A presto e buona settimana!
In partenza per le lande del nord
A presto e buona settimana!
Insomma, il dentista.
The Dentist.
Quell’essere privo di umanità, che usa strumenti contundenti. Quell’individuo dallo sguardo maligno, che impugna trapani e bisturi. Che pronuncia nomi incomprensibili, mentre la segretaria scrive, sospirando ogni tanto. E tu, con la bocca spalancata sul lettino, non sai cosa pensare, cerchi di interpretare ogni variazione del tono della voce, ogni sospiro allungato, ogni alzata di sopracciglia per capire quanto ti resta da vivere.
Donc, tutto in realtà stava andando nel migliore dei modi, quando a un certo punto The Dentist mi dice:
“Senti, siamo coetanei, posso darti del tu?”
Non so cosa mi sia preso. Forse ero sovrappensiero, e ho parlato ad alta voce. Insomma, ho risposto così, senza neppure accorgermene:
“Mazza! Allora li porti davvero male!”
Silenzio gelido.
Sono corso ai ripari subito, ma date le mie scarse capacità motorie su quello stramaledetto lettino, non sono riuscito nell’intento.
The Dentist si è adombrato in volto.
La sua fronte si è corrugata.
Il suo sguardo si è fatto sottile.
La tortura sta per avere inizio.
“Ah, qui c’è una carie.”
“Impossibile” sdrammatizzo io. Forse è una macchia. Bevo caffè spesso, sono isterico infatti…”
“No, senti?” mi interrompe e affonda quel cavolo di affare appuntito in mezzo a un dente.
“Ahhhhh!”
“Appunto, si incastra.”
Si incastra? Cazzo, stai spingendo quel coso con forza, si incastra per forza. Se continui mi trapassi il cranio. Stronzo.
“Ah, qui abbiamo un 2-3,4-5, 6- 8!!”
“Li gioco al lotto?”
“Ah voi ingegneri siete pignoli.”
“Non sono pignolo, ma se controlla i miei denti e dà i numeri cosa devo capire, scusi?”
“Sia paziente.”
The Dentist è confuso. Ha ritirato subito il suo “tu” per passare a un nobile “voi” e finire in bellezza con un asettico “lei”. Qualcosa non va.
“Vanno tolti i denti del giudizio.”
“Lo so, ho rimandato per anni…” rispondo io, restando sul vago.
“E anche quelli di sopra, già che ci siamo.”
Come no, perché non li togliamo tutti? E’ la nuova moda non lo sai? Bocca floscia come un vecchio di 90 anni. Fa tendenza.
“Altrimenti si perde la simmetria.”
‘Sti gran cazzi? Non sono mica un Picasso.
“Occorrono delle lastre, ci potrebbero essere dei problemi.”
Ovvio, miriadi di problemi. Dentro la gengiva sta crescendo un alien. Non lo sapevi? Sfiorala con un dito, senti se dà i primi calci.
“Poi un impianto.”
“Oddio. Fa male?”
“Macché. Si trapana nell’osso e si avvita.”
Figo. Ma già che ci siamo diamo anche una bella martellata alla mascella. Se poi perde quella cazzo di simmetria, prendiamo un pappagallo e sganasciamo il tutto, no? Che ci frega. Hai per caso una sega elettrica? Potrebbe essere d’aiuto. Stronzo.
“Ah, lo sa che potrebbe essere predisposto alla piorrea?”
“Piorrea?” Detto dal The Dentist, questo nome suona in modo terribile. Il suo volto, infatti, è contratto in un ghigno malefico.
“Nel senso che a 50 anni puoi perdere tutti i denti.”
Il che non mi preoccupa. Se non la pianta gli affondo i miei denti in un braccio, a costo di perderli tutti da subito.
“Quindi occorre una levigazione.”
Ecco, ora sono diventato una mattonella. Sono alquanto eccitato dall’idea di farmi levigare la bocca. Lo trovo estremamente erotico.
“Sotto anestesia, perché fa male.”
Non ne avevo dubbi.
Seduta finita.
Andate in pace.
Shanti.
Ps: Dentist, porti davvero male gli anni. E vaffanculo.
Nel frattempo, ho installato Windows 7, il successore dello sfortunato Windows Vista. Stavolta devo ricredermi. Microsoft ha sfornato _finalmente_ un buon sistema operativo. E’ ancora presto per dirlo, devo giocarci ancora un po’. Questo per chiarire che amo il Mac ma so anche dare un’occhiata alla controparte.
Ma veniamo alla seconda parte del post, ossia _again_ il sanscrito. Come sapete è da un po’ di tempo che ci sono andato in fissa, e sto scandagliando la rete per trovare ogni informazione interessante. No, vi prometto che non diventerò induista e non mi disegnerò un neo in mezzo agli occhi, ma ho deciso di leggermi tutto il Bhagavad Gita.
Mentre io continuo il mio studio (che inevitabilmente finirà nel mio prossimo libro, chissà forse Prodigium 2), ascoltatevi lo Shanti della bravissima Sheila Chandra.
Nel frattempo, ho installato Windows 7, il successore dello sfortunato Windows Vista. Stavolta devo ricredermi. Microsoft ha sfornato _finalmente_ un buon sistema operativo. E’ ancora presto per dirlo, devo giocarci ancora un po’. Questo per chiarire che amo il Mac ma so anche dare un’occhiata alla controparte.
Ma veniamo alla seconda parte del post, ossia _again_ il sanscrito. Come sapete è da un po’ di tempo che ci sono andato in fissa, e sto scandagliando la rete per trovare ogni informazione interessante. No, vi prometto che non diventerò induista e non mi disegnerò un neo in mezzo agli occhi, ma ho deciso di leggermi tutto il Bhagavad Gita.
Mentre io continuo il mio studio (che inevitabilmente finirà nel mio prossimo libro, chissà forse Prodigium 2), ascoltatevi lo Shanti della bravissima Sheila Chandra.
Il rientro a lavoro è stato un po’ meno traumatico del previsto, ma sono stati comunque tre giorni intensi. Nel frattempo sto rileggendo qualche passo di Prodigium-1 per definire lo storyline del secondo e conclusivo volume. Ahimè, alla mia gioviiiine età qualche cosa si dimentica, invece a voi lettori non sfugge nulla. Ho già qualche idea un po’… drastica, ma se riuscirete a superare il trauma di Estasia3 tutto andrà nel verso giusto.