Frasi (1/6)

Un dolore violento e improvviso, come una stilettata tra le scapole. Quando cercai di capire cosa mi avesse colpito, rimasi senza fiato. C’era qualcosa dietro di me, avvinghiato al mio corpo. Girai la testa lentamente, scossa da singulti di pianto.

E le vidi.
Immense.
Nere.
Lucide come l’ossidiana.
Erano due ali.

Fine e partenza

Giorni di silenzio, perché ero alle prese con le ultime battute di Nemesis, chiuso oggi e in stampa nei prossimi giorni. Come sapete, il 7 ottobre in libreria.
Un lavoro lungo, una gestazione di 4-5 mesi, una stesura più volte ripresa, per un totale di un anno e mezzo di lavoro. Quasi due. Così, giusto due numeri perché, visto che le pubblicazioni sono finite tutte nel 2010, non si creda che sia una cosa fatta in 2 settimane. Tutt’altro.
Ah, rispondo a una domanda che mi è stata fatta spesso questi giorni (e avete pure ragione): Nemesis è stato concepito come un libro autoconclusivo. Quindi, quella che leggerete sarà una storia con un inzio e una fine. Sì, “fine” sempre come la concepisco io, perché per molti il “the end” deve essere per forza la strage completa dei cattivi e il “vissero felici e contenti” dei buoni.
Stop, qui mi fermo. Era solo per dirvi che non sarà una trilogia. Anche se, come sempre, non è detto che un giorno decida di farne un seguito. Mentre per alcuni libri (come Estasia) non ho più altro da dire, nel caso di Nemesis ho diverse idee in testa. Vedremo.
Ah, poi. Again, un concorso, più ricco dei precedenti ma di uguale grado di difficoltà, stavolta anticipato alle 22 di sera perché siete un’orda di bradipi che crolla allo scoccare della mezzanotte. Ma vi dirò più in là.
Per il resto, la prossima settimana mi sentirete poco. Da lunedì a venerdì a Helsinki, per motivi di lavoro, stavolta con una simpatica gira fuori porta per visitare una fabbrica Nokia. Meno male, qualcosa di nuovo. Come sempre, lascerò qualche aggiornamento su Twitter e Facebook per le mie consuete disavventure finlandesi (e, ovviamente, le immancabili puntate culinarie :p).

La cover di Nemesis

Giochino simpaticissimo esorcizzante del lunedì. Guardate la foto sotto (cliccateci per ingrandire):

Quale tra quelle esposte è la cover di Nemesis?


Chi indovina riceve uno splendido riccosissimo regalo da Paolo Barbieri.


Ps: no, scherzavo, Paolo non vi regala na cippa.

Gli Angeli e Demoni di Paolo Barbieri

Segnalo in primis la recensione di VocedalSilenzio sul suo blog Mele del Silenzio. Leggetela, è interessante.

 

Poi, oggi Paolo Barbieri inaugura la sua mostra a Mantova. Non potrò esserci fisicamente, per ovvi motivi logistici, ma qualcosa di me ci sarà. Tra i fumi del mondo emerso apparirà anche, in esclusiva, la cover di Nemesis – L’Ordine dell’Apocalisse.

So che qualcuno di voi è a Mantova per il festival, se passate alla mostra fate pure una fotina alla cover, che poi la pubblico.

 

Qualche aggiornamento.

Sono a metà della stesura del nuovo libro non-fantasy/non-narrativa. Avevo bisogno di staccare con qualcosa di totalmente diverso. Gli ultimi romanzi sono stati un cammino, una lunga evoluzione stilistica e cognitiva. Questo libro mi è servito molto. E’ stato liberatorio.

Stop. Mi guardo indietro. Cosa è successo? Ho esplorato il genere new gotic. Come molti di voi hanno notato, non è un gotico artistico. E’ un gotico alla Poe, il cupo interiore, che va agrattare nel fondo dell’animo umano. Dai tormenti di padre Faust all’ossessione di Abril.

 

Un cammino. Un lungo cammino.

Un amore tormentato sarà anche quello di Nemesis, ma visto da una nuova prospettiva. Anzi, senza troppi spoiler, vi dico che sarà una “doppia” prospettiva. Parlerò dell’amore incatenato, del desiderio di sdoganare i pregiudizi, ribellarsi dagli stereotipi, concedersi a un amore che gli altri non possono accettare. Il tutto reso ancora più difficile da un target che non è quello degli adulti, ma young adults.

Se vogliamo, è il passaggio naturale dal Poe di Gothica, al Mary Shelly dell’Aurora delle Streghe, per finire con Shakespeare e Wilde in Nemesis.

 

Poi, se nessuno griderà allo scandalo, al perverso e all’oltraggioso, nel 2011 toccherò il fondo. Quello più buio.

A presto.

 

Toh, un baby boom

Sempre su Panaroma Libri, leggevo questo articolo di Deotto: “Ho 12 anni scrivo romanzi“.

Ottimo, non sono d’accordo neppure con una sola frase. Anzi, una sì, quando dice:

Il fatto è che l’industria editoriale tende a considerare gli adolescenti unicamente come target commerciali, creature non senzienti che si nutrono di maghetti secchioni e vampiri dal cuore spezzato.


Bene. Sui questo nulla da ridire. Ma non credo che l’industria editoriale, ‘sto mostro dai mille tentacoli, getti al vento l’opportunità di trovare un baby scrittore veramente genio. Il problema vero è trovarlo.

Ma esistono i baby geni? Certo che sì, la storia ce lo insegna: musica, pittura e scrittura. Ma sono casi rari. Quando in 3 mesi si pubblicano 5 baby boom scrittori (e questo solo in Italia), qualcosa non quadra. Legge matematica e di probabilità.

È credenza comune che la scrittura, e in particolare quella narrativa, debba per forza essere sorretta da una vita fitta di esperienze, ostacoli superati e cuori spezzati.

Ma anche no. Per scrivere non occorre essere sfigati o aver affrontato la guerra in Vietnam ma, senza dubbio, occorre una certa maturità.

E mi pare strano che un giornalista non sappia che per scrivere un libro sensato, per ragazzi o per adulti che sia, servano qualità e doti che si affinano con il tempo. Sì, serve proprio quella maturità per costruire una trama, trasformare personaggi cartoon in qualcosa di tridimensionale, stare attenti alla coerenza, alle teste parlanti, all’infodump e ad altre diecimila cose. E poi certo, in primis uno scrittore deve avere una storia da raccontare. Non che i ragazzi di dodici anni non ne abbiano, ma mi pare naturale e sensato che la vita insegni qualcosa. E ti spinga a parlare.

GLi adolescenti sono un branco di creature immature? Certo che no. Ma se una ragazza di dodici anni fa i cuoricini sul diario e corre a casa a guardarsi Pollon, lasciamola vivere in pace senza perderci in filosofie o studi cognitivi. Avrà tutto il tempo per capire cosa era quella polverina bianca  che sembra talco ma non è. Lasciamola sorridere per un altro po’.

Parole al vento, le mie? No, visto che il mio primo libro l’ho scritto a 14 anni. E so come funziona. Ah, ovvio, mai stato baby genio.

E invece, sorpresa: gli adolescenti e i preadolescenti sanno anche scrivere. In alcuni casi con pregevoli risultati.

Perché, per caso ha letto la bozza delle autrici citate? Prima che andassero nelle mani degli editor, che magari hanno stravolto trama, stile e personaggi?

Suvvia, non prendiamoci in giro. In un’epoca in cui la musica si aggrappa ai fenomeni musicali, rapidi e indolori come stelle cadenti, l’editoria non può stare a guardare. Sì, Paolini ha vinto, almeno in termini di vendite, ma erano anche altri tempi. Uno, due, tre e quattro ragazzi prodigio, poi ti stufi di essere preso in giro.

Grazie, ma anche no.

Nemesis – L’ordine dell’Apocalisse

Il mio ottavo libro si intitolerà Nemesis – L’Ordine dell’Apocalisse. A dispetto del titolo, che può farlo sembrare un testo sanguigno horror e truce, nella migliore tradizione iniziata da Gothica e l’Aurora delle Streghe, questo libro rappresenterà una pausa, o un’inversione di rotta. Scegliete voi. Prosegue l’urban fantasy su ambientazione reale, stavolta toccherà alla Scozia, Highlands. Da Inverness all’isola di Skye, fino alle rive del lago di Lochness.

Due caratteri opposti, due origini diverse. Ellen e Kevin. Angeli Ombra e Demoni Emersi. il 30 febbraio, 24 ore di tramonto ogni 8 anni, durante il Tetrastile. La decisione delle Sfere e delle Spirali. Un amore destinato a fallire. Un passato che sta per emergere con prepotenza.

Il libro uscirà il 7 ottobre, per Castelvecchi Editore.

La copertina sarà illustrata da Paolo Barbieri. Una cover sorprendente.


Per adesso è tutto. C’è tempo per parlarne, no?