L’insoddisfazione segue l’ambizione come un’ombra

Seppur cosciente di una definizione limitativa, Jung la definiva sincronicità. E’ lo scontrarsi di eventi del tutto acasuali, la moderna derivazione della matrice greca del destino.

Eppure, nessuno di noi ci crede veramente. Stringiamo i denti, ci affidiamo alla fede nello sconforto, ma siamo tutti convinti del nostro libero arbitrio. Convinti che possiamo costruire il nostro futuro, giorno dopo giorno. Perché dovremmo essere insoddisfatti, perché inventarci un nuovo dramma, solo per camminare, ora dopo ora, se tutto fosse già scritto? Scritto come un alone.

Ci riflettevo proprio oggi. Nella sincronicità fisica di una strada di Roma dove è nato il dramma di un personaggio del mio ultimo libro.

Chi sono, adesso? Un granello di polline trasportato dal vento nel deserto, alla ricerca di un’oasi dove posarsi. Un’oasi che credevo di aver trovato, senza accorgermi che tutto attorno a me stava già appassendo.

E’ quell’insoddisfazione perenne che non ti fa godere appieno nell’aver raggiunto un obiettivo, perché pensi subito a come inseguire quello successivo. Una corsa continua che non ti toglie mai il fiato. E’ la ricerca della nostra Bella Epoque, come in Midnight Paris, la volontà di costruire qualcosa ci trasforma in moderni eroi schilleriani. Poi, inevitabilmente, si finisce imprigionati nelle Notti bianche. Infinite. Dolorose. E ci perdiamo. In quel buio più scuro che precede l’alba.

E’ forse questo il problema. Il volersi sentire vivi e strappare ogni secondo della nostra vita come fosse l’ultimo. Siamo terrorizzati di finire congelati nella Melancolia di Dürer. Temiamo di invecchiare. Di morire senza aver vissuto. Di restare soli. Combattiamo contro il tempo, che si squaglia come nella Persistenza della Memoria.

Non dobbiamo accontentarci. L’ambizione è il nostro motore vitale. Ma l’insoddisfazione la sua ombra.

Fa parte del gioco.

Oppure, come direbbe qualcuno in modo più vero, dobbiamo innamorarci del giocatore e non del gioco.

Muses al PantaRei Lab – Roma

Buon lunedì di pioggia. La desertificazione di Roma è finita, almeno per 48 ore.

Nel frattempo, vi ricordo che venerdì 27, alle 19, mi troverete a Palazzo Braschi – dietro Piazza Navona – per la presentazione di Muses all’interno della manifestazione Panta Rei. Un salotto culturale nel cuore di Roma, un appuntamento a cui non si può mancare per il libero scambio della cultura (a tal proposito, sarà possibile prendere libri in modo del tutto gratuito, come leggete nel sito).

Parleremo di Muses, qualche piccolo spoiler su Muses 2 e iniziative legate a NetFace.

A moderarmi ci sarà Pamela Ruffo, esperta di fantastico che si occupa della collana Lain per la Fazi Editore

Buona settimana!

PS: il gruppo Netface è stato reso chiuso dopo l’arrivo del primo racconto. Per chi volesse accedere, basta fare una semplice richiesta.

File Audio intervista CiaoRadio per #Muses

Sono stonato, sarà il caldo, sarà che non ho neppure voglia di controllare se l’ho già scritto… comunque, forse mi ero dimenticato di mettere online l’mp3 dell’intervista su Muses by CiaoRadio.

L’avevo già fatto? Boh. Comunque, eccolo: {filelink=22}

 

Poi. Stasera, a mezzanotte, si aprono i cancelli di Netface.

L’ultimo quesito che vi lascio: A quanti di voi piace leggere ma anche scrivere?

Epiloghi

Prima di scrivere un libro impiego minimo un paio di mesi per definire il plot del romanzo. Scaletta dettagliata, capitolo per capitolo. Per Muses, che ha avuto una genesi particolare, non sono stati un due mesi ma due anni. Scrivere un libro non è però matematica: la scaletta serve per mantenere il ritmo di scrittura, per sapere con certezza la scena che andrò a narrare. Capita di frequente che alcune parti debbano essere modificate, capitoli eliminati, altri aggiunti. Quando si entra nel vivo della storia è normale che qualcosa debba essere modificato. In seconda stesura idem, possono capitare anche dei piccoli stravolgimenti.

Ciò che non cambio mai, e non è mai successo in tredici libri, è l’inizio e la fine di un libro. Per questo motivo, durante i sei mesi – più o meno – di prima stesura, mi capita spesso di ragionare sull’epilogo. Immagino proprio la scena, i dialoghi, gli avvenimenti che sciolgono la trama o ci portano al cliffhanger finale. Così è successo anche per il finale di Muses 1, amato o odiato da molti di voi.

Ed è un gran divertimento. Ci siamo, sono giunto agli ultimi quattro capitoli che costituiscono il finale di Muses 2. Se avete detestato quello del primo libro, sappiate che è stato un gioco in confronto a quello del sequel.

Mancano due giorni all’annuncio di Netface. Oggi un altro piccolo indizio QUI. Netface e Muses sono quindi legati tra loro. Seguite gli sviluppi, molti di voi saranno felici di partecipare all’iniziativa.

Articolo Cronaca Qui

Trasferta un po’ sfigata a Londra. Meeting con Microsoft, una rapida trasferta a Londra con a/r in giornata. Peccato che non avessi calcolato che a Londra l’estate non esista, e che non si va in maniche corte quando il termometro segna 12 gradi. Poi, è bello affidarsi alla British Airways. Perché quando hai l’aereo alle 1855 prevedi di atterrare alle 21.55 e fare le cose con calma. Poi arrivi a Heathrow e scopri che l’aereo ha un simpatico ritardo di 2 ore e mezza. Non mezz’ora, proprio 2 ore e mezza, più o meno il tempo di volo. E’ ancora più entusiasmante arrivare a Fiumicino, accorgersi che dopo mezzanotte chiudono tutte le porte e che devi fare lo slalom per arrivare al parcheggio. Ma ce l’hai fatta, alla fine. E non pensi che alle 1.30 di notte puoi trovare il raccordo bloccato, perché c’è stato un incidente. E quindi cambi strada, ti fai il centro di Roma, becchi tutti i semafori rossi e arrivi a casa alle 2.30.

Buongiorno, comunque. i segnalo l’uscita di una bellissima recensione di Muses sul quotidiano Cronaca Qui. {filelink=21}

Per il resto, buon week end. Anche per quelli che amano venerdì 13.

PS: nessun accetto nessun commento sulla foto dell’articolo 🙂 Vecchiotta, preciso, visto che ero all’epoca 82 kg e adesso 62. Ecco. 🙂

PS2: devo trovare il tempo per cancellare dalla rete qualsiasi foto di questo tipo. Ditemi che esiste un solo click per farlo, vi prego.

Appuntamenti estivi

Un post programmato in auto pubblicazione, scritto dall’iPad, dubito che non ci siano errori di formattazione.
Comunque, mentre questo coso andrà online, io atterrerò a Londra, per lavoro. Oggi mi hanno detto che i londinesi non hanno ancora visto l’estate. Temperature basse, piove da 3 settimane senza sosta. Amo Londra, ma morirei a non vedere il sole d’estate.
Tornando a noi. Ci sarà una nuova presentazione a Roma, il 27 luglio alle 19, in una location molto particolare. La prossima settimana vi darò i dettagli.
Sempre next week ci sarà una grossa sorpresa e un annuncio, se tutto va in porto nei tempi previsti. Molti di voi, e quando dico molti, intendo molti, ne saranno felici.
Infine, vi segnalo una nuova intervista sul blog Atelier di una lettrice compulsiva.
Come sempre. Le novità e gli annunci real time li trovate anche sul mio profilo twitter e pagina facebook

Infine, su facebook continua il sondaggio sulla location che vorreste per la prossima presentazione di Muses. Vi dico che Firenze, visto il buon riscontro, è stata messa in piano per dopo l’estate.
Avete votato? Qui.
Buona giornata, a domani.