Circa tre mesi fa ho chiuso il plot di Nemesis 2. Convinto della trama, deciso sulla piega che avevo dato al finale. Finale che scriverò tra qualche settimana, visto che sono a metà della terza parte del libro. Certo, è una prima stesura, ma capita di rado che modifichi snodi fondamentali nelle successive revisioni. Per lo più è una correzione di refusi, stile e soprattutto incongruenze. E, come già detto in passato, non ho mai toccato un finale.
Per la prima volta è successo qualcosa di strano. Ieri notte ho sognato un finale diverso di Nemesis. Appena sveglio, ho segnato tutto sul Mac, perché so che quei ricordi sarebbero svaniti con il passare delle ore.
E adesso sono terribilmente indeciso. Perché il vecchio finale è stabile, sicuro, coerente. Il nuovo caotico, claustrofobico e, se vogliamo, meno solare.
Quindi?
Non lo so. Vado avanti. Ci penso. Lascio riposare.
Per la prima volta mi trovo a un bivio e non so davvero decidere. Perché, in fin dei conti, sono convinto di entrambe le possibilità. Come nel famoso film Sliding Doors, tutto può accadere, il destino non è mai scritto. Come una spirale, giriamo in tondo per trovarci al punto di partenza. La domanda che mi pongo, o meglio il dubbio che mi assilla, è: se ho sognato quella scena, forse mi volevo ribellare a un finale già deciso che, nel profondo, non mi convinceva del tutto? Come quando guardi un film, non sei soddisfatto della sua conclusione, e fantastichi su come avresti cambiato la storia.
E se, per una volta, lasciassi decidere a Ellen e Kevin?