Un interessante articolo su Repubblica: Il libro questo sconosciuto.
Nulla di nuovo all’orizzonte. Italia fanalino di coda, drammatica la situazione dei libri. Un po’ di statistiche, insomma, ma alquanto chiare.
Chi legge più di 12 libri l’anno, infine, rappresenta solo il 6,9 % (3 milioni e 900 mila).
Per me che leggo circa 50 libri l’anno, il dato è abbastanza inquietante.
Il nord Italia vede una prevalenza di lettori sulla popolazione (52,2 %), seguita dal Centro (47,4 %) e, ben distaccata, il Sud e le Isole (31,6 %).
Il che non è certo una novità. Motivo per cui, infatti, mi capita molto raramente di presentare nel sud Italia (eccezion fatta per Modica, ma rientra nel Progetto Curcio Attività Creative). C’è poco interesse, pochi lettori, pochissime manifestazioni di rilievo. E’ un dato di fatto, non nascondiamoci dietro a un dito.
rispetto al 2007 e al 2008 c’è stata una crescita, sia pur minima (1%) dei lettori, arrivati a 25 milioni complessivi
E non è un dato per niente confortante. Se si continua la lettura, si leggono anche “tagli” alle biblioteche. Infine, il dato che più mi preoccupa:
A snobbare il libro sono soprattutto i giovani: il 45 % di loro in età dai 6 ai 19 anni non ne legge neanche uno al di fuori di quelli scolastici. Se si “sgranano” questi dati per età, poi, si evidenzia un fattore ancora più preoccupante: a formare la fascia più consistente di “non lettori” sono i ragazzi tra i 6 e i 17 anni (29 milioni e 400 mila).
Per questo credo che gli ebook per adesso saranno un grandissimo flop. I lettori hi-tech sono giovani (ce li vedete i nostri genitori con un ebook reader in mano? Più o meno come la pubblicità di Totti, insomma), mai i giovani preferiscono la Wii o la PS3. Oppure, come sempre, Emule.
Secondo punto. Una fascia d’età molto difficile, che non legge neppure sotto tortura. Ecco, adesso non voglio più sentire un commento sulla Meyer o su Moccia. O dei quattrocentocinquanta libri sui vampiri.
Perché non è colpa degli editori, ma dei lettori.
Gli editori pubblicano il minimo insindacabile e rispondono alle esigenze di quella fascia d’età.
Che vi piaccia o no questa è la verità.
E’ vero, confido anche sui lettori dai 20 ai 30, ma resto molto dubbioso. Vediamo.
Adesso un sondaggio, visto che le mie inclinazioni di scrittore non sono premiate dalle statistiche:
Mi metto a scrivere:
a) romanzi rosa per casalinghe sfigate e represse. Descrizioni anatomiche a go go.
b) thriller alla Faletti. Anche se triti e ritriti, funzionano sempre.
c) romanzi densi e indimenticabili come quelli di Volo.
Ma anche no, grazie. Sto bene così.