Sogni inquietanti

Circa tre mesi fa ho chiuso il plot di Nemesis 2. Convinto della trama, deciso sulla piega che avevo dato al finale. Finale che scriverò tra qualche settimana, visto che sono a metà della terza parte del libro. Certo, è una prima stesura, ma capita di rado che modifichi snodi fondamentali nelle successive revisioni. Per lo più è una correzione di refusi, stile e soprattutto incongruenze. E, come già detto in passato, non ho mai toccato un finale.

 

Per la prima volta è successo qualcosa di strano. Ieri notte ho sognato un finale diverso di Nemesis. Appena sveglio, ho segnato tutto sul Mac, perché so che quei ricordi sarebbero svaniti con il passare delle ore.

E adesso sono terribilmente indeciso. Perché il vecchio finale è stabile, sicuro, coerente. Il nuovo caotico, claustrofobico e, se vogliamo, meno solare.

 

Quindi?

Non lo so. Vado avanti. Ci penso. Lascio riposare.

Per la prima volta mi trovo a un bivio e non so davvero decidere. Perché, in fin dei conti, sono convinto di entrambe le possibilità. Come nel famoso film Sliding Doors, tutto può accadere, il destino non è mai scritto. Come una spirale, giriamo in tondo per trovarci al punto di partenza. La domanda che mi pongo, o meglio il dubbio che mi assilla, è: se ho sognato quella scena, forse mi volevo ribellare a un finale già deciso che, nel profondo, non mi convinceva del tutto? Come quando guardi un film, non sei soddisfatto della sua conclusione, e fantastichi su come avresti cambiato la storia.

 

E se, per una volta, lasciassi decidere a Ellen e Kevin?

Vecchiezza

In Estasia – Il Sigillo del Triadema, benché sia un romanzo per ragazzi, ho trattato la paura di invecchiare, in quello che ho chiamato il Mondo dei Miti. Un luogo immaginario, popolato da individui il cui unico scopo era quello di rallentare il processo di invecchiamento, raggiungere un’eterna bellezza, combattere i segni del tempo come se fossero i più grandi nemici.

Lo stesso tema è stato ripreso in Prodigium, romanzo young adults, con l’eccentrica figura di Naeel, per poi farne una cover nella Roxanne del racconto Anobium. Una divoratrice di uomini che si guarda nello “specchio delle mie brame” mentre i tarli del tempo decompongono poco a poco l’immagine della giovinezza.

Argomento poi affrontato in termini più adulta con Gothica, passando da quella che poteva sembrare una semplice retorica alla realtà dei giorni nostri. La mutazione genetica, la clonazione e la follia del movimento di Rael spinto dall’insano ideale di raggiungere l’immortalità.

Certo, la paura di invecchiare e di morire è insita in ogni essere umano, a prescindere dalla sua personalità o estrazione sociale. È la mia stessa paura, condizionata da una società patinata che ti spinge a trovare una sorta di pace interiore nella felicità di gioire della propria immagine riflessa.

Bellezza, quindi. Quella che tutti noi cerchiamo di ottenere ogni giorno. A volte per piacere a se stessi, a volte per ottenere il compiacimento altrui. Il terrore di morire, di soffrire, di spegnere definitivamente quell’interruttore quando abbiamo realizzato solo una minima parte dei nostri propositi, perché durante gli anni gli obiettivi sono cambiati e si sono ammassati senza un preciso motivo.

Vogliamo piacere agli altri per piacere a noi stessi. Vogliamo essere apprezzati. Crediamo che questa sia l’unica cura per allontanare il morbo dell’insicurezza che affligge ciascuno di noi.

Ma è pura normalità finché non diventa ossessione. Perché quando il desiderio legittimo di star bene con se stessi si trasforma nella follia del non voler accettare il trascorrere del tempo, tutto assume una sfumatura ridicola.

Pena. E’ quella che adesso provo per il nostro premier. No, non c’è più rabbia. C’è solo compassione per un uomo di quasi 75 anni, che ha ottenuto tanto dalla vita, eppure si ostina a non voler calare il sipario. A tirarsi le rughe, a impiantarsi nuovi capelli, ad apparire attraente con battute del tutto fuori luogo. Finché non arriva la noia, subordinata al denaro, che ti permette di comprare delle minorenni per dimostrare ancora una volta che, arrivato alla soglia dell’ottavo decennio di vita, sei ancora un uomo virile, che gli attributi funzionano, che il sesso non finisce con l’andropausa e che il potere può vincere la natura.

Sì, è solo compassione.

Veto sui libri

Si rinizia una nuova settimana, densa di impegni. Sul fronte letterario, già arrivano notizie sconfortanti.

Un nuovo tipo di bavaglio, e veto sui libri.

Per farvi un’idea, vi segnalo l’articolo dei Wu Ming e di Loredana Lipperini.

Come iniziare in modo pessimo, non c’è che dire.

Insofferenze

Passato il Natale. Dove tutti siamo più buoni. Pure la Befana, che ti giudica se sei stato cattivo e ti dà l’amabilissimo carbone.

Ergo, non ho più scusante e attenuanti. Insofferenza mode on. Riabilito la mia congenita acidità, la mia schiettezza vestita di arroganza. Perché questo appare quanto tronchi l’-are dei verbi, dici quello che pensi, tagli la testa al toro e vai subito al punto. E sopratutto, diventa sempre più difficile sorridere alle domande idiote vestite _stavolta_ di finta ingenuità.

Ok, ci vuole pazienza. Pazienza con gli esordienti che si sentono ‘sto Cristo in terra, pazienza con chi recensisce un libro e si sente ‘sto editor del nuovo millennio, pazienza con chi vede avvicinarsi cataclismi o sniffa i complotti più complicati di Wikileaks.

Ok, posso anche pazientare. Ma non posso stare zitto. Così, tanto per.

Ispirazioni

Giunto alla soglia degli otto libri in quattro anni, è normale che la domanda più frequente che mi venga posta sia: dove trovi le idee? Questione di ispirazione, dunque, quella che sconfigge il famoso morbo della pagina bianca.

 

Donc, dire il “mondo che mi circonda” sarebbe una risposta banale, anche se sinteticamente corretta. Eccezion fatta per Estasia, che iniziai a quattordici anni – quindi in una condizione molto differente da quella attuale – è naturale che ogni mia storia sia influenzata dalle esperienze di vita. Proprio per questo in passato sono stato sempre critico rispetto al famoso baby boom: senza aver avuto il tempo per vivere è difficile che una storia assuma credibilità.

 

Esperienze di vita, dicevo. Persone che mi circondano. Critiche alla nostra società, circoscritte soprattutto al secondo e terzo volume di Estasia, lo sbando e l’inquietudine dell’adolescenza (Prodigium) o direttamente temi sociali (eugenetica, chiesa-scienza) in Gothica. E poi quel maledetto sentimento con il quale prima o poi ciascuno di noi è costretto a fare i conti, ossia l’amore. L’amore non inteso nel senso “pink” del termine, ma qualcosa di più complesso, profondo, tormentato e, se vogliamo, anche malato. Come quello di Abril verso Jago, una vive sul filo della follia. Oppure l’amore negato e condannato, ombra di un razzismo latente, come nella storia tra Ellen e Kevin.

Per il futuro? Mi sono posto una domanda. Si possono amare due persone allo stesso tempo e allo stesso modo? Oppure non ammettiamo l’esistenza di questa possibilità perché eticamente ritenuta inaccettabile?

Poi sono stato assalito da un altro quesito. Si può vendere il proprio corpo per ricevere un affetto mai avuto ma tanto desiderato? Si può uscire, in questo senso, dall’esasperazione di una vita che ti ha gettato dentro un pozzo nero dal quale non riesci più a vedere un filo di luce?

 

Sì, credo sia questo il nocciolo della questione. L’ispirazione deriva dal pormi delle domande alle quali non so trovare una risposta semplice e immediata.

Feste finite

Feste finite, ponti conclusi. Per me è stato totale relax, ne avevo proprio bisogno.

In realtà ho continuato con la scrittura, periodo intenso durante il quale mi sto dedicando alla prima stesura di Nemesis 2, che sta proseguendo secondo le mie aspettative, per concludersi verso la prima metà di febbraio. Poi, il 2011 per me è concluso, e inizierò a pensare ai progetti del 2012. Come sempre, sono in anticipo di un anno rispetto a voi. :p

 

Prima di lasciarvi vi segnalo la classifica di 10righedailibri. Pochi giorni fa Nemesis era nella top ten dei più venduti da Amazon, settore fantasy.

Buona settimana e buon ritorno a lavoro!

Propositi letterari 2011

Allora quest’anno niente propositi generalisti. Secondo me portano sfiga. Anzi, verso metà anno ti accorgi di non esserti avvicinato a neppure uno degli obiettivi. Ergo, meglio non dirli.

Quelli letterari invece sì, anche perché sono quasi tutti noti.

 

Nel 2011 sarò un po’ più… calmo del 2010. Solo tre i libri in uscita, avrete tutto il tempo del mondo per leggerli 🙂

Già lo sapete, si parte a marzo con la biografia di Madonna, edita Castelvecchi.

Sempre per questi ultimi, Nemesis 2 verso la fine di settembre/ottobre. Ci sarebbe tanto da dire su questo libro, perché troverete due grosse sorprese. Ma è ancora presto e, soprattutto, non se ne parla a stesura in fieri.

Terza uscita, che dovrebbe essere sempre in autunno. Purtroppo qui mi fermo, perché ci sono ancora delle cosucce in ballo, dei dettagli da definire eccetera eccetera. Solo uno spunto, tornerò di nuovo alla letteratura per ragazzi. Era un bisogno che mi martellava da tempo, dovevo farlo.

 

A presto, se non ci sentiamo prima, auguri a tutte le Befane 😉