Ecstasia, 1796

Tirreno_16_04_10

Tirreno 16/04/2010

Quando avevo 14 anni scrissi un libro dal titolo Estasia. La prefazione iniziava in questo modo:

Sono un ragazzo che cerca di esprimere i suoi pensieri e le sue emozioni nel modo a lui più congeniale: l’intreccio fantastico.

All’epoca avevo 14 anni, è vero. Ma non potete di certo dire che li porti male. Basta vedere l’articolo del Tirreno qui accanto, classe 1796. 214 anni. Forma perfetta, direi. Tzè.

Qual è il segreto? No, non ho avuto manoscritti in eredità da Nicolas Flamel. Trovate la soluzione nell’articolo de La Nazione, grazie a un potente farmaco transgenico e sintetico dal nome Ecstasia.

LaNazione 16/04/10

La Nazione 16/04/10

Buona domenica!

Domani, Massa Marittima

In partenza per Grosseto, mi ero totalmente scordato di avvertirvi di un incontro per domani, ore 10, presso la biblioteca di Massa Marittima.
Si parlerà di Prodigium, specialmente del secondo volume, ma anche di Gothica e dell’Aurora delle Streghe.

Infine, vi lascio una recensione di Prodigium2, che mi è stata segnalata oggi da Valentina.

Buon week end!

Prodigium 2 online

Notizia rapida, che oggi è una giornata intensa.

Vedo che da oggi Prodigium l’Acropoli delle Ombre è acquistabile sui maggiori store online (IBS, BOL, LaFeltrinelli etc…) oltre al sito dell’editore Asengard. Per chi avesse problemi di reperibilità o non volesse aspettare, è il metodo più rapido.

Buona giornata!

Le presentazioni servono?

Domanda spontanea che nasce leggendo l’articolo di Licia o a valle delle decisione di Sandrone Dazieri di interrompere il tour promozionale dopo la scarsa affluenza a Bologna e cancellarsi da Facebook.

Tour promozionale. Termine forse un po’ improprio quando si tratta di libri. Perché gli scrittori non sono popstar e sono accolti con 1/100 di presenze rispetto al Big Brother di turno che per 6 mesi ha bivaccato su un divano. Il libro, come dicevo, è un prodotto ostico. Le presentazioni non sono un concerto. That’s not cool, baby. Occorre stare a sentire. Ragionare. Siamo invitati a fare domande. Le meningi devono lavorare. Che fatica.

Promuovere un libro, dicevamo. Certo, ci sono tanti modi. Internet e le presentazioni, per esempio. Ma vince sempre la solita macchina marketing: pile nelle librerie, visibilità, pubblicità su media più funzionali (TV, cartaceo. Yes, if you have money).

Forse le presentazioni sono necessarie solo per chi non ha un grosso editore alle spalle? Non direi. Tutto è proporzionale.

Servono a vendere copie? Manco per sogno. Se va bene si tratta di una decina di copie, e non cambia il risultato finale.

Sono stancanti? Molto. Perché spesso non hai neppure l’appoggio della libreria e degli organizzatori, devi fare tutto da solo. Anche cercarti un moderatore.

Servono a far girare il nome? Forse. Ma per quello c’è anche internet.

Quindi, a che cacchio servono?

Semplice. Ad avere un contatto con i lettori. A trasformare il virtuale in reale. Ad abbinare una faccia a un nick. A rispondere a tutte le domande e curiosità dei propri fan.

Questa risposta dovrebbe essere più che sufficiente per spingere un autore a rimboccarsi le maniche e muoversi in giro. Purtroppo, il meccanismo funziona solo se c’è la misteriosa controparte: lui, il lettore.

E’ un casino smuovere i lettori. Ve lo dico per esperienza: ormai scrivo da 4 anni con quasi 8 libri alle spalle. E’ più semplice rimanere nel divano, scrivere sui blog, lasciare un twitter, mandare una mail o un post in un blog. Meno fatica, più o meno stesso risultato. Ho fatto presentazioni con 200 persone ma anche con 10. Ed è demoralizzante, ovviamente, non trovare un riscontro quando ti sei dato tanto da fare.

E sorge una domanda spontanea. Se su Facebook ho millemila! fan, perché alla presentazioni sono in 3? Dove sono gli altri millemila-3?

La rete, già.

Si vogliono mandare le congratulazioni all’autore? Via, la rete. Non importa se nel 90% dei casi è piaggeria perché siamo esordienti e forse non abbiamo neppure letto il libro dell’interessato. That’s cool, Facebook&Twitter.

Si vogliono mandare critiche al vetriolo all’autore? Via, la rete. Easy, non ci metti la faccia, stai dietro a un nick. Insulti quanto ti pare. Dal vivo sarebbe molto meno cool. Il face2face implica uno scambio intelligente di opinioni, e l’intelligenza è materia rara.

Chissà, forse è un cane che si morde la coda (o era un gatto?). L’autore è presente e disponibile su internet per accrescere la sua popolarità, i lettori scelgono la strada più breve e meno invasiva.

Valanghe di domande per mail. Sul tuo libro. Su come pubblicare. Su come vorresti una storia. Su altre mille cose.

Ma quando dici: incontriamoci il giorno X all’ora Y per l’evento Z, i lettori evaporano. Puff.

That’s not cool, baby. You are a writer, not a big brother.

Se poi un autore decide di non fare più presentazioni per scarso interesse dei lettori, ecco che piovono accuse di arroganza. Per quale motivo? Organizzare un evento è molto faticoso, come dicevo, e toglie tempo alla vita personale nonché lavorativa.

L’anno scorso mi trovai a un bivio. Decisi di ridurre al minimo le presentazioni, solo per gli eventi (Lucca Comics, Torino ecc…), perché volevo dedicarmi solo alla scrittura e dare più spazio alla mia vita privata. La giornata è matematica: strizza le ore quanto ti pare ma rimangono sempre maledettamente 24.

Questo il mio pensiero, per quanto vale.

La fine… delle Streghe

Periodo piuttosto intenso, ultimi giorni di editing di Gothica, che andrà in stampa la prossima settimana. Subito dopo, mi aspetta la revisione di Underdust – L’Aurora delle Streghe, che ho concluso poco tempo fa.

Ecco quindi un piccolo indizio sul “mood” di questo libro, come riportato (più o meno) nelle note di chiusura:

“Ti ho chiesto io, Artefice,

di modellarmi uomo dalla mia creta?

Ti ho sollecitato io

a liberarmi dall’oscurità?”

Il Paradiso Perduto (X, 743-5)


É l’epigrafe dell’opera di Mary Shelley, Frankenstein, romanzo che è stato fonte di ispirazione per l’Aurora delle Streghe. Un libro che è rimasto nella storia della letteratura, le cui pagine trasudano di sentimenti ed emozioni forti. Come il concetto del diverso e della solitudine, da me ripresi non nell’essenza del Mostro (o dell’Imperfetto), ma di quella del suo “Viktor”, del suo creatore. Abril Esteban, ragazza emarginata per la sua origine di kalé.

Prodigium nei negozi

Come vi avevo detto, Prodigium – L’Acropoli delle Ombre è nei negozi.

Accanto trovate Virgola dopo una lunga e intensa sessione di lettura.

Oggi su FantasyMagazine la notizia dell’uscita del libro, la trovate qui.

Qui, invece, un estratto del romanzo per chi fosse curioso di leggere il prologo.

Domani, invece, vi parlerò della conclusione di un altro libro.

PS: Non c’entra nulla, ok, ma dai feed ho notato che Marina Lenti ha “ripubblicato” una simpatica chat-intervista che feci sul sito, in merito alla saga di Harry Potter. Per chi se la fosse persa nel 2007, sta qui.

Prodigium 1 in ristampa

Piccola aggiunta alla news precedente, prima di augurarvi un buon week end.

Come potete leggere qui, Prodigium 1 è andato in ristampa sotto richiesta del distributore. Il che, ovviamente, non può che farmi piacere. Grazie a tutti i lettori che mi hanno seguito fino a oggi.

A proposito di ringraziamenti, “credo” che su Prodigium 2 ci sia l’apposita sezione per i 64 lettori dell’anteprima che mi mandarono dopo Lucca Comics 2009 segnalazioni su errori e refusi (che l’editore ha prontamente corretto). Dico “credo” perché ancora P2 non è tra le mie mani. Spero di averne una copia al più presto (colpa delle poste, come sempre :p) e verificare di persona i ringraziamenti ad personam. Sto ovviamente scherzano, ci saranno… ci saranno…