Buona Pasqua

Una Pasqua che non sarà scordata facilmente. Una Pasqua senza sorrisi, che trascorreremo a denti stretti. Un grosso abbraccio a tutti i nostri amici dell’Abruzzo.

E, come promesso, una piccola anticipazione di Estasia Nemesi.

Piccola modifica al sito

Piccola ristrutturazione del sito, partendo in primis dal blog. Niente di che, ho solo deciso di cambiare lo sfondo da nero a bianco. Sembra una cavolata, ma occorre risistemare diverse cosette (già mi arrivano le maledizioni di Furchì che ha dovuto rifare un po’ di grafica).
Non so voi, ma io quando rileggevo i miei post mi si incrociavano gli occhi. Forse sfondo bianco e scritte nere sono meno stancanti. Che ne dite?
Più in là un rifacimento globale, per adesso la scrittura assorbe ogni mia energia.
Ci risentiamo a Pasqua, per gli auguri e una piccola anticipazione della cover di Estasia 3 Nemesi.
A presto!

Barbieri a Sanctuary e Trofeo Centuria Zona Morta

Sono stato davvero felice che Paolo Barbieri abbia accolto il mio invito di partecipare a Sanctuary realizzando la cover (che ho già visto, inutile dire che è stupenda). Paolo si è informato di tutti i dettagli dell’antologia, forniti dal curatore Luca Azzolini e dall’editore Asengard, ed è stato ben lieto di salire in barca per questo progetto a scopo benefico.
Trovate altri dettagli su FantasyMagazine.
Seconda news. Un po’ il lavoro, un po’ la stanchezza, un po’ gli ultimi avvenimenti poco felici… insomma, mi ero scordato di avvisarvi che è uscito il bando per il Trofeo La Centuria e la Zona Morta, un concorso di racconti fantasy dedicato a chi ama cimentarsi nel genere. Trovate tutte le informazioni QUI, avete comunque tempo fino al 15 luglio.
Sarò nella giuria insieme a Solomon Troy Cassini.
Stacco che è tardi e sono a pezzi 😉

Scosse di follia

Questa sera, verso le 19.45, un’altra scossa forte che si è sentita anche a Roma. Ero appena tornato a casa, e di nuovo i lampadari hanno iniziato a tremare, la scrivania a ballare. E’ veramente una sensazione brutta, ma non è paragonabile a quella della notte di domenica. Ricordo ancora quel suono cupo, che sembrava ribollire dalla terra, un boato sordo che andava e veniva.
Oggi sono riuscito per pochi minuti a sentire su msn Luca Centi. Sono felice che sia sano e salvo e abbia raggiunto la costa adriatica.
Poi, leggendo su Repubblica.it o guardando la TV, alla paura si aggiunge lo sgomento.
Non credevo che la demenza umana potesse arrivare a tanto, anche in questi momenti così catastrofici. Badate bene, non mi riferisco agli sciacalli, ma ai deficienti che si permettono di fare telefonate false per annunciare nuovi sismi, fingendosi tecnici o esperti di vulcanologia. Come si può, in mezzo a così tanto dolore, essere così stupidi da divertirsi con questi giochetti? O forse non è solo stupidità, ma vera follia? Non so darmi altre spiegazioni, davvero. Non le ammetto.
Se giro per la rete o su facebook, la situazione è ancora peggiore. Leggo che uno come Giuliani ha raggiunto 5000 fan nella sua pagina. Fan di cosa, mi spiegate? Fan di una persona che a oggi non ha dimostrato nulla? Diventiamo fan piuttosto delle persone che hanno salvato 150 persone sotto le macerie. Vigili del fuoco, polizia, volontari, croce rossa e quant’altro.
Perché ogni tragedia finisce sempre nel fanatismo?
Mi spiego meglio. Giuliani. 
Innanzi tutto c’è un’analisi interessante di Licia Troisi, leggetela con cura. Ma guardiamo la cosa da un’altra prospettiva. Non si tratta del nuovo brevetto apple che realizzerà un ipod o un mac fichissimo, Giuliani ha affermato di possedere uno strumento capace di salvare migliaia di vite umane. Perché, quindi, non ha sottoposto il suo strumento al vaglio della comunità scientifica, invece di spedire le sue famigerate “previsioni”? Radon? No, Giuliani afferma che c’è dell’altro nella sua misteriosa scoperta.
Ieri sera, quando torno a casa, mi assilla infatti un pensiero. Se Giuliani è l’uomo che penso, come prima cosa cercherà di vendere un’intervista esclusiva a qualche giornale per tirarci su qualche decina di migliaia di euro. No, dai, non può essere così meschino.
Tam! Detto fatto. Eccolo apparire a Porta a Porta, raccontandoci la sua vicenda in modo accorato. Povera vittima!
Forse Giuliani non è bravo a spiegarsi, perché a me non ha convinto affatto. E non solo per tutte le affermazioni della comunità scientifica (vedete pure i link di Licia), ma per il modo con cui ha presentato la sua scoperta. Innanzi tutto ha affermato di aver previsto il sisma di domenica ma, guarda caso, la notizia era rimasta confinata in un gruppo ristretto di collaboratori, perché aveva già ricevuto l’avviso di garanzia. Non so voi, ma se fossi a conoscenza che migliaia di persone possono morire, scenderei in piazza ad avvertirle. Se non io, perché mi arrestano, altri in mia vece.
Non solo, quando Vespa gli ha fatto notare che la comunità scientifica non ritiene il radon attendibile per prevedere un terremoto, Giuliano è rimasto sul vago, dicendo che le sue macchine non si basano sul radon ma anche su altri “complicati sistemi che non sto a spiegare”. Poi lui, “incrociando più volte i dati”, con metodi più o meno segreti, riesce a prevedere il sisma.
A un certo punto mi sono chiesto se era Porta a Porta oppure un servizio di Striscia la Notizia, di fronte a un nuovo stregone e guaritore.
Comunque sia, lasciamo pure il beneficio del dubbio che questo Giuliani possa aver aperto un nuovo scenario, resta assurdo il modo con cui si sta comportando. A poche ore dalla morte di più di 200 persone, chiedeva a Bertolaso le scuse.
Certo, la priorità massima era quella.
Concludo qui, che mi sta salendo il nervoso. Solo una domanda, semplice e diretta. 
Voi che perdete tempo a discutere su facebook, a chattare nella fan page di Giuliani, a idolatrarlo eccetera eccetera, avete preso in mano il cell e spedito un sms al 48580? 


5000 fan di Giuliani, bene. Mi aspetto 5000 euro donati, come minimo.  Grazie.

Ah, dimenticavo. Che pazzo vero? Grazie anche a tutte le persone che fanno share e “incrociano i dati” degli indici di gradimento. Sono sicuro che anche loro hanno donato. Come questa e i suoi collaboratori.

Donazione per l’Abruzzo.

Il metodo più semplice. Accessibile a tutti. Dai più piccoli ai più grandi. Dai poveri ai ricchi.

Dona 1 Euro con SMS per l’Abruzzo: 48580, Tim Vodafone, Wind, 3.

3.30 Terremoto

Sono circa le 3.30 quando mi sveglio di soprassalto. Virgola ha iniziato a borbottare insistentemente nella sua cuccia, ma non me ne preoccupo più di tanto. Capita spesso che abbia degli incubi quando dorme. Si lamenta, si agita, sbatte la coda.
Aspetto un po’ nel dormiveglia, se non si tranquillizza mi alzo e vado ad accarezzarla.
Non ne ho il tempo. Arriva la scossa. Spalanco gli occhi, vedo il lampadario che oscilla e i vetri che vibrano, sento un rumore cupo. Sembra di essere in una nave, con il mare mosso. Dura una ventina di secondi, poi tutto torna alla normalità.
L’ultima volta che c’era stato un terremoto dalle mie parti ero molto piccolo, trascorrevo l’estate nel paese di mia nonna dove la scossa fu pressoché inavvertibile. Ieri notte a Roma si è sentita fin troppo bene. Tra 6 e 7 della scala Richter.
Torno a letto, sempre più agitato. Poi stamani, alle 8, scopro cosa è successo. Il disastro in Abruzzo, la situazione catrastrofica all’Aquila e dintorni. E la paura si trasforma in angoscia.
Leggo i giornali, questo articolo di Repubblica in particolare coglie la mia attenzione. Trovate un’intervista anche qui.
Premetto che non mi intendo di sismologia, le mie nozioni risalgono a quel poco che ho studiato alle scuole superiori. Sapevo che i terremoti non si potevano scientificamente prevedere, eppure pare che un ricercatore avesse avvertito del pericolo per lo sciame di sismi che aveva investito l’Abruzzo.
Non so se è una coincidenza oppure la solita superficialità con la quale si affrontano le situazioni. Oppure, spero di no, un modo per far accendere i riflettori su Giuliani. Troppo facile adesso gridare alla coincidenza o alla noncuranza. Il fatto chiaro è che si conosco le zone a rischio eppure, come sempre, devono succedere delle catastrofi prima che “qualcuno” si attivi.
Leggo ancora i giornali, le persone ancora sotto le macerie, gli sfollati. Mi chiedo cosa avrei fatto io, come stanno le persone di quella zona, che conosco virtualmente come Luca Centi o Marco. Spero di sentirli al più presto, di rivederli online sul messenger e che nulla sia accaduto.
E, banale dirlo, ancora una volta mi rendo conto di quanto siamo inermi di fronte a questi eventi, quanto sgambettiamo per le nostre piccole cose tralasciando quelle veramente importanti.

Every Dollar makes a difference: Raising Malawi

Il mio contributo non cambierà di certo la situazione in Africa, ma da sempre sono stato sostenitore di queste fondazioni. Every dollar makes a difference: proprio per questo ho aderito alla RaisingMalawi Foundation, così come sono stato felice della donazione all’ABIO per l’antologia Sanctuary o per l’AIDO, nel caso di Estasia.
Spesso mi sento come un granello di terra. Mi chiedo se posso dare il mio contributo, in qualche modo. Se tutto ha un senso in questo mondo dove i destini sono in mano a poche persone, che decidono guerre, politiche ed economie.
Non lo so, ma ci provo.
E nei miei prossimi progetti editoriali cercherò di portare avanti questa causa, è una promessa che faccio a me stesso.
Buon fine settimana.
PS: per chi volesse conoscere i dettagli della RaisingMalawi Foundation, basta cliccare sul logo.