Solito post auto pubblicante, che spero apparirà verso le 12.
Piccola premessa, per evitare che le mie considerazioni possano sembrare faziose, visto che scrivo i libri. Come sapete la scrittura per me è passione. Il mio lavoro è in tutt’altro campo, quindi per me non vale la frase “Oddio! La pirateria dei libri mi manderà sul lastrico!“. Secondo punto, Estasia 1 ed Estasia 2 sono piratabili da mesi, eppure questo non ha abbassato le vendite dei miei libri.
Comunque, venendo all’articolo, volevo soffermarmi sul paragone musica-libri che, a mio avviso, stanno su universi totalmente distinti.
In primis, ciò che li differenzia in maniera sostanziale è il formato. Se escludiamo i puristi del suono e i collezionisti, quando ti metti due cuffie nelle orecchie fa poca differenza se il filo è attaccato a un CD o a un lettore mp3. Se l’audio è di buona qualità, ciò che ti interessa è la musica. Anzi, il digitale semplifica la vita: puoi portarti dietro più canzoni, swuitchare dall’una all’altra con rapidità, farti le tue playlist.
Il libro è totalmente diverso. Detesto correggere i miei romanzi sul pc, figuriamoci leggerne di altri autori. Adoro la carta stampata, la costola che si annerisce man mano che leggi, andare avanti e indietro nei capitoli, sfogliare convulsamente. E’ vero, esistono dei lettori di ebook che non affaticano la vista, ma è sempre qualcosa di freddo e distante. I prezzi per adesso sono esorbitanti, ma scenderanno. Certo, non come gli mp3 player, che partono ormai da una decina di euro. Per motivi tecnici e di display, gli ebook reader non costeranno mai così poco.
Hanno poco senso le “playlist di libri”. Sì, esiste qualche matto (sapete a chi mi riferisco) che legge anche tre libri al giorno, ma in genere nella borsa si ripone un libro. Due o tre al massimo se si parte per una vacanza.
Nei libri c’è una differenziazione maggiore di prezzo: si parte dagli 8 euro fino ai 22. Nei CD invece c’è meno flessibilità, anche se iTunes ha notevolmente abbassato i prezzi.
Ecco, queste le prime considerazioni che mi vengono in mente, adesso passiamo a quelle di carattere “filosofico”.
C’è chi parlava di monopolio dell’industria musicale, che sarebbe stato distrutto con l’era digitale e con youtube. Dal Napster degli anni 90, non mi pare che sia cambiato nulla. Non è migliorata la qualità della musica perché i colossi continuano a vincere con la pubblicità. Trasmissioni come Xfactor o Amici impongono i prodotti musicali, più o meno costruiti, così come le major che si possono permettere spazi nelle radio, TV, giornali. La musica indipendente è adesso alla portata di tutti grazie al digitale, ma risulta sempre sconfitta.
E i grandi artisti che vivono di musica e adesso non riescono più a vivere con questi introiti? Molti si sono dedicati ai live e ai tour, arrotondando con passaggi televisivi e happening.
E i piccoli cantanti? Beh, se prima avevano il sogno di vivere con la musica adesso è fantascienza.
Per gli scrittori le cose sono più complesse. Lo scrittore, a parte rari casi, non è un personaggio dello spettacolo. Non lo invitano in discoteca con un gettone presenza di qualche migliaia di euro.
Sarà ancora più complicato vivere di scrittura, ma già oggi è quasi un miraggio.
Tornando ai libri, l’ebook farà conoscere gli scrittori sommersi? Direi proprio di no. Blog, forum etc… già permettono di rendere accessibili i nostri scritti. Non vedo perché il digitale dovrebbe migliorare la situazione.
Chi pubblica ebook con le piccole case editrici sarà sempre schiacciato dal grande editore. Stesso meccanismo: passaggi TV, radio, giornali costano decine di migliaia di euro. La pubblicità ti fa conoscere, il tam tam di internet smuove solo un po’ le acque, per gli amici di nicchia. E comunque, già oggi chi desidera a ogni costo il libro X dell’autore Y, se lo vuole veramente lo trova. Lo ordina, oppure lo compra in rete. Non nascondiamoci dietro a un dito.
Il passaparola? E’ un caso raro, ed è come gettare benzina sul fuoco. Ma se questo fuoco è solo una scintilla, non vedrete mai un vero falò.
Quindi, in soldoni, l’era digitale dei libri porterà dei vantaggi?
Difficile dirlo. Innanzi tutto la diffusione sarà molto più lenta degli mp3. Il motivo è semplice: i lettori accaniti non coincidono con i fruitori di musica. Non ci vedo proprio mia madre a leggere un libro su un ebook, tanto meno ad acquistarlo su internet. Chi ama i libri, vuole la carta stampata.
L’ebook prenderà piede, senza dubbio, ma non migliorerà la qualità dei libri. Non pareggerà il divario tra il piccolo e il grande editore. Non vi renderà ricchi né famosi. Non farà emergere la piccola editoria.