Dopo la lettura alquanto deludente di Andrzej Sapkowski, pochi giorni fa sono riuscito a scaricare l’ebook di Amon scritto da Paola Boni, che l’editore Casini dava in omaggio sul suo sito.
Versione e-book, quindi. Il secondo libro che leggo, dopo Prodigium 2 (dite voi, che fai rileggi il tuo libro? Sì, ma non vi dico perché).
Dunque, la lettura sull’iPad mi sta soddisfacendo. Certo, è ottima solo in assenza di luce diretta, ma va benissimo in casa, treno, o all’ombra. Sotto il sole, no. E aggiustando i colori e la luminosità non mi ha stancato neppure la vista. Ripeterò l’esperimento in futuro, sperando che gli editori si muovano a fornire la versione ebook dei libri.
Ma veniamo al libro di Paola Boni, che su Anobii ho recensito con 2 stelle. 2 stelle rosicate, a essere sinceri. Premessa doverosa: conosco Paola Boni, con la quale ho scambiato quattro chiacchiere sia a Lucca che a Torino (a proposito, fervono i preparativi per Lucca Comics con tante sorprese su Nemesis). Stimo Paola Boni come persona, mi sta simpatica e apprezzo il suo amore per i libri e per la scrittura. No, stavolta lo dico sinceramente, niente frasi fatte.
Qualcuno, tuttavia, mi ha più volte detto che si deve giudicare il libro e non lo scrittore. Bene, Amon non raggiunge la sufficienza. Neppure da lontano.
Il problema più grave è l’editing della Casini Editore. Imbarazzante. Attenzione, non mi riferisco solo ai refusi (di cui il libro è comunque pieno), quelli li ho trovati anche su edizioni Mondadori, Salani ed Einaudi. Mi riferisco all’editing vero e proprio: errori sintattici, ripetizioni a profusione, staticità del lessico sui costrutti, uso morboso di avverbi, e si potrebbe continuare all’infinito. Bastava un buon editor per sistemare le cose, senza neppure un grande sforzo.
Figuriamoci lo step successivo: controllo di coerenza, dialoghi e costruzione delle scene/trama. Purtroppo anche qui ci sono gravi lacune, gli scambi tra i protagonisti danno un tocco da “grande fumettone” a tutto il libro, annullando il pathos ove serviva, appiattendo la trimensionalità dei personaggi. Situazioni totalmente irreali (tipo la scena dell’omicidio iniziale). Anche in questo caso un buon editor le avrebbe demolite. E con santa ragione.
Ho letto il primo libro della Boni e, in tutta sincerità, era migliore di questo.
Mi spiace dare un giudizio così negativo su questo libro ma, da scrittore che di critiche ne riceve quintali al giorno, so che servono per migliorare e spingere a rimboccarsi le maniche.
Spero che la Casini Editore non editi così tutti i suoi libri. Perché non fa affatto bene alla reputazione del fantastico italiano.