If you pay, we don’t read

Piccola postilla, che volevo scrivere da tempo ma che mi sono sempre dimenticato. Poi, rileggendo l’articolo di Loredana Lipperini, mi è tornata in mente.

Come sapete, e ho scritto più volte su questo blog parlando dell’editoria a pagamento come Albatros e affini. Ergo, non mi interessa ricevere libri pubblicati con il vostro contributo.

Questo vale anche per tutti i libri che mi sono arrivati nel passato, con l’inclusione dei servizi Lulu o Ilmiolibro ecc… che le trovo molto affini. Ok invece per i libri lasciati in pubblica visione sui blog.

Basta con il business sull’editoria. Basta con i giochi sporchi.

Scusate, ma ne ho le palle piene di ‘ste cose e di chi tenta maldestramente di difenderle con frasi indecenti del tipo: è un punto di partenza! Pirandello pubblico così! Me lo ha detto il mio pesce rosso!

Arrivederci.

A story so far…

Anjimile Oponyo

Sometimes, if we’re very fortunate, we meet the one person who will forever change the course of our lives. Working in the Planning Unit of the Ministry of Education in Malawi I met mine.

I met Nwanganga Shields, a Nigerian woman who was heading the World Bank team that was working on the Education and Health programmes in Malawi. I could not believe that this African woman had so much power; every time she sent a message that she was bringing her team to Malawi everybody in the Ministry was running around preparing for her visit.

She requested that I work for her, and with every meeting she gave me more challenging work—including me in the studies and giving me more responsibilities on the ground.

One day she said to me, “If you are doing this work without training then you need to go to graduate school.” She found a place for me at the George Washington University at the School of Education. The battle now was to convince the men in the Ministry to let me go.

She noticed that when we had meetings, I was always sent to go and inform the kitchen to bring the tea. One day as I stood up in the meeting she asked me why I was going to call for the tea when I needed to contribute to the meeting. She said this is the last time you are doing tea duty, you have a degree and you are going to graduate school. She asked the meeting if anybody had an objection, everybody was quiet. She said she would take it as agreement since nobody had objected. Nwanganga is an African woman and she knew that there was no agreement, the men around the table were just shocked and stunned.

After she left, I was called and informed that I would not be going to graduate school at the George Washington University—I was devastated. I believed I wanted an American education because I wanted to be like Nwanganga Shields, fearless, confident, knowledgeable and proud to be African. In all the time I knew Nwanganga, and even though she was married to an Irishman, I had never seen her put on western clothes! She was so proud to be African, even though her views and attitude were completely western.

I was so crushed to be calling Nwanganga to tell her that I would not be taking my place at George Washington as planned. I should have known this fearless, determined woman would not be stopped. Nwanganga immediately sent me to the British Airways office where she had a ticket to America waiting for me.

It took a month after I arrived, but she managed to convince the Ministry to allow me to start school. She helped me find a place to stay, she got me a tutor to learn even basic skills like keyboarding, and she got me a job at the World Bank so that I could continue to work on research projects.

Every time I was homesick or discouraged she would invite me to her house and cook me African food and remind me that it was important that I succeed for the sake of other Malawian women who had never been given the same opportunity because of the assumption that they couldn’t do it.

She not only inspired me to strive to be like her, she inspired me to fight to open doors for other women.

If this one woman had not made that decision to fight so that I could go to graduate school I would have never left Malawi. I owe that one woman my education. Because of her I have educated my own children, and because of her my daughters do not think they might go to graduate school, they know they will. And because of this woman, every time a woman tells me that she wants to do something and there is a stumbling block in front of her, I start looking for solutions right away.

Nwanganga showed me that you should stop at nothing to open a door for a fellow woman. My way of saying thank you to her is helping other women the way she helped me. I took the job as Head of Raising Malawi Academy for Girls because it gives me the opportunity to do for hundreds of girls what Nwanganga did for me.

What an opportunity, to be able to say thank you to Nwanganga over and over again.

I hope that one day, when Raising Malawi Academy for Girls is open she will come to Malawi and speak to the girls in the school and give them the same inspirational talks she gave to me.

From: Raising Malawi, International Women’s day

Giovani scrittori emergenti

Leggevo un articolo su Panorama: Giovani Scrittori Emergenti.

Interessante, perché pone l’accento sul tema: la letteratura per giovani scritta da giovani (più o meno) è solo quella di Moccia?

Ovviamente no. E non abbiamo scoperto l’acqua calda. Innanzi tutto, dei tre autori che ci presenta, solo uno è giovane. 25 anni, appunto. Gli altri non direi proprio. A meno che per scrivere un libro non sia necessario esordire a 60 anni.

Per il resto, il mercato editoriale a tema adolescenti non impone solo storie alla Moccia. Premetto che non ho letto alcun suo libro, ma ho visto mezz’ora di un film da lui diretto e mi è bastato.

Ma, continuo a ripetere, non ci vedo nulla di male. Esiste una bella fetta di pseudo lettori che sono totalmente allergici al libro e sono disposti solo a intrattenersi con romanzi leggeri e semplici. Esistono invece quelli che desiderano trovare emozioni profonde in un libro, magari anche riferimenti alla letteratura classica. E poi ci sono quelli che desiderano solo un buon libro, punto. Senza troppe complicazioni.

Nell’articolo si cita Giordano. L’ho letto, e credo che sia un buon libro. Ma siamo sinceri, se non fosse stato pubblicato dalla Mondadori nessuno si sarebbe accorto di Giordano. Tantomeno il Premio Strega.

Per il discorso età degli scrittori, ribadisco il solito concetto. Una volta sentii dire da un editor che un libro per adolescenti funziona di più se è stato scritto da un coetaneo che parla la lingua dei giovani. Una boiata tremenda. Una bestemmia. Basta vedere quali libri hanno segnato la letteratura mondiale per adolescenti. Nessuno scrittore teen ager. Anche ultimamente, anche se pensiamo ai commerciabilissimi libri della Meyer e Rowling, non mi pare che siano proprio ragazzine. Eccezion fatta per Paolini. Ma l’eccezione c’è sempre.

In Italia, almeno lato fantasy, il baby boom è stata una bolla di sapone.

Insomma, la letteratura italiana mainstream o di genere continua a essere in fermento. Restiamo con le orecchie alzate.

Pare che…

… oggi sia la festa della donna, ma che tante donne siano stanche di ricevere inutili auguri o mimose comprate al semaforo. Forse vorrebbero tante piccole cose in tanti altri momenti. Chissà.

… Avatar non abbia fatto razzie di Oscar, come si legge qui. Non mi meraviglio, il film era bello e piacevole in 3D ma di certo non mi ha sconvolto l’anima. sono curioso di The Hurt Locker, che non ho visto, mentre sono molto felice per Up. Fra l’altro ho letto in giro qualcosa su Alice, visto che ormai è l’Alice time (e ne ho già piene le scatole, non so voi). Pareri contrastanti, non del tutto entusiasti

… Prodigium – L’Acropoli delle Ombre sia su Anobii, ma occorre aspettare fino ai primi di Aprile per trovarlo nei negozi.

… che le notizie sul fronte politico siano così tristi che non ho più la forza di parlarne.

… che oggi sia un altro lunedì, il che di certo non è una notizia molto positiva.

Buona settimana a tutti.

Prossime cover

Per chi se la fosse persa, ri-posto la cover di Alberto Dal Lago su Prodigium – L’Acropoli delle Ombre (non delle Tombe, come ho letto da qualche parte :p).

Vi ricordo che il libro sarà disponibile dai primi di Aprile ma vi consiglio di prenotarlo già da adesso in libreria. Tanto per chiarire, non vi sarà nulla di diverso dall’edizione speciale per il Lucca Comics, eccezion fatta per gli errori che i 64 hanno fatto notare. E i relativi ringraziamenti.

Alberto Dal Lago curerò anche la copertina di Gothica – L’Angelo della Morte. Ho visto la versione semidefinitiva pochi giorni fa ed è davvero eccezionale. Credo che l’anteprima di Gothica sarà alla fiera del libro di Torino.

Sempre Alberto, realizzerà una copertina molto particolare per un progetto di giugno, di cui parlerò al prossimo Fantasy Horror Award di Orvieto. Novità interessanti e nuove tematiche, con un’ambientazione a me molto cara.

E’ ancora presto, ma fine anno, forse per il Lucca Comics, ci sarà anche un’altra novità. Stavolta la cover sarà firmata da un altro illustratore fantasy piuttosto noto in Italia.

That’s all folks, buon week end 😉

Prodigium 2 l'Acropoli delle Ombre

Prodigium l'Acropoli delle Ombre

Fantasy Horror Award

Settimana piuttosto impegnativa, che non mi ha lasciato neppure un minuto per scrivere sul blog. Comunque, volevo avvertirvi che sono stato invitato al Fantasy Horror Award di Orvieto, il prossimo sabato 20 marzo. Andate sul sito e leggete tutte le iniziative, come potete vedere sembra un evento molto interessante. Vi darà tutti i dettagli prossimamente, per adesso è certo che farò due interventi: uno alla mattina, rivolto prevalentemente ai ragazzi, dove presenterò ancora Estasia e Prodigium.

Nel pomeriggio appuntamento per giovani adulti e adulti attempati, con “Prodigium – L’Acropoli delle Ombre” (ormai di imminente uscita, vedete nella home page la cover ufficiale di Dal Lago), Gothica – L’Angelo della Morte (ho visto ieri la cover definitiva, è bellissima) ma anche di un nuovo libro che uscirà a fine giugno. Su quest’ultimo totale silenzio stampa :), almeno fino a Orvieto.

A presto!

Notizie del lunedì

Notizie varie del lunedì mattina.

Sabato scorso sono riuscito a fare un salto alla galleria d’arte Mondobizzarro, per la mostra su Michael Hussar.

Trovo che quest’artista sia eccezionale, accanto una sua opera ripresa anche per una cover di un libro della Santacroce.

Sabato sera ho visto una commedia al Salone Margherita, “Nerone Superstar“, davvero esilarante. Da non perdere.

Ma, per chi vive a Roma, c’è ancora La Divina Commedia. Ho visto l’opera l’anno scorso e sono rimasto veramente colpito. La scenografia e le musiche sono straordinarie.

Interessante l’articolo su FantasyMagazine dove si discute sul futuro della fantascienza e della fantasy (con qualche riferimento alle stupide questioni che vedevano questi due sottogeneri del fantastico in “competizione”).

Per tutti gli esordienti in cerca di editore (della serie Pirandello non ti scordar di me), segnalo che Luca Azzolini è diventato editor della Reverdito editore e sta cercando buoni libri.

Infine segnalo il post di Licia Troisi sul razzismo. Leggere e riflettere non fa mai male, neppure di lunedì mattina.