Prodigium 2: La Laude Elementale

La news riportata sotto era ovviamente un pesce d’aprile, come avevate immaginato.
I più attenti ogni tanto controllano la home page del sito, dove scrivo lo “status” dei miei lavori: Prodigium 2 è in fase di stesura, è ancora lontana la data di pubblicazione (presumibilmente sarà fine anno).
Ergo, nulla di vero. Il titolo è finto, così come la cover (una bozza che fece tempo fa Mario).
Noto  però, che la cover ha raccolto consensi.

Sarei curioso di sapere la vostra opinione: vi piacerebbe una cover con un simbolo, stile quella fatta da Mario in bozza, oppure preferite uno stile alla Jason Egle, come Prodigium1?
Su, per una volta fatevi sentire!!

Di vero c’era solo una cosa: parteciperò alla fiera di Torino il 17 maggio. Vi darò tutti i dettagli prossimamente.

A proposito di bufale, divertitevi qui: http://www.fantasymagazine.it/notizie/10080/sempre-piu-glamour-il-fantasy-italiano/

————
Donc, come sempre volevo aspettare un po’, lasciarvi indizi sparsi qua e là, farvi assaporare con calma la copertina eccetera eccetera. Ottimo, nulla di tutto questo. Sono stato avvisato oggi pomeriggio dall’editore Asengard che l’uscita di Prodigium 2 (titolo: La Laude Elementale [chi ha letto il primo… sa]) è stata anticipata di circa un mese. Doveva uscire a ridosso dell’estate, o probabilmente a Luglio, ma Asengard ha preferito rimboccarsi le maniche e dare l’anteprima alla prossima fiera del Libro di Torino (io sarò presente in stand domenica 17 aprile).

Quindi, non mi resta che adeguarmi, trovate la news Asengard qui
Ecco infine, la cover, a mio avviso stupenda:

Data di uscita Nemesi

Piccolo slittamento per la data di uscita di Estasia 3 Nemesi, non è più il 15 aprile ma il 29. Ahimè, i soliti ritardi di distribuzione, ma sono sicuro che resisterete altri 15 gg. 
Anche il concorso su Facebook, di conseguenza, si chiuderà il 29 aprile.
That’s all, buona domenica!

Inno a Frida Kahlo

Allora dipingeva, piangeva, piangeva, dipingeva.
Come per sfidare il suo aborto, una specie di morte di se stessa, dipinse La mia nascita, in cui una donna distesa, la parte superiore del corpo ricoperta da un lenzuolo – come i morti -, a gambe divaricate, partorisce un bambino la cui testa (a occhi chiusi, come un morto) esce dal corpo di lei su un letto macchiato di sangue. Quest’ultimo si trova nel mezzo di una stanza vuota, al muro è appeso il ritratto della Mater Dolorosa, pugnalata due volte al collo.
Nascita, parto o morte di Frida? Nascita o morte del bambino? Oppure rinascita?
Frida era decisa a dipingere il suo universo, reale o simbolico, senza che alcuna morale o estetica venisse a ostacolarla. Nel dolore, Frida era libera. “
Da poco ho terminato la lettura della biografia di Frida Kahlo. Già veneravo i suoi quadri, tanto da ispirarmi una scena di Estasia 3 Nemesi, adesso adoro anche la persona. Frieda, il suo vero nome, è stata una donna eccezionale, forse una delle pittrici più importanti del 900. Distrutta dalla poliomielite e da un incidente, è l’incarnazione del dolore che si riflette poi nella sua arte. Amori difficili, che forse Frida idealizza, specie quello con Diego Rivera. Un animo selvaggio, rivoluzionario, eppure sensibile e fragile. Amica di Picasso, nemica di Dalì, Frida ha realizzato decine di autoritratti, in cui esprimeva il mondo che la circondava e ogni sua emozione, con tinte forti e decise. Quadri in cui ama persino esasperare le folte sopracciglia, unendole proprio sopra il naso per formare una v. Che ricorda le ali di un uccello, della libertà.
Vi consiglio di leggere questa biografia, fra l’altro uno spaccato storico interessante che vi catapulterà tra Messico, Stati Uniti fino a Parigi.

Estasia 3 – Nemesi

E’ trascorso qualche mese da quando ho terminato l’ultima stesura di Nemesi, il capitolo conclusivo della trilogia Estasia. Ho atteso un po’ di tempo prima di parlarne, mi sono immerso nella stesura di Prodigium 2 per distaccarmene completamente.
Come sapete, il 15 aprile potrete leggere come si conclude la storia.
E’ difficile spiegare la genesi di questo libro, perché quando stavo scrivendo lo storyline mi accorgevo passo dopo passo che avrebbe rappresentato una nuova frattura con il precedente volume. Così come “il Sigillo del Triadema” ha significato un salto rispetto a “Danny Martine e la Corona Incantata”, ma da una prospettiva totalmente differente.
Ogni volta mi chiedo come reagiranno i lettori. Se ne saranno soddisfatti, se i cambiamenti che ho apportato alla complessità della trama e dello stile saranno graditi. Non lo so, anche perché una delle cose che ho imparato in questi anni è che ogni lettore è diverso dall’altro.
Del resto, in tutta sincerità, quando ho scritto Estasia3 non mi sono preoccupato eccessivamente di questo punto. Stavo percorrendo un cammino, che mi aveva condotto fino alla pubblicazione di Prodigium. Ecco, Estasia 3 raccoglie l’eredità di quel libro, la trasforma e la reinventa nel mondo di Estasia. 
Credo che questa sia l’unica certezza.
Spoiler? Non servono, perché vi toglierei il gusto della lettura, ma qualche piccolo cenno posso darvelo.
Nemesi avrà una trama complessa. Un romanzo corale, dove i personaggi che sono sempre stati secondari diventeranno primari, e viceversa. Un libro più cupo dei precedenti, meno per ragazzi e più per giovani adulti.
Come sempre accade nei miei libri, molte rivelazioni e colpi di scena, stavolta diluite in tutto il romanzo, senza finali cardiopalmi. Scelte drastiche che magari vi piaceranno, oppure che vi faranno storcere il naso.
Lieto fine? Non lo so. Non amo i finali alla Walt Disney, lo sapete. Leggerete, mi direte.
Ho fatto delle scelte particolari in Nemesi, l’obiettivo principale era quello di chiudere tutte le trame e sottotrame aperte nei volumi precedenti, raccontandovi il passato, il presente e il futuro di Estasia. Facendovi capire che molte cose che avete dato per scontate in realtà per me sono sempre stati appunti fondamentali. Sapevo dove e come tirarli fuori, fin dall’inizio. E che tutto si sarebbe incastrato.
Per questo, sono stato costretto a ridurre la parte… didascalica del libro. Estasia nasce come un romanzo di formazione, ma nel terzo volume assisterete a una virata. Perché i tempi erano maturi affinché il libro si trasformasse.
Ho reinventato Estasia per l’ultima volta, catapultandovi nella stessa ambientazione del primo volume. Vi ho parlato dei sette peccati capitali, decidendo di fonderli direttamente con l’arte. Ho preso spunto da Frida Kahlo (la mia pittrice preferita), da “La persistenza della memoria” di Dalì, da Albrecht Dürer, dalle coreografie di Martha Graham. Ho omaggiato gli Inni Orfici.
Ho dovuto poi amalgamare il tutto, rendendo vive le emozioni, i dolori, i più intimi segreti dei miei personaggi. Muovere una decina di protagonisti, in una lunga battaglia che occupa cinque capitoli.
Ne è uscito Nemesi.
Forse il romanzo più complesso che ho scritto fino a oggi. Il più difficile. Perché parlare ai ragazzi, velare delle allusioni, rendere poliedrici personaggi, parlare di argomenti complessi senza snaturarli… beh non è affatto facile, benché si tenda a credere il contrario.
Ci ho provato, tutto qui. Spero che vi piaccia.

Vinci Estasia 3 – Nemesi

Prima di salutarvi per il week end, annuncio il piccolo contest relativo all’uscita prossima di Estasia 3 – Nemesi.

I lettori più affezionati di questo blog, si ricorderanno che ogni anno ho preparato un mini concorso per regalare una copia del nuovo volume di Estasia.
Purtroppo quest’anno mi trovo con l’acqua alla gola tra il lavoro e altri progetti, ma non volevo “rompere la tradizione”. Ergo, ho pensato di creare un concorso molto più semplice, senza quiz e domande, un mini contest abbinato solo alla fortuna.
  Tra tutti gli iscritti alla fan page di facebook (http://www.facebook.com/pages/Francesco-Falconi/29095704129) iscritti entro il 15 aprile (data di uscita di Nemesi), sarà sorteggiato un unico vincitore, che riceverà a casa una copia omaggio del libro.
Spargete la voce e… in bocca al lupo 😉
Ecco il contest presente nella pagina Facebook:

Diventa Fan della pagina!
Hai tempo fino al 15 aprile, data di uscita di Estasia – Nemesi
Il 20 aprile sarà sorteggiato il vincitore, che riceverà in regalo una copia firmata di Estasia Nemesi. 

La Fenice di Luca Azzolini

Qualche giorno fa, prima di partire per Parigi, ho terminato la (ri)lettura de “Il Fuoco della Fenice” di Luca Azzolini
Rilettura, come dicevo, in quanto ho avuto il piacere di visionarlo prima della messa in stampa. L’editore La Corte mi aveva infatti fornito la bozza pre-editing. Ergo, prima di esprimere un giudizio complessivo ho voluto leggere la versione che potete trovare sugli scaffali delle librerie.
Nessuna grossa novità, ribadisco quindi il mio giudizio positivo sulla prima opera di Azzolini. Un libro che mi ha decisamente sorpreso, specialmente se consideriamo che si tratta del romanzo d’esordio, ben sopra alla media di ciò che spesso ho letto.
Non c’è bisogno che vi parli della trama, la potete leggere sulla notizia di FantasyMagazine. Ciò che mi ha colpito di più in questo libro è l’atmosfera che Azzolini è riuscito a ricreare, le descrizioni urban della Grande Metropoli sono sintetiche ed efficaci, spesso riproposte da una diversa angolazione in modo tale da fornire un quadro completo e suggestivo sull’ambientazione del romanzo.
Azzolini scrive bene, è un dato di fatto, benché a mio avviso alcune esondazioni stilistiche potevano essere arginate. Idem per le descrizioni di Twil, la protagonista, che troppo spesso si ripercuotono sulla caratteristica peculiare della protagonista: gli occhi rossi. I dialoghi funzionano, freschi e vivi, anche se ho trovato l’affiatamento tra i due primari un po’ troppo affrettato. Avei preferito qualche pagina in più, magari un incontro particolare (quella che definisco una situazione estrema), in modo tale che fosse più tangibile e credibile l’attrazione tra i due ragazzi. E, inevitabilmente, l’incontro/scontro fra Twil e Alcor tende a mettere in ombra quest’ultimo, benché con stratagemmi narrativi Azzolini spesso torni a raccontarci il suo  passato, dando così una spiegazione del suo complesso carattere.
Superba, invece, la figura della Predicatrice, è il personaggio che più mi è piaciuto nel libro. Delineati alla perfezione, con poche spennellate efficaci, la sua follia, la sofferenza che nasconde nel suo animo, l’amore cieco per il suo Dio. Intriganti e suggestive, infine, le scene in cui i suoi seguaci si muovono nella metropoli. Decisamente ben riuscite.
Insomma, così come ho scritto nella quarta del libro, sono rimasto molto soddisfatto da questo romanzo, che vede commistioni di fantasy, fantastico e, se vogliamo, anche di fantascienza, con una punta di romanticismo che non si rivela mai affettata.
Un ottimo punto di partenza per Luca Azzolini.

Ritorno da Parigi

Eccomi di ritorno, dopo due giorni di riassestamento e di lavoro intenso.
Il viaggio a Parigi è stato breve ma fantastico, benché sia stata la quinta volta che visitavo la capitale francese. Il bello delle città così ricche d’arte è che trovi sempre qualcosa di nuovo da visitare o ti accorgi di un particolare che ti era sfuggito in precedenza. Poi, come sempre accade, le metropoli cambiano a seconda della stagione in cui le visiti. Ecco, Parigi di primavera è fantastica. Ancora risente delle atmosfere invernali, la sera fa un po’ freddo, il cielo è spesso plumbeo, eppure la vita è incessante, la natura si risveglia, le piazze si riempiono. Come Place fu Tetre, che inizia ad affollarsi di pittori. Un luogo magico, a cavallo tra le atmosfere particolari del Sacre Coeur e quelle roboanti ed eccessive di Pigalle. E poi i miei musei preferiti, il Louvre e il Musée d’Orsay, dove ogni volta rimango minuti e minuti ad osservare la Gioconda, Amore e Psiche, la Venere di Milo, i dipinti del Botticelli, la Camera di Van Gogh, Monet e tanto altro. Servirebbe un mese solo per questi due musei.
Ma il bello di Parigi è proprio passeggiare tra i suoi lunghi viali, passare sotto la Tour Effeil, camminare lungo gliChamp Elysées fino all’Arco di Trionfo. Non smetterò mai di rimanere a bocca aperta. Che dire poi di un giorno trascorso a Disneyland di puro divertimento, oppure di una capatina ai giardini di Lussemburgo o Versaille. Luoghi magici e fantastici.
Infine, l’ultimo giorno sono andato al cimitero di Pére Lachaise. Erano dieci anni che non ci tornavo, ma ho vissuto la stessa emozione, sotto un cielo gravido di pioggia. Un museo cielo aperto, dove si può dare l’ultimo saluto a Edit Piaf, Jim Morrison, Gay-Lussac, Moliere, Oscar Wilde e tanti altri.
Spesso capita di chiedersi quale sia la capitale europea più bella, e sempre si finisce a discutere tra Roma, Londra e Parigi. Non lo so, sono tutte città che hanno un fascino unico e incomparabile. Londra la metropoli undergound, Parigi raffinata e borghese, Roma classica e densa di storia.
Non vi è una risposta, l’unica soluzione e continuare a visitarle. Per tutta la vita.
Trovate un po’ di foto sul mio album facebook: http://www.facebook.com/album.php?aid=67812&id=595891574