In partenza per le lande del nord

Post telegrafico, saluto veloce prima di fare le valigie. Domani parto per Helsinki, ancora una volta nelle lontane terre del nord a una temperatura che per me sfiora l’incomprensibile, una decina di gradi sotto zero. Probabilmente non avrò modo di aggiornare il blog, tra meeting di lavoro e cene a base di salmone e… renna. Un 4 giorni no-stop.
A presto e buona settimana!

The Dentist

Dunque, vediamo se ‘sto coso della pubblicazione “posticipata” funziona. Donc, sono appena tornato dal dentista, come avevo annunciato su FB. Bene, avevo fatto delle promesse per il 2009 e cerco di rispettarle. La prima era appunto la salute: sistemare i vari problemetti ai denti, analisi del sangue e check completo. La seconda, ovviamente, era di carattere editoriale ma ne parleremo un’altra volta.

Insomma, il dentista.
The Dentist.

Quell’essere privo di umanità, che usa strumenti contundenti. Quell’individuo dallo sguardo maligno, che impugna trapani e bisturi. Che pronuncia nomi incomprensibili, mentre la segretaria scrive, sospirando ogni tanto. E tu, con la bocca spalancata sul lettino, non sai cosa pensare, cerchi di interpretare ogni variazione del tono della voce, ogni sospiro allungato, ogni alzata di sopracciglia per capire quanto ti resta da vivere.
Donc, tutto in realtà stava andando nel migliore dei modi, quando a un certo punto The Dentist mi dice:
“Senti, siamo coetanei, posso darti del tu?”

Non so cosa mi sia preso. Forse ero sovrappensiero, e ho parlato ad alta voce. Insomma, ho risposto così, senza neppure accorgermene:
“Mazza! Allora li porti davvero male!”

Silenzio gelido.
Sono corso ai ripari subito, ma date le mie scarse capacità motorie su quello stramaledetto lettino, non sono riuscito nell’intento.
The Dentist si è adombrato in volto.
La sua fronte si è corrugata.
Il suo sguardo si è fatto sottile.
La tortura sta per avere inizio.
“Ah, qui c’è una carie.”
“Impossibile” sdrammatizzo io. Forse è una macchia. Bevo caffè spesso, sono isterico infatti…”
“No, senti?” mi interrompe e affonda quel cavolo di affare appuntito in mezzo a un dente.
“Ahhhhh!”
“Appunto, si incastra.”
Si incastra? Cazzo, stai spingendo quel coso con forza, si incastra per forza. Se continui mi trapassi il cranio. Stronzo.
“Ah, qui abbiamo un 2-3,4-5, 6- 8!!”
“Li gioco al lotto?”
“Ah voi ingegneri siete pignoli.”
“Non sono pignolo, ma se controlla i miei denti e dà i numeri cosa devo capire, scusi?”
Sia paziente.”
The Dentist è confuso. Ha ritirato subito il suo “tu” per passare a un nobile “voi” e finire in bellezza con un asettico “lei”. Qualcosa non va.
“Vanno tolti i denti del giudizio.”
“Lo so, ho rimandato per anni…” rispondo io, restando sul vago.
“E anche quelli di sopra, già che ci siamo.”
Come no, perché non li togliamo tutti? E’ la nuova moda non lo sai? Bocca floscia come un vecchio di 90 anni. Fa tendenza.
“Altrimenti si perde la simmetria.”
‘Sti gran cazzi? Non sono mica un Picasso.
“Occorrono delle lastre, ci potrebbero essere dei problemi.”
Ovvio, miriadi di problemi. Dentro la gengiva sta crescendo un alien. Non lo sapevi? Sfiorala con un dito, senti se dà i primi calci.
“Poi un impianto.”
“Oddio. Fa male?”
“Macché. Si trapana nell’osso e si avvita.”
Figo. Ma già che ci siamo diamo anche una bella martellata alla mascella. Se poi perde quella cazzo di simmetria, prendiamo un pappagallo e sganasciamo il tutto, no? Che ci frega. Hai per caso una sega elettrica? Potrebbe essere d’aiuto. Stronzo.
“Ah, lo sa che potrebbe essere predisposto alla piorrea?”
“Piorrea?” Detto dal The Dentist, questo nome suona in modo terribile. Il suo volto, infatti, è contratto in un ghigno malefico.
“Nel senso che a 50 anni puoi perdere tutti i denti.”
Il che non mi preoccupa. Se non la pianta gli affondo i miei denti in un braccio, a costo di perderli tutti da subito.
“Quindi occorre una levigazione.”
Ecco, ora sono diventato una mattonella. Sono alquanto eccitato dall’idea di farmi levigare la bocca. Lo trovo estremamente erotico.
“Sotto anestesia, perché fa male.”
Non ne avevo dubbi.

Seduta finita.
Andate in pace.
Shanti.

Ps: Dentist, porti davvero male gli anni. E vaffanculo.

Om Shanti Om

Una serata in compagnia di X-Factor solo per il fatto (lo dico apertamente) che sono un fan sfegatato di Mara Maionchi. E’ un mito vivente, la sua acidità è musica per le mie orecchie. Ma, a parte il mio amore incondizionato per questa donna, ammetto che X-Factor mi piace moltissimo. Perché, a mio avviso, ci sono veri talenti.

Nel frattempo, ho installato Windows 7, il successore dello sfortunato Windows Vista. Stavolta devo ricredermi. Microsoft ha sfornato _finalmente_ un buon sistema operativo. E’ ancora presto per dirlo, devo giocarci ancora un po’. Questo per chiarire che amo il Mac ma so anche dare un’occhiata alla controparte.

Ma veniamo alla seconda parte del post, ossia _again_ il sanscrito. Come sapete è da un po’ di tempo che ci sono andato in fissa, e sto scandagliando la rete per trovare ogni informazione interessante. No, vi prometto che non diventerò induista e non mi disegnerò un neo in mezzo agli occhi, ma ho deciso di leggermi tutto il Bhagavad Gita.

Mentre io continuo il mio studio (che inevitabilmente finirà nel mio prossimo libro, chissà forse Prodigium 2), ascoltatevi lo Shanti della bravissima Sheila Chandra.

Om Shanti Om

Una serata in compagnia di X-Factor solo per il fatto (lo dico apertamente) che sono un fan sfegatato di Mara Maionchi. E’ un mito vivente, la sua acidità è musica per le mie orecchie. Ma, a parte il mio amore incondizionato per questa donna, ammetto che X-Factor mi piace moltissimo. Perché, a mio avviso, ci sono veri talenti.

Nel frattempo, ho installato Windows 7, il successore dello sfortunato Windows Vista. Stavolta devo ricredermi. Microsoft ha sfornato _finalmente_ un buon sistema operativo. E’ ancora presto per dirlo, devo giocarci ancora un po’. Questo per chiarire che amo il Mac ma so anche dare un’occhiata alla controparte.

Ma veniamo alla seconda parte del post, ossia _again_ il sanscrito. Come sapete è da un po’ di tempo che ci sono andato in fissa, e sto scandagliando la rete per trovare ogni informazione interessante. No, vi prometto che non diventerò induista e non mi disegnerò un neo in mezzo agli occhi, ma ho deciso di leggermi tutto il Bhagavad Gita.

Mentre io continuo il mio studio (che inevitabilmente finirà nel mio prossimo libro, chissà forse Prodigium 2), ascoltatevi lo Shanti della bravissima Sheila Chandra.

Post rientro

Il rientro a lavoro è stato un po’ meno traumatico del previsto, ma sono stati comunque tre giorni intensi. Nel frattempo sto rileggendo qualche passo di Prodigium-1 per definire lo storyline del secondo e conclusivo volume. Ahimè, alla mia gioviiiine età qualche cosa si dimentica, invece a voi lettori non sfugge nulla. Ho già qualche idea un po’… drastica, ma se riuscirete a superare il trauma di Estasia3 tutto andrà nel verso giusto.

Qualche sera fa ho visto Ember, mi aspettavo molto da questo film (almeno dopo aver visto il trailer ed aver letto la trama), e puntualmente sono rimasto deluso. Il film nel complesso non è male, gli effetti speciali buoni e l’idea di base accattivante, ma ha un grandissimo difetto: la sceneggiatura. Non ricordo chi sia lo sceneggiatore di Ember, ma ha fatto davvero un pessimo lavoro. Ci sono dei punti della storia irrisolti, altri svelati in maniera del tutto inconcludente, misteri o chiarimenti che mancano e lasciano molti interrogativi. Insomma, un film che aveva tutte le carte per diventare davvero intrigante, ma con una trama scadente. Peccato.
Stasera nuova serata di cinema, anche se ancora sono indeciso sul film (Yes Man? Sette Anime? Consigli?).
Procedono le letture, dopo l’ottimo romanzo di Licia Troisi ho terminato Coraline, buono ma forse un po’ sopravvalutato. Resto in trepidante attesa del nuovo libro di Stroud.
Buon week end a tutti!

Si riparte!

Domani (ehm, data l’ora direi oggi) si rinizia a lavorare. Scrivo un breve post prima di andare a letto, perché da un rapido calcolo so che domani troverò la casella postale di lavoro piena di email (800 se tutto va bene) e non avrò un attimo di respiro. C’est la vie, ormai ci sono abituato. Il rovescio della medaglia di essere andato in ferie.
Due piccole note di chiusura. QUI trovate l’articolo uscito su Maremma Magazine, in occasione della presentazione di Prodigium a Grosseto, dove mi presentò lo scrittore mainstream grossetano Edoardo Marzocchi.
Infine, per tutti gli appassionati Mac, pare che oggi sia uscita la nuova suite iWork 09. Sul sito della mela mordicchiata c’è anche un link per il trial di 30 gg, sono curioso di scoprire le novità su Pages, sperndo che la Apple stia creando una suite migliore di Office.
Buon rientro a tutti!

Bolak for Prefident

La facebook malattia non tende a diminuire, specie quando si rincontrano vecchissimi amici che si pensava di aver dimenticato. Due parole, una chat veloce, e un appuntamento per un caffè. Questo, forse, è veramente il bello di Facebook (oltre a ciò che continuo a pensare, ossia che rappresenti un reality dove è possibile spiare tutto di tutti).
Insomma, ogni tanto ti permette di staccare dal vortice della routine quotidiana, ti getta in un revival delle amicizie anni 80 (hum… 90), e magari ti permette anche di riallacciare qualche vecchio rapporto che, per un motivo o per l’altro, si era un po’ sfilacciato. Beh, a me è capitato, visto che mi sono trasferito a Roma da 4 anni e per forza di cose ho dovuto un po’ trascurare le compagnie di un tempo.
Facebook resta anche il regno del cazzeggio, che ogni tanto di strappa un sorriso. Oggi, per esempio, ho scoperto che Alessandra aveva aperto un gruppo dedicato a Bolak e la cosa mi ha fatto sorridere. Sono sicuro che in pochi giorni l’eroe di Estasia diventerà più famoso del suo creatore. Beh, è il destino di ogni Frankenstein, no? :p
La pazzia ovviamente dilaga. E chi se non Valberici ci poteva fornire un esempio esaustivo? Bene, il signorotto delle lande del Nord si è divertito a dimostrare il “peso della cultura”