di Roma e dintorni, e avete bisogno di decorazioni floreali perché state per sposarvi, cresimarvi, prendere la comunione, fare una conferenza, morire, quello che vi pare, Event Flowers fa al caso vostro. Non vi preoccupate, io non c’entro nulla. Ergo, saranno composizioni bellissime.

Buon week end!

Legge sui libri

Ricordate questo articolo, vero?

Ecco, con il passaggio al Senato adesso abbiamo qualche aggiornamento e – piccola – modifica.

In tutta onestà rimango ancora molto scettico. In primis, uno sconto del 15% non è roba da poco. Considerate che il guadagno di una libreria indipendente è del 30% sul prezzo di copertina (lordo, a cui dobbiamo togliere le spese di corriere e altri costi vivi), per cui l’esistenza della grande distribuzione (e.g. Mediaworld, Panorama, Auchan etc…) che praticano un 15% di default non resta cosa da poco.

Ancora non ho capito bene il punto:

3. non reiterabilità delle campagne di promozione che dovranno essere diversificate nel corso dell’anno

Forse mi sbaglio, ma mi puzza di tipica legge italiana facile da aggirare. Cioè, l’editore X applica la promozione “Scontissimo maggio 25%” e il mese successivo “Scontissimo Giugno 25%” e siamo apposto. Semplifico? Non direi. Ricordate il periodo obbligatorio dei saldi? Per i negozi è tutto molto semplice, se vogliono continuare i saldi fuori periodo basta che usino un sinonimo del tipo “Taglio prezzi”, “tutto a…”, “meno…” e il problema è risolto.

Insomma, non sono affatto convinto che sia una vittoria. Vediamo cosa succede alla camera e poi “sul campo”.

FAQ

Da oggi è inaugurata una nuova sezione del sito, la trovate nel menu sopra, ossia le FAQ.

Mi accorgo che sempre più spesso mi arrivano le solite domande per mail o su facebook, sia sui miei libri, sia come richiesta e consigli per tutti coloro che desiderano pubblicare il proprio libro. Ergo, mi pare inutile fare il copia incolla ogni volta, meglio una pagina che contenga tutte queste domande e le relative mie risposte.

Quindi, se non avete commenti o riflessioni che preferite inviarmi privatamente, vi prego di usare questa sezione, dove potrete compilare il form e porre la vostra domanda. E’ il metodo più rapido per ricevere una risposta e aiuterete anche le altre persone che, come voi, hanno gli stessi dubbi.

Claro?

L’autore fai da te

Leggevo questo articolo interessante su Booksblog, internet latrina digitale o base di lancio.

Dunque, dico la verità, sono abbastanza combattuto. Allora, occorrono delle precisazioni e considerazioni importanti. Innanzitutto il mercato italiano non è quello americano. Ho ricevuto da poco i miei dati di vendita di alcuni editori con cui pubblico, le percentuali degli ebook si fermano al 2-3% rispetto a quelle cartacee. Ovvio, è presto, il 2011 sarà la conferma definitiva, ma più o meno è ciò che mi aspettavo. I motivi sono tanti: prezzi ebook alti, pirateria, pochi lettori del formato digitale. Chi più ne ha ne metta.

Tornando all’articolo, consideriamo sempre che si parla di eccezioni. Sfondare senza editore può capitare, certo, come il caso di quei pochi cantanti che si sono fatto notare su Youtube. La mia unica paura è che si riveli uno specchietto per le allodole e illuda tanti esordienti che il “fai da te” è un buon metodo per scavalcare i misteriosi complotti dei grandissimi editori e diventare autori da bestseller.

Del resto gli editori non sono infallibili, tutt’altro. Non hanno la sfera di vetro. Sappiamo tutti le storie di Moccia, Rowling, Tamaro e tanti altri che, per anni, si sono rivisti rifiutare il loro libro. Libro che poi si è rivelato un successo inaspettato. Siamo sempre là, gli editor non sono scienziati. Leggono il testo, non gli piace, lo cassano.Hanno avuto una brutta giornata, o non rientra semplicemente nei loro gusti. Oppure, infine, c’è una strategia commerciale sbagliata, capita anche quello.

Altro punto: editore che migliora il libro. Anche qui si apre un baratro, perché la verità sta nel mezzo. Inutile girarci attorno, sono pochi gli editori in Italia interessati a far crescere l’autore. Questo è uno dei motivi per cui spesso vediamo gli autori saltare da una casa editrice all’altra, come ho fatto io e tantissimi altri. Spesso ci si concentra sul singolo libro, spesso l’editor non ha una cultura adeguata sul genere che tratta. Ma, spesso, avviene anche il contrario. Perché esistono editor capaci che sanno impostare un dialogo, comprendere il testo, migliorarlo con passione. E, se non abbiamo la fortuna di incontrarli, ci sono sempre gli agenti. Idem anche per loro, quelli validi si contano sulla punta delle dita, ma esistono.

Come dicevo, la verità sta nel mezzo. Non esiste l’editore miracoloso, non esiste l’autore miracolato. Esistono solo le eccezioni.

Gargolla libraria

Chissà, forse a volte la rete non è così inutile come molti dicono. Il tam tam dei lettori, le opinioni, le critiche. Forse tutto questo serve a qualcosa.

Ieri mattina leggevo la notizia che la Gargoyle Books edizioni era diventata un editore a “doppio binario”, ossia aveva varato una (sola) collana con richiesta di contributo da parte degli esordienti.  La notizia era rimbalzata su Writers Dream, quindi su Facebook , Twitter e vari blog.

Ovviamente le reazioni sono state immediate: delusione e amarezza. Perché la Gargoyle è sempre stata un’ottima casa editrice, attenta ai contenuti e al packaging del libro. Cosa è successo quindi?

Con molta probabilità la crisi, che non risparmia il settore editoria dove, benché si salvino alcuni generi (ragazzi), quelli di nicchia (come il fantasy e l’horror) sono penalizzati fortemente. E la Gargoyle non è una casa editrice generalista, pubblica proprio quei generi letterari.

E’ una giustificazione? Certo che no. Non sono un imprenditore, ma avrei preferito delle soluzioni alternative che tamponassero le perdite. Che ne so, una collana super commerciale, che potesse “far cassa” e permettere la pubblicazione di libri meno immediati. Oppure una bella lettera aperta, del tipo: “Siamo in crisi, aiutateci comprando un nostro libro, altrimenti rischiamo di chiudere”. Ecco, io l’avrei fatto a occhi chiusi.

Ma cedere all’editoria a pagamento non lo accetto. Tanto più perché vedo un sottigliezza che a molti è sfuggita: la Gargoyle poteva creare una casa editrice satellite, Pincopallo editore, con la politica di editore a pagamento. Ma non l’ha fatto, perché un esordiente è invogliato a dare il suo contributo per una pubblicazione con marchio “Gargoyle”, se si fossero presentati come Pincopallo la concorrenza sarebbe stata agguerritissima (specie con Albatros / Il Filo editore).

Quindi, grande delusione, perché come ho scritto più volte non è editoria. E’ sporco business e truffa.

Sempre ieri, le cose sono cambiate: la Gargoyle ha deciso di tornare sui suoi passi. Ecco il comunicato.

Che ne dite, serve o non serve internet?

Queste sono le piccole gioie della vita.