Qualche post addietro avevo parlato dell'eutanasia e di come in Italia sia difficile una legislazione progressista, vista la presenza del Vaticano. E anche in passato, sull'aborto e sull'uso dei preservativi nel terzo mondo.
Ma il Vaticano è una zavorra di voti politici, ovviamente, che affossa la possibilità per la nostra nazione di volgere lo sguardo al futuro. A prescindere che il vento sia di sinistra o di destra, perché il voto è incolore.
Ecco quindi un'altra conferma, in un articolo di oggi sulla Repubblica.
Leggete con attenzione, perché se prima le parole dei Vescovi potevano sembrare lontane dalla società moderna, adesso trovo che siano non solo offensive ma anche pericolose.
Perché quando leggo:
"Il principio generale é che la conclamata e ostentata omosessualità é un peccato che esclude la comunione".
Mi chiedo quindi su quale aggettivo porre l'attenzione. A me viene da pensare proprio al "conclamata". Ergo, nascosta va bene. Posso ricevere il sacramento. Magari anche diventare prete. Prete gay. Che ci importa. Basta non conclamarlo.
Oppure:
"Mi fa ribrezzo parlare di queste cose e trovo la pratica omosessuale aberrante, come la legge sulla omofobia che di fatto incoraggia questo vizio contro natura. I vescovi e i pastori devono parlare chiaro, guai al padre che non corregge suo figlio. Penso che dare le case agli omosessuali, come avvenuto a Venezia, sia uno scandalo, e colui che apertamente rivendica questa sua condizione dà un cattivo esempio e scandalizza". Cosa dovrebbero fare i gay? "Pentirsi di questo orribile difetto", l'invito di Babini.
Omosessualità come malattia, il che non è una novità da parte degli esponenti del Vaticano. Una malattia che l'uomo non deve conclamare ma nascondere e guarire.
Darwin non aveva pensato all'involuzione della specie. Perché, chi sa, magari poi toglieremo i sacramenti anche agli altri malati, agli schizzofrenici, ai down o ai malati di mente. Insomma, vogliamo tutti la razza ariana.
Oppure, possiamo sfruttare il Tevere per spingere il Vaticano alla deriva. Grazie.