E’ venerdì, procediamo spediti verso qualche argomento meno impegnativo.
Dunque, nel (poco) tempo libero, quando non scrivo-non leggo-non porto fuori il cane-non esco-non vado al cinema- eccetera eccetera, adoro le serie TV. Una carrellata di quelle che seguo quest’anno, escludo le già viste come gli stupendi 24, Prison Break.
Here we go.
Lost: Lost rimane Lost, che mi ha catturato fin dalla prima puntata. Quest’ultima serie, tuttavia, mi sta deludendo. Siamo a poche puntate dal finale, la trama è un po’ sfilacciata con dei flash sideways che distraggono dalle mille domande che ci siamo posti nelle cinque serie precedenti. Insomma, succede poco, poche risposte. Aspetto la conclusione, per adesso sono scettico. Voto: 6 1/2
True Blood: Ho deciso di guardare la seconda serie anche se la prima non mi aveva convinto. Allora, sicuramente nel complesso è migliore. O almeno lo è la prima metà, prima che il sesso (e il trash) tornassero a rubare la scena. Ancora non ci siamo, la sceneggiatura scricchiola, i protagonisti non mi convincono. La storia di Godric è stata sfruttata male (e ne aveva le potenzialità) ed è stata liquidata in modo frettoloso. Interessante il personaggio di Eric, poco convincente la figura della Menade, anzi pretestuosa per tirare fuori tanto sesso. Per voyeur, insomma. Voto: 5
Glee: spassoso, allegro, leggero. Musica, storie, balli, che nascondono temi più complessi come l’emarginazione e la diversità. Mi sta divertendo. Voto: 6 1/2
Fringe: Interessante scoperta. Niente paranormal romance, solo paranormal. E’ bello ritrovare Joshua Jackson (chi lo ricorda in Dawson’s Creek?). Idee interessanti e colpi di scena. Premetto che non amo molto le serie in cui ogni puntata è a se stante e c’è un’esile trama di sottofondo (vedi House), ma ne complesso è da seguire. Voto: 7
The Vampire Diaries: per fortuna ha poco a che fare con il libro della Smith. Ed è un bene: gli sceneggiatori hanno preso i pochi spunti intelligenti del libro per creare una serie che mi sta convincendo. Ottimo il contrasto tra i fratelli Stephen e Damon Salvatore, anche se è poco delineata (e inutile) la figura della strega Bonnie. Insomma, vediamo come continua, sperando che non deluda. Voto: 7 1/2
FlashForward: Come per il precedente, il libro (che sto leggendo adesso) è solo uno spunto per una trama del tutto inedita. L’idea di base è intrigante: cosa accadrebbe se per due minuti il mondo perdesse i sensi e vedesse il suo futuro? Tutto ruota attorno al concetto del libero arbitrio e del destino, anche se ogni tanto la trama si perde. Qualche puntata un po’ noiosa, ma nel complesso è accettabile. Voto: 6 1/2
White Collar: ho visto solo due puntate, impossibile dare un giudizio. Ma mi sta convincendo. Il protagonista Neal Caffrey è brillante e per nulla scontato, così come la sua spalla, l’agente Peter Burke. Resto in attesa delle prossime puntate. Voto: N/A
Lie to me: Ho visto solo qualche puntata. La serie si incentra su un dottore esperto di comunicazione verbale e gestuale, grazie alla quale è possibile capire se l’interlocutore sta mentendo. Insomma, una serie piacevole, ma profuma troppo di House. Troppo. E non mi ha convinto, tanto da abbandonarla. Voto: N/A
Adesso, lascio a voi commentare 😉